AGRICOLTURA IN GINOCCHIO PER UBBIDIRE A OBAMA - LA RUSSIA HA RISPOSTO ALLE SANZIONI DI EUROPA E USA CON L’EMBARGO SU FRUTTA, VERDURA, CARNE E PESCE. E I PRODUTTORI ITALIANI SONO IN CRISI NERA

1. VENTI DI GUERRA AFFOSSANO LE BORSE

Luca Pagni per “la Repubblica

 

OBAMA PUTIN OBAMA PUTIN

Per una volta, le tensioni internazionali sono state più forti dei dati positivi dell’economia Usa. La situazione in via di peggioramento del conflitto tra Russia e Ucraina, ieri ha pesantemente condizionato l’andamento delle Borse. E lo spread dei Btp è tornato a salire.

 

In Europa hanno chiuso tutte in negativo, appesantite non solo dai timori per le conseguenze economiche dello scontro tra Mosca e Kiev, ma anche dalla nuova serie di dati negativi sull’economia dell’Eurozona, che ormai non risparmiano nemmeno la sua nazione-locomotiva. In Germania, ad agosto, il numero dei disoccupati è tornato a salire, con un tasso che si attesta al 6,7 per cento; e l’inflazione è rimasta invariato allo 0,8 per cento (ai minimi dal febbraio 2010), uno dei dati più bassi di sempre per il paese tedesco.

 

INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G

Anche Wall Street, che soltanto l’altro giorno ha visto gli indici principali toccare i nuovi massimi storici, ha fatto segnare una seduta negativa. Le crisi geopolitiche (oltre all’Ucraina anche la situazione in Medioriente) hanno avuto la meglio sui dati macroeconomici, i quali mostrano una economia americana in salute al punto che gli addetti ai lavori si aspettano a breve una decisione sul rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

 

Così, la Borsa di New York alle notizie sullo sconfinamento di carri armati russi in Ucraina, è calata nonostante il Pil rivisto al rialzo nel secondo trimestre dell’anno, con una crescita passata dal 4 al 4,2 per cento. Tra le piazze principali Milano è stata la peggiore, con una perdita di due punti percentuali: al clima negativo generale, a Piazza Affari è stata zavorrata dalle vendite sui due colossi di Stato.

putin obama putin obama

 

Eni ed Enel - le due maggiori società della Borsa per capitalizzazione hanno perso rispettivamente l’1,7 e il 2,9 per cento sulle indiscrezioni della possibile vendita di altre tranche di azioni da parte del governo Renzi. Torna a salire lo spread, il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi oltre quota 150 (a 156,6 punti base) e il tasso sul decennale dopo il nuovo minimo storico del 2,38 per cento ieri si è riportato al 2,44 per cento. Qualche riflesso si è avuto anche sull’asta dei titoli di stato a 5 e 10 anni: hanno raccolto 8 miliardi ma senza troppo brillare, visto che la domanda complessiva è stata superiore soltanto di un miliardo.

 

Oggi è atteso il dato sull’inflazione dell’Eurozona: se dovesse essere negativo c’è chi è pronto a scommettere che Mario Draghi, il numero uno della Bce, sarà costretto a intervenire con le sue armi «non convenzionali» prima del previsto, già la prossima settimana.

mogherini obama renzimogherini obama renzi

 

 

2. LA FRUTTA ITALIANA RIMANE NEI CAMPI “L’EMBARGO RUSSO RISCHIA DI FARCI MORIRE”

Jenner Meletti per “la Repubblica

 

Dovrebbero esserci tir carichi delle prime uve da tavola e delle ultime pesche nettarine, sul grande piazzale della Bissolo Gabriele Group. Tutto vuoto, invece. Nessun rumore. «Colpa di una guerra che non è nostra ma che ci sta portando al disastro». Mille tir all’anno partono da qui per raggiungere la Russia.

mogherinimogherini

 

«E’ tutto fermo — dice Gabriele Bissolo — colpa dell’embargo deciso da Vladimir Putin. L’export in Russia raggiunge il 60-70% del mio fatturato, che è pari a circa 20 milioni all’anno. Certo, sono fortemente colpito dal blocco. Ma in Italia non si è ancora capita una cosa: questo embargo farà male a tutti, anche quelli che nemmeno sanno dove sia la Russia. E nessuno ne parla». Un ufficio con ampie vetrate, impiegati e manager che parlano le lingue di tutto l’Est.

 

WALL STREET BORSA NEW YORK STOCK EXCHANGE WALL STREET BORSA NEW YORK STOCK EXCHANGE

«Faccio un esempio. Quest’anno la Polonia raggiungerà il top nella produzione di mele: 3,5 milioni di tonnellate, contro i 2,5 milioni dell’Italia. Una produzione, quella polacca, destinata soprattutto all’ex Unione Sovietica. Dove andranno a finire quelle mele, visto che anche loro non potranno varcare le frontiere a Est? Arriveranno in tutta Europa, Italia in testa. Le nostre rischiamo di restare sugli alberi. Arriveranno qui anche il latte tedesco, i pomodori olandesi, le patate francesi: faranno crollare i prezzi».

 

Il servizio studi del Consiglio regionale del Veneto ha fatto una stima del danno da embargo russo: 591 milioni di dollari. In Italia il mancato introito sarebbe pari di 2 miliardi di euro. Nell’intera Unione europea si perderebbe una produzione pari a 6,7 miliardi di dollari, con una perdita di 130.000 posti di lavoro. L’embargo — annunciato il 7 agosto per la durata di un anno — riguarda carne, pesce, latticini, frutta e verdura.

i ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucrainai ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucraina

 

La Commissione europea ha annunciato uno stanziamento di 121 milioni di euro a favore dei produttori — soprattutto quelli di frutta e verdura — colpiti dall’embargo. «Con quei soldi — dice Gabriele Bissolo — tutti noi produttori e commercianti europei potremmo trovarci una mattina a prenderci un caffè. I danni sono ben più pesanti. Prendiamo solo la mia provincia, Verona. Qui da anni si è stata rimessa in produzione la mela Granny Smith, quella verde e acidula, che piace tanto ai russi. Solo per questa mela, e solo nel veronese, cinque milioni di danni. Ma questo è solamente il primo blocco.

 

LA CONTROFFENSIVA DELL ESERCITO UCRAINO CONTRO I FILORUSSI LA CONTROFFENSIVA DELL ESERCITO UCRAINO CONTRO I FILORUSSI

Io ogni anno compro 300 camion di uva da tavola in Puglia, in inverno carico 300 camion di clementine calabresi, e poi produco i kiwi, il radicchio, le insalate, la rucola… Tutto con destinazione Russia, e Mosca, a 2500 chilometri, è solo una delle tappe. Mando carichi misti a supermercati della Siberia, in città come Habarovsk, Tomsk, Krasnoyarsk, fra i 5000 ed i 7000 chilometri di distanza. Viaggi che durano 8 o 10 giorni. Ci ho messo vent’anni, per arrivare a questi mercati. Con il blocco io ci rimetto ma i produttori sono davvero rovinati.

 

L’uva che prima dell’embargo io pagavo — portata qui ad Albaredo dalla Puglia e confezionata in cassettine — 80 centesimi al chilo, ora costerebbe — se ci fosse un minimo di richiesta — 50 centesimi. A questo prezzo i produttori riceverebbero 10 centesimi al chilo e non la staccherebbero nemmeno dalle viti, per non pagare i costi della vendemmia.

volontari filorussi a un checkpoint in ucraina dell est volontari filorussi a un checkpoint in ucraina dell est

 

Le mele già mature non hanno prezzo. Vengono conferite dai contadini ai centri di ritiro ma nessuno sa se e quanto saranno pagate. I mercati che si chiudono per noi sono terra di conquista per altri. In Egitto, Tunisia e Marocco tutti sono pronti a piantare patate per la Grande Madre Russia. In Serbia, fuori dal blocco, il prezzo al chilo dell’ortofrutta è salito da 40 cent a 1 euro, in meno di un mese».

 

putin al supermercatoputin al supermercatoputin al supermercato putin al supermercato

Il Maap — mercato agro alimentare di Padova — viene chiamato la «porta verso l’Est», perché il 60% dei 4 milioni di quintali trattati sono destinati in gran parte ai Paesi un tempo Oltrecortina. «Noi perdiamo affari per 10-12 milioni di euro — raccontano Giancarlo Daniele, presidente dei grossisti e il direttore Francesco Cera — ma il vero dramma è il crollo dei prezzi. Prima del 7 agosto le mele Royal Gala costavano 40 centesimi, ora si vendono con fatica a 15 centesimi. Ci sono migliaia di tir che stanno girando nei Paesi dell’Est alla ricerca di un varco per entrare in Russia. C’è anche chi pensa a “triangolazioni” ad esempio con la Serbia. Sono operazioni difficili, illegali e anche pericolose. Non possiamo accettare che il “Made in Italy” venga contrabbandato. Manderemmo alle ortiche il nostro bene più prezioso».

 

C’è anche chi la butta in politica. «Il ministro Federica Mogherini — dice il presidente del Maap, il leghista Fausto Dorio — ha detto sì alle sanzioni alla Russia per poter diventare il ministro degli Esteri dell’Europa. Si fosse almeno astenuta, non saremmo qui a cercare rimedi al disastro. Mi dicono che i supermercati russi sono pieni di polli e basta. Forse i clienti protesteranno, abituati alle nostre pere e pesche e ai nostri formaggi». Lunedì tutti i parlamentari veneti si riuniranno in Regione. «Se i russi cominceranno ad odiare i prodotti italiani ed europei — dice il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato — non acquisteranno nemmeno quelli fuori embargo ».

produttori di pescheproduttori di pesche

 

«Almeno per pere e mele — dice Giorgio Piazza, presidente della Coldiretti veneta — chiediamo aiuto economico per lo stoccaggio, in attesa di tempi migliori». Nulla da fare, invece, per le insalate che deperiscono in pochi giorni. Barbara Gambaro, di Noale, ha 9 ettari di serre per la coltivazione di insalata e rucola da vendere confezionate. La Russia era il suo mercato. «Solo nelle prime due settimane ho già perso 60.000 euro. Dovrò lasciare a casa 20 persone».

mele pere ortofruttamele pere ortofruttamele italianemele italiane

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen donald trump friedrich merz giorgia meloni emmanuel macron

DAGOREPORT - SIAMO DAVVERO SICURI CHE L’UNICA GRANDE COLPEVOLE DELLA ''DOCCIA SCOZZESE'' EUROPEA, COI DAZI TRUMPIANI AL 15%, PIÙ PESANTI IMPOSIZIONI SU GAS E ARMI, SIA LADY URSULA? - SE TRUMP NON DEVE RENDERE CONTO A NESSUNO, URSULA SI RITROVA 27 PAESI ALLE SPALLE, OGNUNO CON I SUOI INTERESSI, SPESSO CONFLIGGENTI: MENTRE MACRON AVREBBE VOLUTO USARE IL BAZOOKA CONTRO IL ''DAZISTA'', COME LA CINA, CHE HA TENUTO TESTA, DA VERA POTENZA, A WASHINGTON, MERZ E MELONI ERANO PER IL “DIALOGO”, TERRORIZZATI DALLE “VENDETTE” POLITICHE CHE TRUMP AVREBBE POTUTO METTERE IN ATTO (UCRAINA, NATO, MEDIORIENTE) - MELONI SA BENE CHE IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE: LA STANGATA SULL’ECONOMIA ITALIANA DOVUTA AI DAZI SI ANDRÀ AD ACCAVALLARE ALLA FINE DEL PNRR E AI SALARI PIÙ BASSI D’EUROPA - SE L'AUTUNNO SARA' ROVENTE, NON SOLO ECONOMICAMENTE MA ANCHE  POLITICAMENTE (CON IL TEST DELLE REGIONALI), IL 2026 SI PREANNUNCIA DA SUDORI FREDDI... 

riccardo muti concerto agrigento alessandro giuli

DAGOREPORT - “AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025” DOVEVA ESSERE PER IL MINISTERO GIULI-VO UN “APPUNTAMENTO CON LA STORIA” ED È FINITO NEL SOLITO “APPUNTAMENTO CON LA CASSA” - PER “INTERPRETARE IL SENSO DI UNA MEMORIA CONTINENTALE EURO-AFRICANA CONDIVISA E FARNE IL FERMENTO DI UN RITROVATO BENESSERE INDIVIDUALE DI CRESCITA COLLETTIVA” (SEMPRE GIULI), COME È POSSIBILE CHE LA REGIONE SICULA ABBIA SBORSATO LA FOLLIA DI 650MILA EURO PER UN SINGOLO CONCERTO NELLA VALLE DEI TEMPLI DELL’ORCHESTRA GIOVANILE CHERUBINI DIRETTA DA RICCARDO MUTI? LO STESSO EVENTO, ORGANIZZATO L’ANNO SCORSO DAL COMUNE DI LAMPEDUSA, ERA COSTATO APPENA 100MILA EURO - DEL RESTO, CON BUDGET DI 150 MILIONI, I 461MILA EURO PER LA “PROMOZIONE E PUBBLICITÀ DEL PARCO ARCHEOLOGICO” CI STANNO. COME IL “MOVITI FEST”: PER 473.360 MILA EURO, UN “PROGETTO CHE MIRA A COINVOLGERE E ANIMARE I LUOGHI DEL CENTRO STORICO AD AGRIGENTO” - ALLE CRITICHE, IL SINDACO DELLA CITTÀ DELLA CUCCAGNA, FRANCESCO MICCICHÈ, SI OFFENDE: “BASTA DILEGGIO STERILE. SE VINCE AGRIGENTO, VINCE LA SICILIA”! (QUI CE NE VOGLIONO 100 DI MONTALBANO…”)

temptation island

LE ANTICIPAZIONI DI “TEMPTATION ISLAND” - APPASSIONATI DI CORNA E FALÒ, AVETE PREPARATO GELATO E POP CORN PER LE ULTIME TRE SERATE DEL PROGRAMMA? SI PARTE DOMANI SERA E DAGOSPIA È IN GRADO DI RIVELARVI COSA ACCADRÀ TRA LE COPPIE - "FORREST GUMP" ANTONIO, DOPO ESSERE IMPAZZITO CON TANTO DI CORSA DISPERATA PER UN INVITO ALLO STADIO FATTO DAL TENTATORE ALLA SUA FIDANZATA, LA VEDE AL FALÒ E LE CHIEDERÀ DI SPOSARLO - L'AQUILOTTO VALERIO SI AVVICINA SEMPRE DI PIÙ ALLA SINGLE ARY E FINISCE PER TRADIRE SARAH. I DUE CHE ABITANO A ZAGAROLO DARANNO VITA A UNA SPECIE DI "ULTIMO TANGO A ZAGAROL". SARÀ LUI CHE, DISPIACIUTO E CON IL CUORE IN MANO, CHIEDERÀ DI POTER INCONTRARE LA COMPAGNA PER RIVELARLE DI PROVARE UN INTERESSE PER LA SINGLE E… - VIDEO

giorgia meloni dario franceschini guido crosetto francesco verderami senato elly schlein

DAGOREPORT - MA DAVVERO FRANCESCHINI, INTERVENENDO AL SENATO, HA MANDATO “MESSAGGI CIFRATI” AI MAGISTRATI FACENDO INTENDERE DI FARLA FINITA DI INDAGARE ESPONENTI DEL PD (SALA E RICCI), OPPURE SI RITROVERANNO SENZA I VOTI DEI RIFORMISTI PD AL REFERENDUM CONTRO LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA BY NORDIO? –CHE SIA UNA ’’IPOTESI SURREALE”, SBOCCIATA DALLA FANTASY DI VERDERAMI SUL “CORRIERE”, LO SOSTIENE, A SORPRESA, ANCHE GUIDO CROSETTO - IL DISCORSO DI FRANCESCHINI NON MIRAVA INFATTI ALLA ‘’SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DELLE TOGHE, BENSÌ ATTACCAVA LO SDOPPIAMENTO DEL CSM, CON I COMPONENTI SCELTI COL SORTEGGIO, MANCO FOSSE “LA RUOTA DELLA FORTUNA” - FRANCESCHINI HA POI MOLLATO UNO SCHIAFFO ALLA SUA EX PROTEGÉE ELLY SCHLEIN, NEMICA GIURATA DEI VARI ‘’CACICCHI” DEL PARTITO, QUANDO HA DIFESO IL SISTEMA DELLE CORRENTI INTERNE ALLA MAGISTRATURA (CHE LA RIFORMA VORREBBE SCARDINARE) - MA LA DICHIARAZIONE PIÙ RILEVANTE DI ''SU-DARIO'' L’HA DETTATA AI CRONISTI: ‘’IL REFERENDUM CI SARÀ NEL 2026, SARÀ SENZA QUORUM E SARÀ TUTTO POLITICO CONTRO IL GOVERNO MELONI’’ - BEN DETTO! SE UNA SCONFITTA SAREBBE BRUCIANTE PER LE TOGHE, PER GIORGIA MELONI LA BOCCIATURA SAREBBE UNA CATASTROFE IRRIMEDIABILE...

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...