IN ATTESA DEL TANGENTONE MILIARDARIO, VENGONO FUORI LE “STECCHE” CHE I MANAGER DEL MONTEPASCHI AVREBBERO INCASSATO PER ANNI - SOTTO IL MIRINO DEGLI INQUIRENTI, OLTRE MUSSARI, ANCHE L’EX RESPONSABILE DELL’AREA FINANZA GIANLUCA BALDASSARRI: HA FATTO RIENTRARE IN ITALIA 20 MLN € GRAZIE AGLI SCUDI FISCALI, E SAREBBE L’ARTEFICE “TECNICO” DELLE OPERAZIONI SANTORINI, ALEXANDRIA E ALTRE...

Gianluca Paolucci per "La Stampa.it"

Non una maxitangente miliardaria ma tante piccole «stecche» intascate da manager e funzionari di Mps per anni. Come quelle, nemmeno tanto piccole, trovate nei conti di Gianluca Baldassarri, ex responsabile dell'area finanza di Monte dei Paschi di Siena.

Baldassarri, che ha lasciato la banca a inizio 2012, è indagato dalla procura della città toscana nell'ambito delle indagini per il filone che riguarda le operazioni finanziarie e le attività condotte della divisione da lui controllata. Anche Giuseppe Mussari, ex presidente dell'Abi, risulta indagato.

Nel corso degli accertamenti sarebbero emerse infatti una serie di movimentazioni sospette ed oggetto di ulteriori accertamenti. Gli uomini del nucleo valutario di Roma avrebbero trovato circa 20 milioni di euro che il Baldassarri avrebbe fatto rientrare in Italia grazie allo scudo fiscale. Baldassarri si sarebbe avvalso di tutti e tre gli scudi fiscali realizzati nel corso degli anni dal 2001.

I movimenti di gran lunga più consistenti, quelli finiti nel mirino degli inquirenti, riguardano però l'ultimo scudo, quello del 2009-2010. Baldassarri, che ha guidato la divisione finanza dal giugno 2001 al marzo dello scorso anno, è stato estromesso da Mps dalla nuova dirigenza. Il manager ha incassato, per la sola rescissione del rapporto di lavoro, circa 800 mila euro, pari a 20 mensilità di stipendio contro le 22 mensilità che gli sarebbero spettate, come riferisce l'ad Fabrizio Viola - per il quale la rimozione di Baldassarri è stato uno dei primi atti una volta assunte le deleghe in Mps - in un cda dell'istituto nel mese di aprile.

Il banchiere, laurea in Bocconi, dopo l'addio a Siena si sarebbe stabilito a Milano. Prima di approdare a Montepaschi, Baldassarri era stato per tre anni a capo della divisione finanza di Banca Nazionale dell'Agricoltura - fino al 2000 - per poi transitare per qualche mese dalla Banca di Roma. Tra il 2001 e il 2008 è stato anche consigliere di Borsa Italiana.

Secondo quanto ricostruito, Baldassarri sarebbe stato una figura chiave nelle attività illecite emerse all'interno di Mps, già finite nel mirino dei pm milanesi che indagavano per truffa e appropriazione indebita. Baldassarri, che rispondeva direttamente al direttore generale Antonio Vigni, è stato l'artefice "tecnico" delle operazioni Santorini, Alexandria e delle altre finite nel mirino dei pm.

Operazione che avrebbe contribuito a costruire e poi a ristrutturare, avvalendosi sempre della consulenza dello stesso team di banker che nel frattempo aveva cambiato istituto. Della presunta maxitangente è tornato a parlare ieri Viola. Al momento, ha chiarito l'ad, non risulterebbero operazioni per importi come quelli ipotizzati dalla stampa, fino a 2 miliardi di euro.

Sull'operazione Antonveneta è tornato invece ieri Rijkman Groenink, ex ad di Abn Amro, secondo il quale il prezzo pagato da Mps per la banca veneta «colpisce», ricordando che Abn aveva pagato 3 miliardi in meno nel 2006. Il banchiere interpellato da Radiocor, ha ricordato che però gli olandesi comprarono anche Interbanca che rimase invece fuori dalla trattiva con Mps. L'ad Viola ha anche precisato che il documento all'origine del secondo filone d'inchiesta, quello sui contratti strutturati, non risultava agli atti della banca.

Mentre il palazzo di giustizia senese, assediato dalle telecamere, continua nella linea del più stretto riserbo, è emerso anche che su Mps sono in corso due verifiche delle autorità fiscali. Si starebbero concentrando sulla cessione di un palazzo a Roma per 142 milioni di euro e su una plusvalenza di 120 milioni per una serie di operazioni di trading su azioni Unipol.

Intanto in Borsa, dopo una seduta di forti acquisti e rialzi a due cifre, nel finale le vendite hanno spinto il titolo poco sopra la parità in chiusura.

 

gianluca baldassarri MPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA FABRIZIO VIOLA MONTEPASCHI GIUSEPPE MUSSARI resize

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?