1- CERTO, IL TRAMONTO DI BOSSI CON LE AMPOLLINE DEL DIO ERIDANIO E LA FUFFA NEO-CELTICA, MA QUI CAMBIANO LA TAPPEZZERIA E LE POLTRONE NEI SALOTTINI BUONI DI MILANO, FIAT-ELKANN E PAGLIARO DI MEDIOBANCA SFANCULANO LO SCARPARO E PROVANO A FAR SALTARE DE BORTOLI (SALVATO DA BAZOLI) E NOI TUTTI DIETRO ALLE CAZZATE DEL TROTA - 2- TRAGICO ERRORE, CONFONDERE LA PROVINCIA CON LA CAPITALE, GEMONIO CON PIAZZETTA CUCCIA. A MENO CHE EMERGANO I FAMOSI SOLDI “IN ENTRATA” DA QUALCHE IGNOTO SOSTENITORE DELLA LEGA, SIAMO AL FOLCLORE O POCO PIÙ. PERÒ, MOLTO DIVERTENTE - 3- IL VERO SLOGAN DEL GOVERNO DEL RIGOR MONTIS È PROPRIO QUESTO: “SPACCHETTATE, SPACCHETTATE. QUALCOSA RESTERÀ”. FORSE NEPPURE LE MUNICIPALIZZATE, ALLA FINE -

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a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- SU VIA SOLFERINO, PROVE TECNICHE DI UN NUOVO ASSE MI-TO...
Altro che tramonto di Bossi, qui cambiano la tappezzeria e le poltrone nei salottini buoni di Milano e noi tutti dietro al Trota e alle sue macchine. Tragico errore, confondere la provincia con la capitale.

umberto bossiumberto bossi

Con il Sire di Hardcore in un angolo, in attesa di tempi migliori e delle prossime prescrizioni, gli spostamenti dei poteri marci si colgono meglio sui Banana-news. "La guerra di via Solferino. Sul Corriere le mani di Fiat-Mediobanca. L'uscita di Della Valle svela la nascita del nuovo asse di potere. L'unico contraltare resta Bazoli", scrive il Giornale di Feltrusconi a pagina 13.

Bossi e il trota sul monvisoBossi e il trota sul monviso

Ora, a parte un imbarazzante soffietto a Yacht Elkann firmato da un giornalista di motori ("Elkann, c'era una volta il ‘ragazzino' Yaki. Il nipote dell'Avvocato esce dal guscio e si butta nella mischia. Dalla finanza alla Juve"), nel pezzo che invece apre la pagina ci sono parecchi spunti interessanti. Come il fatto che l'anziano Abramo Bazoli abbia salvato don Flebuccio De Bortoli dalla grinfie del duo Pagliaro-Marpionne (pardòn, volevamo dire Pagliaro-Elkann). O come la considerazione che il mercato, con lo Scarparo marchigiano fuori dal patto di sindacato, possa fiutare aria di scalata.

Anche se per fa le scalate ci vogliono i soldi in mano e Della Valle (con il suo misero 5%) dovrebbe intanto cominciare ad andare da Pierluigi Toti e dai Benetton Brothers e prendere i loro pacchettini che insieme fanno un altro 10% . E poi fare come quel santo e paziente uomo del "Professor Rotelli" con il suo 11% fuori patto di sindacato, cioè aspettare e aspettare che lo facciano entrare. Oppure andare da qualche banca e farsi finanziare un sano raid di Borsa. La banca, comunque, meglio se la cerca straniera.

DELLA VALLEDELLA VALLE John ElkannJohn Elkann

2- IN GOD WE ANTITRUST...
Intanto s'incarognisce anche la battaglia su quel che resta delle assicurazioni spolpate dai Ligrestos. "Fonsai-Unipol, esposto all'Antitrust di Sator e Palladio". I ragazzacci barbari Arpe e Meneguzzo provano a guastare i piani ai grossi creditori di don Salvatore, ovvero a Mediosbanca e Unidebit: "Operazione Unipol con effetti anticoncorrenziali". E dopo un mese di annunci arriva la mossa dei fondi: "Nel mirino il ruolo di Mediobanca" (Repubblica, p. 29, bel pezzo di Vittoria Puledda).

3- MA LA CONSOB INFASTISCE I FRANCESI...
Dopo che ieri la Repubblica degli Illuminati ha svelato un intervento di Airone Passera sul numero uno di Edf, Henry Proglio, oggi passa il Giornale e accende un faro sulla partita Edison. Una di quelle che meglio illustrano i veri grattacapi del governo dei Sapientoni Internazionali. "Edison, i francesi credono ancora all'Opa entro giugno" (p. 24).

"Dopo lo stop della Consob", che in realtà ha semplicemente chiesto di aumentare il prezzo dell'Opa da 84 a 89 centesimi per azione (60 milioni in più, forse ce la fanno), il ministro-banchiere starebbe mediando da par suo. Scrive il Giornale che "i francesi avrebbero considerato l'intervento della Consob uno sgarbo politico, tanto da rendere necessario l'intervento del ministro dello Sviluppo economico, che a suo tempo aveva avuto un ruolo chiave nella definizione dell'accordo. Che ora potrebbe, sempre secondo indiscrezioni di stampa, essere rivisto, magari con uno spacchettamento di Edipower, che resterebbe parzialmente in mani francesi".

Si preoccupa anche il Corrierone: "Opa Edison, le contromosse francesi. Proglio (Edf) telefona a Passera. Riassetto di nuovo a rischio dopo la decisione della Consob" (p. 37). Ma quanto gli piace Parigi a Passerone! Comunque il vero slogan di questo governo del Rigor Montis, al di là delle minchiate da Ventennio a colori sui titoli di Stato da sottoscrivere per patriottismo, è proprio questo: "Spacchettate, spacchettate. Qualcosa resterà". Forse neppure le municipalizzate, alla fine.

Giovanni BazoliGiovanni Bazoli PAGLIAROPAGLIARO

4- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Aerei, affitti e assicurazioni: la stangata nascosta di Monti. Ecco come il governo finanzierà gli ammortizzatori sociali: i 20 miliardi necessari fino al 2021 arriveranno anche da nuove regole sugli assegni di disoccupazione" (Giornale, p. 10). "La riforma costa 2 miliardi. Più tasse su case in affitto, biglietti aerei e auto aziendali. Tagli per 100 milioni ai bilanci Inps, Inail e Monopoli" (Repubblica, p. 16).

E l'atroce sospetto che l'impoverimento degli italiani si riverberi sulle incolpevoli banche spinge il Corriere di piazzetta Cuccia a vergare questa fosca e tempestiva pagina: "Cade il risparmio, ai minimi dal '95. L'Istat: giù il potere d'acquisto delle famiglie. Investimenti in frenata" (p. 21). Almeno la Stampa non è banco-centrica e sintetizza meglio: "Istat: il Paese diventa sempre più povero" (p. 27). Ma oggi, più che con il voto o con la protesta di piazza, la vera rivolta si chiama "disintermediazione bancaria". Cioè, chiudi i conti o tienici sopra il minimo.

5- AGENZIA MASTIKAZZI...
"Riforma Biagi tradita? Le divisioni degli esperti" (Corriere degli Ichini e delle super-Cazzole, p. 19).

6- TE SALUDI, MAGICA PADANIA!...
Peso economico-politico della caduta del Dito Medio di Bossi? Quanto il sindacato padano Sinpa, cioè un tubo? A meno che emergano i famosi soldi "in entrata" da qualche ignoto sostenitore della Lega, siamo al folclore o poco più. Però, molto divertente, visto quanto ci hanno smarronato in tutti questi anni ‘sti quattro cialtroni con le ampolline del Dio Eridanio e la loro fuffa neo-celtica. Prendiamo fior da fiore, come si dice nelle verdi valli a primavera.

"Silvio e il Pd bloccarono il fascicolo sui reati di Renzo". Il dialogo tra leghisti nelle intercettazioni. Ma Ghedini smentisce che si parli di Berlusconi" (Repubblica, p. 11). "Magia nera, sospetti e rancori. Così la grande famiglia lumbard diventò un nido di vipere". La segretaria buzzicona: "Manuela Marrone vive in mansarda con i libri di cartomanzia" (Repubblica, p. 12).

PIERLUIGI TOTIPIERLUIGI TOTI BENETTONBENETTON

Sul Corriere, pezzone tassonomico, ma anche tasso-comico, di Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella: "Gli manteniamo moglie e figli. Se lo sanno i militanti è finito". Nella cassaforte del tesoriere spunta un fascicolo intestato ‘The Family'. "I revisori? Io preparo i bilanci e loro firmano" (pp. 12-13). Sulla Stampa, Guido Ruotolo aggiunge un tocco di santità alla magica rovina padana e racconta "Gli affari di Bonet portano in Vaticano. Il socio del tesoriere in rapporti con le cliniche della Chiesa" (p. 6).

Roba seria, invece, dal Messaggero, dove Massimo Martinelli mira dritto sul colosso delle armi di Stato: "Fondi neri del Senatùr , sospetto frutto di tangenti". Per i pm collegamenti con il giro di mazzette in Finmeccanica. Dubbi anche sui contatti tra Reguzzoni e l'Agusta Westland" (p. 1- 7). Aridatece Guarguaglini?

MATTEO ARPEMATTEO ARPE

E se poi arriva Asterix Maroni? Vero malocchio all'ex ministro di Polizia più svagato del mondo, in un bel pezzo di Laura Cesaretti: "L'incubo di Bobo il delfino: finire spiaggiato come Martelli. L'eterno braccio destro e il gran capo. Si ripete la storia dei socialisti: smarcarsi è la mossa più difficile" (Giornale, p. 5). Certo, un conto è bruciarsi trattando (o non trattando) con Cosa Nostra.

ROBERTO MENEGUZZOROBERTO MENEGUZZO

E un conto è infognarsi con le psico-fattucchiere del Cerchio Magico, in gonnella e non. Ma la cosa bella è che si risvegliano i Bossologi, dopo anni di negazionismo sulle sue condizioni psico-fisiche. "Anno 2004, la notte di primavera che segnò il tramonto del leader. Dopo il malore Bossi fu portato in Svizzera di nascosto: da allora altri hanno deciso per lui" (Stampa, p. 4). Ma va? E nel frattempo però ha fatto il ministro della Repubblica e ha stampellato il ritorno a Palazzo Chigi del Banana. Proprio due cosette da degente qualsiasi.

Però bisognava guardare le facce, porco cane. La Manuela Marrone, la Rosy Mauro, Belsito, il Trota... Su, dài, tutte facce da terùn. Mica come Tosi e Cota.

7- MA FACCE RIDE!...
"Partiti, un'Authority per certificare i bilanci. Piano anti-corruzione del ministro Severino. Bersani: subito una legge per la trasparenza" (Repubblica, p. 20). Pronta la riforma Sposetti?

Giulia, Salvatore e Jonella LigrestiGiulia, Salvatore e Jonella Ligresti

8- L'ISOLA DEI QUIRINALISTI...
Marzio Breda sul Corriere: "La spinta di Napolitano per l'autoriforma dei partiti. Il capo dello Stato teme che la scarsa trasparenza alimenti l'antipolitica: ‘Si rischia la fine della democrazia e della libertà". Ah, quando nei partiti c'era gente seria e riservata come i Pecchioli...

colinward@autistici.org

 

 

 

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