ALMENO ZINGARETTI SI È RISPARMIATO LA PAJATA DI BOSSI. MA FORSE ERA A DIETA - PERCHÉ LA RAI NON METTE L’ALTA DEFINIZIONE? - CARO MONTEPREZZEMOLO, SE LEVI LE TASSE AI DIPENDENTI, POI CHI RIMANE A PAGARLE? - BOCCHINO: “ELEZIONI NEL 2013 SE BERLUSCONI E BOSSI NON STACCANO LA SPINA...”. È UN PO’ COME SE GIUDA AVESSE DETTO A GESÙ: “PER I TUOI 36 ANNI FAREMO UNA GRANDE FESTA…” - QUELLE DEL VATICANO SONO OPINIONI, NON LA NOTIZIA PRINCIPALE - NESSUNO TOCCHI ER PUPONE - PRODI NON GRADISCE IL BLAIR BANANOFILO…

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Riceviamo e pubblichiamo:

RENATARENATA POLVERINI FA DA TATA A UMBERTO BOSSI LO IMBOCCA DI RIGATONI

Lettera 1
Gentil Dago,
capisco che tutti i telegiornali e la maggior parte dei giornali abbiano sudditanza nei confronti del Vaticano (a proposito hai mai notato che nella sigla del Tg1 appaiono nell\'ordine prima il Papa, poi Obama e poi Napolitano?) ma li vorrei invitare ad una riflessione: le opinioni del Vaticano non sono notizie ma sono, appunto, solo opinioni. E\' giusto riportarle ma aprire giornali e telegiornali con le opinioni del Vaticano mi sembra davvero fuori luogo: la notizia è chi riceve il premio Nobel e perché lo ha ricevuto e non cosa ne pensa il Vaticano.

Ricordate anche che voi rappresentate tutti gli italiani e che i vostri giornali vengono letti anche all\'estero (esattamente come voi leggete le testate americane, inglese, francesi e tedesche): secondo me visti dall\'estero facciamo un pò la figura di pecorai analfabeti se apriamo giornali e telegiornali con cose tipo \"Premio Nobel assegnato ad un satanista\".
G. Bohm

Lettera 2
Sospiro di sollievo nel constatare che almeno Zingaretti non si è \"riconciliato\" con Bossi evitando di partecipare al pranzo farsa, a base di polenta e vaccinara, davanti a Montecitorio con Alemanno e Polverini. Ma forse era a dieta.
Hector

LucaLuca di Montezemolo

Lettera 3
Nella testa di alcuni che scrivono a Dagospia lo stato confusionale regna sovrano . Il lettore Attinà (lettera 18 ) ,ad esempio , contesta chi critica Fini perché fa politica e non critica la loquacità di Maroni . Ma Fini occupa una carica che dovrebbe essere super partes , mentre quella di ministro è una carica di parte , che ben legittima esternazioni politiche e , quindi , orientate ideologicamente .

Tant\' è vero che agli elettori dell\' attuale coalizione di governo , Maroni come ministro dell\' interno sta benissimo , mentre non starebbe per nulla bene un Di Pietro , ad esempio , o quel Montezemolo che nei sogni del lettore Pietrosanti (lettera 19 ) dovrebbe sostituire Berlusconi alla guida del Paese , che secondo il sognatore si è già liberato del Cavaliere e della sua corte . Torniamo a votare , e poi si vedrà quanti voti prende Montezemolo (se si candida) , quanti ne prende Fini e quanti ne prende la coalizione PDL - Lega alla quale si vuole impedire a tutti i costi di governare .
PIOMBO ROVENTE

Lettera 4
Meno male che Bocchino c\'è: finalmente le famiglie italiane,arrovellandosi sulla sua proposta di legge elettorale, potranno arrivare a fine mese! E pensare che nessuno ci aveva pensato! E\' tempo di Nobel, e chissà che qualcuno non serbi per lui qualche sorpresa. Bene, bravo,bis, Bocchino ! Ed allora, invece di bocchineggiare sul nulla nei telesalotti, il soldatino di piombo Duracell ventriloquo del cognato di Tulliani chiuda per qualche giorno la boccuccia, prenda carta e penna ed elabori - se è capace - una proposta sulla quale possa convergere una maggioranza: è il Parlamento,infatti,che fa le leggi non il governo. Un sistema elettorale è uno strumento, non lo scopo della politica. Se una maggioranza è in crisi,il problema è politico non elettorale.

La penna può essere d\'oro ma se non sai come e cosa scrivere si trasforma in zappa. Il porcellum? Sono in tanti ad infilzarlo. Ma se Prodi nel 2006 avesse ottenuto una sessantina mila voti in più nel Lazio e poco meno in Piemonte si sarebbe garantito una ventina di senatori in più senza la stampella dei \"pannoloni\" a vita.

TottiTotti e Ilary al mercato per lo spot vodafone

Se non li ha ottenuti, la colpa o il merito non è del porcellum, ma degli elettori che hanno scelto POLITICAMENTE in maniera diversa. Non esiste un sistema elettorale perfetto: l\' uninominale,per esempio, ha \"prodotto\" Di Pietro nel Mugello e i collegi ultrasicuri dove sono stati paracadutati e quindi nominati dall\'alto - come con il porcellum - candidati estranei al territorio.

Le preferenze? Ipotesi molto suggestiva: ma come può un giovane di belle speranze entrare in Parlamento di fronte ad un boss locale che stanzia milioni per la sua elezione? C\' è una riforma, o meglio un principio costituzionale,guarda caso,mai attuato: l\'art. 51, quello che sancisce il diritto di accesso per tutti alle cariche elettive.

Ebbene chi vi si oppone e fa catenaccio sono proprio coloro che si lambiccano il cervello nelle alchimie elettorali, quelli che stanno in mezzo al campo ( Parlamento ) e mai in panchina fin da quando avevano i calzoni corti, quelli che campano di politica, cioè D\'Alema, Veltroni, Rutelli, Fini, Casini. Ed è proprio per la solitudine di questi numeri due che, per sentirsi numeri uno e non fare la riserva a chi gioca meglio di loro, che sono nate le loro squadrucole. E proprio questo quintetto, che gioca per sè e non per la squadra, è la palla di piombo della poltica italiana che non va mai in gol nel campo delle riforme.
Antonio Pochesci

VaticanoVaticano guardie svizzere prelati

Lettera 5
Caro Dago, Ettore Torri, capo della procura antidoping del Coni, provocatoriamente dice che se non fosse dannoso per la salute il doping nel ciclismo andrebbe legalizzato perchè tanto tutti i ciclisti si dopano. Ma per favore! Se il problema fosse la salute perchè allora non introducono un limite di velocità nella F1 e nel Moto GP, visto che poi quando hanno un incidente i piloti si fanno male o addirittura muoiono. E il pugilato? Forse che al Coni prendersi a pugni viene considerata un\'attività salutare?
B.G.

Lettera 6
Gentilissimi Dagospia «... Con la sua predicazione della Misericordia, Gesù di Nazareth aprì a suo tempo scenari pericolosissimi» come la fondazione di case di ricovero, di ospedali di città e di campagna, di orfanotrofi, scuole per ragazzi abbandonati e poveri, indulti e amnistie per carcerati, nonché l\'istituzione di un numero grandissimo di confraternite e associazioni per il sollievo dei bisognosi e degli afflitti ... Cordialmente Paola I.

Lettera 7
Caro Dago, ieri al TG2 Romano Prodi non ha gradito una domanda della giornalista sulle dichiarazioni di Tony Blair a Fabio Fazio, con una smorfia ha spintonato la giornalista (che è rimasta di sale e ha solo mormorato un \"no\"?) e si è allontanato. Nessuno ha rimarcato l\'episodio, sgradevolissimo. Non c\'è neanche su You Tube. Distrazione?
Maurizio, Milano

ProdiProdi e Moglie

Lettera 8
Mentre questi da noi strapagati ed incompetenti signori discettano sul nulla, qualcuno potrebbe spiegare, al colto ed all\'inclita, perché nel nostro paese, travolto da migliaia di iniziative commerciali per l\'acquisto a prezzi stracciati di televisori HD dalle prestazioni mirabolanti, si è costretti ad abbonarsi a SKY di Murdoch(500 euri almeno per anno) per poter beneficiare di una trasmissione di buona qualità in alta definizione?

Nel lontano 1992 ebbi occasione di assistere in Rai a talune prove di trasmissione in alta definizione che avrebbe dovuto essere lanciata nel biennio successivo, a detta dei tecnici. Poi il nulla. Siamo l\'unico paese avanzato privo della diffusione pubblica di programmi con tale tecnologia. Dal momento che non sottovaluto mai la competenza del sistema politico industriale non si può che pensare che tale situazione sia voluta. Dopo la chimica, l\'acciaio, l\'elettronica, il trasporto aereo e marittimo tocca al servizio pubblico. Ancora una volta complimenti alla Rai per essere nuovamente venuta meno ai suoi compiti istituzionali! Altro che bagarre per le nomine e l\'assegnazione dei programmi!!!

Lettera 9
Caro Dagospia, Luca di Montezemolo, industriale illustre, ha proposto di detassare i redditi da lavoro dipendente, così da rilanciare la domanda, gli acquisti e, quindi, l\'economia italiana.
L\'idea non è malvagia: è anzi interessante e, probabilmente, assolutamente verosimile e funzionale. Rientra anche nella classica dottrina economica keynesiana: alleggerire le tasse significa avere una busta paga più sostanziosa, con la quale fare qualche spesuccia in più, togliersi qualche sfizio e, così facendo, inserire ricchezza nel circuito e provocare un virtuoso rincorrersi tra domanda, offerta ed investimenti.
Tuttavia Montezemolo vive, evidentemente, in un mondo di fantasia. La sua ricetta potrebbe essere applicata in un Paese dove TUTTI pagassero le tasse, come succede ad esempio negli Stati Uniti (anche in virtù della durezza delle punizioni lì previste per gli evasori).

Il bilancio complessivo del \"sistema Italia\", è noto, si regge proprio grazie ai lavoratori dipendenti. Il loro stipendio, certo e certificato, è l\'unico a poter essere tassato alla fonte, con matematica inesorabilità. È l\'unica entrata sicura per le casse dello Stato e degli enti locali. Di certo Tremonti direbbe subito che è impossibile ridurre la tassazione di questi redditi: ed avrebbe pure ragione, nel senso che non sarebbe possibile rimpiazzare altrimenti queste entrate.

fazio-blairfazio-blair

Lo Stato italiano non può rinunciare a tosare i lavoratori dipendenti; perché i lavoratori \"indipendenti\" (autonomi, professionisti, imprenditori ecc.) evadono largamente, storicamente e sistematicamente, per cui non si può fare affidamento su questo tipo di introiti...
Massimo Coppa Zenari

Lettera 10
Bocchino: «Elezioni nel 2013 se Berlusconi e Bossi non staccano la spina...». È un po\' come se Giuda avesse detto a Gesù: «Per i tuoi 36 anni faremo una grande festa...».
Knut

Caro Dago, sono un tuo assiduo lettore ed estimatore ma questa volta l\'hai sparata grossa e non mi riferisco alle notizie su Gian-menefrego o il Cavaliere del Cialis, ma al titolo che hai elaborato in relazione all\'articolo di Valdiserri sul Capitano della Squadra della Capitale.
1. Totti non ha lanciato nessun anatema su allenatore e società, basta leggere la lettera integrale inviata al Corriere dello Sport. 2. Totti si sta autoescludendo, segno di grande umiltà e attaccamento alla maglia. 3. I Romanisti che lo criticano sono i soliti che non aspettano altro...

Ciò detto, Totti ama la Roma e Roma più di chiunque altro e bisogna smetterla di utilizzarlo come capro espiatorio quando le cose non vanno, come quest\'anno. Merita rispetto! Totti è il più forte calciatore italiano dell\'era moderna a detta di tutti gli esperti (almeno a detta dei veri esperti non certo Sconcerti e Mauro di SKY, antiromanisti per eccellenza). Ha trascorso tutta la sua carriera nella Roma, rimettendoci tutte e due le gambe e la schiena, prendendo insulti in tutti gli stadi da parte di chiunque.

E anche fuori dagli stadi: Mi riferisco al Presidente Napolitano che ha trovato opportuno esprimersi in malo modo contro di lui in occasione del calcio rifilato (giustamente) a Balotelli in occasione della finale di Coppa Italia, ma non ha ritenuto necessario spendere una parola in relazione, last but not least, alle affermazioni di Bossi circa la sigla SPQR. Su quelle frasi ha ritenuto opportuno esprimersi Ale-danno (sindaco di Roma, nato a Bari) ma solo dopo che le Radio romane (tipo Marione Corsi) si sono scatenate.

bocchinobocchino H10_89

L\'unico che prontamente ha risposto è stato il Capitano della Roma.
Gabriele

Lettera 11
Caro Dago, come è possibile che dopo l\'implausibile auto-video di Fini e la fondazione del suo nuovo partitino la vicenda dell\'appartamento di Montecarlo sia sparita dalle prime pagine? Non se ne parla più. Eppure, già si aveva la prova provata dell\'imperdonabile negligenza di Fini nello svendere a quattro soldi un bene di proprietà non sua, ma del suo partito, e di ben maggior valore; eppoi concorrevano un gran numero di indizi, tutti precisi e concordanti, che facevano presumere qualcosa di peggio. Come si può ammettere che il personaggio resti decentemente sulla poltrona di presidente della Camera? Nel 1893 Giolitti dovette andarsene per molto meno.
Emilio Macchi Alfieri

 

 

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