ARCHEO - METTI UNA SERA A CENA IDA MAGLI E ROCCO SIFFREDI – GIORDANO BRUNO GUERRI: “ERA IL 1989 E IDA MAGLI AVEVA APPENA PUBBLICATO ‘’LA SESSUALITÀ MASCHILE’’. PROTAGONISTA, NATURALMENTE, IL PENE. DAGO PENSÒ CHE FOSSE BENE FAR INCONTRARE A IDA IL PENE FATTO UOMO, OVVERO ROCCO SIFFREDI…”

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‘’La conversazione fu vertiginosamente alta. Ida, con l’aria di educanda anziana, esplorava senza pudore l’inconscio assai conscio del detentore della super-arma. Rocco le teneva testa nel duro campo di battaglia, benché frugato nel posto meno atteso: nel cervello, che gli andò subito in erezione. Naturalmente finì in un’orgia di risate”… -

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1. METTI UNA SERA A CENA IDA MAGLI E ROCCO SIFFREDI

Giordano Bruno Guerri per Dagospia

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Era il 1989 e Ida Magli aveva appena pubblicato da Mondadori La sessualità maschile. Protagonista, naturalmente, il pene. Roberto D’Agostino pensò che fosse bene far incontrare a Ida il Pene fatto Uomo, ovvero Rocco Siffredi. Cena a cinque in casa. Lo stallone e la studiosa, Dago, sua moglie Anna, io. In mezzo, l’astratto e concretissimo problema di 25 centimetri che Rocco avrebbe anche esibito, su richiesta, ma non fu necessario.

 

'LA SESSUALITA' MASCHILE', IDA MAGLI 'LA SESSUALITA' MASCHILE', IDA MAGLI

Ida spiegò la tesi centrale: il pene è all’origine della nostra cultura, il pollice opponibile e la posizione eretta che ci hanno insegnato a scuola sono niente al confronto di questo strumento d’attacco, più che di piacere. Erigendosi, distanziandosi dal corpo e proiettando la propria essenza fuori di sé, è la vera leva che ha permesso all’umanità di abbandonare la condizione animalesca, alla conquista del mondo.

rocco siffredi valentina nappi rocco siffredi valentina nappi

 

La conversazione fu vertiginosamente alta. Ida, con l’aria di educanda anziana, esplorava senza pudore l’inconscio assai conscio del detentore della super-arma. Rocco le teneva testa nel duro campo di battaglia, benché frugato nel posto meno atteso: nel cervello, che gli andò subito in erezione.

  Naturalmente finì in un’orgia di risate.

 

Giordano Bruno Guerri

 

 

2. NOI E 'LUI'

Laura Lilli per La Repubblica – articolo del 1989

 

I bambini che dicono Il Re è nudo meritano sempre e comunque attenzione, anche se il Re si trova nella sua vasca da bagno. Se la nudità del Re li colpisce, è in ogni caso segno che gli altri fanno finta di non vederla; che intorno a questa nudità c' è un velo di silenzio complice, cortigiano, artificioso.

 

ALESSANDRO DE VITA PISCICELLI E GIORDANO BRUNO GUERRI ALESSANDRO DE VITA PISCICELLI E GIORDANO BRUNO GUERRI

Ida Magli, nel suo recentissimo, audace e provocatorio saggio su La sessualità maschile (Mondadori, pagg. 152, lire 23.000) ha per l' appunto il merito di squarciare non solo il velo, ma la pesante coltre di silenzio che dal punto di vista della storia della nostra cultura avvolge Sua Maestà il Pene maschile.

 

ROCCO SIFFREDI ROCCO SIFFREDI

Al di là delle analisi femministe che hanno sempre parlato di società maschilista, senza però proporre spiegazioni per le sue origini la Magli si avventura nella elaborazione di un' ipotesi che, al contrario troverebbe nel pene il principio (fisico e temporale oltre che simbolico) della nostra cultura appunto.

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Il pene, osserva la Magli, si erige, si distanzia in certo senso dal corpo e per giunta proietta la sua essenza fuori di sé, emblematizzando, se così si può dire, la volontà dell' uomo di modificare l' ambiente circostante: secondo la studiosa, è il pene, dunque, e non la liberazione della mano dovuta alla stazione eretta (come si ritiene comunemente), l'autentica leva che ha permesso all' umanità di abbandonare la condizione animalesca, naturale (in cui tutto si ripete sempre identico), per entrare nella cultura che è, prima di tutto, cambiamento.

 

IDA MAGLI COSTANZO BAGET BOZZO gi IDA MAGLI COSTANZO BAGET BOZZO gi

L' ipotesi è suggestiva, ma certo può essere accettata o confutata solo da chi faccia studi di antropologia. Tuttavia, per quanto riguarda i lettori e le lettrici comuni, queste pagine dal contenuto ricchissimo e vario che spaziano da una analisi della omosessualità monastica all' influsso della religione ebraica sulla cultura occidentale di ieri e di oggi, agli scritti di Sartre, Gide, Proust, Wilde li lasciano con una impressione al tempo stesso forte e indeterminata.

 

Questa sensazione è che in qualche maniera il pene abbia effettivamente a che fare con la nascita della nostra cultura. Ed è la prima volta che un antropologo (non a caso, forse, un antropologo donna) lo afferma. Forse il modo non è quello fisico, immediato della erezione; forse è un modo più confuso e complesso, a cavallo tra biologia, psicologia, inconscio collettivo.

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La stessa Magli, d' altronde, scrive che essenza, segno e simbolo coincidono... bisogna guardarsi dal ritenere che questi presupposti rinviino alla fisicità e alla potenza sessuale maschile come inizio e fondazione della cultura. E' il significato, l' assunzione dell' Atto proiettivo come struttura analogica di tutta la costruzione culturale che... ha condotto inevitabilmente alla storia così come di fatto si è svolta.

IDA MAGLI IDA MAGLI

 

Simile al letto di un torrente sul cui fondo, tra la sabbia, brillino schegge lucenti, questo libro breve, tumultuoso e discontinuo ha pagine rivelatrici, di grande acutezza. Per esempio quelle in cui si analizza il rapporto, decisamente omosessuale, tra il supermaschio Dio degli ebrei la cui religione ha lasciato un indelebile imprinting su tutta la storia culturale dell' Occidente e il popolo eletto.

ROCCO SIFFREDI IN UNA VECCHIA PUBBLICITA DI FRANCE SOIR ROCCO SIFFREDI IN UNA VECCHIA PUBBLICITA DI FRANCE SOIR

 

Questo popolo, presso il quale i soggetti sono esclusivamente maschi (solo tra essi e Dio si è concluso il patto) è, tutto insieme scrive Ida Magli , la femmina e la moglie di Dio. Le donne sono considerate importanti solo perché dalla loro unione con la divinità devono nascere molti figli: ognuno di essi, addirittura, potrebbe essere l' atteso Messia.

 

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Ma le madri sono solo strumenti: i contraenti del patto sono, come si diceva, i maschi ebrei e il maschio Jahveh. Si tratta di un autentico matrimonio omosessuale. E infatti i rimproveri che il Dio irato rivolge al suo popolo sono sempre in termini di tradimento, adulterio, prostituzione. Israele è la sposa di Dio.

 

Sopra ogni colle elevato e sopra ogni albero verde ti sei prostituita, dice Geremia, citato dall' autrice, ti sei disonorata con molti amanti e osi tornare a Me? Sfrontatezza di prostituta è la tua. L' analisi di questo matrimonio omosessuale condotta da Ida Magli mette a nudo una radice fra le più profonde dell' inconscio collettivo occidentale.

 

Giordano Bruno Guerri gli italiani sotto la chiesa Giordano Bruno Guerri gli italiani sotto la chiesa rocco siffredi01 rocco siffredi01

Ben nascosta nell' intimo e mai nominata, la radice mette foglie e fronde in quella omosessualità diffusa che il femminismo ha ben rintracciato non solo nel mondo antico, ma anche nella società contemporanea: dai clubs inglesi vietati alle donne giù giù fino agli stupri di gruppo, nei quali i maschi si parlano l' un l' altro attraverso la violenza esercitata sul corpo femminile.

 

E, c' è da aggiungere, non a caso la nostra cultura è ufficialmente così ostile all' omosessualità. La ragione è che la vive in modo inconscio nel rapporto con la divinità, anche se esso si allenta sempre a mano a mano che avanza la secolarizzazione (la quale peraltro non avanza mai una volta per tutte, come testimoniano le varie ondate di riflusso, e le recenti definizioni dell' Aids una punizione divina per la sodomia espresse da importanti autorità morali).

 

GIORDANO BRUNO GUERRI ROBERTO GERVASO GIORDANO BRUNO GUERRI ROBERTO GERVASO

Altre pagine di grande interesse sono quelle sull' opera di Gesù, il quale scrive Ida Magli scompaginò tutti i presupposti dell' Antico Testamento, a cominciare da quello dell' attesa del Messia, un' attesa che in realtà avrebbe dovuto prolungarsi all' infinito. O, ancora, le pagine sulla direzione del tempo in qualunque manifestazione del sacro: una delle strutture portanti della nostra cultura, anche in epoca di laicismo com' è quella che viviamo. In ogni religione, scrive l' autrice, il tempo è ciclico, cioè stagioni sempre uguali si ripetono, perché è indispensabile ripristinare il momento di perfezione originaria.

 

paolo berlusconi rocco siffredi paolo berlusconi rocco siffredi

La ragione? E' che tutti i popoli di cui abbiamo notizia sono convinti che l' uomo sia immortale, e che solo un incidente rappresentato dal mito di origine, che per il mondo ebraico e cristiano è la cacciata dal paradiso terrestre lo abbia reso mortale, gettandolo nel tempo e nella storia. Ma, appunto, dal tempo l' umanità dovrà affrancarsi tornando all' eterno presente delle sue origini.

 

ANNA E ROBERTO DAGOSTINO trv x jpeg ANNA E ROBERTO DAGOSTINO trv x jpeg

Alla luce delle sue osservazioni sulla direzione del tempo, la Magli analizza in modo estremamente originale il rapporto tra la cultura occidentale e la musica, basata, appunto, su diverse scansioni del tempo: dal canto gregoriano ai nostri giorni. Qualche esempio: Il gregoriano può permettersi di spaziare in durate indefinite perché è sostenuto dalla sicurezza della risposta divina. Il tempo è dato.

 

siffredi rocco autobiografia cover siffredi rocco autobiografia cover

Con Johann Sebastian Bach si comincia a percepire l' angoscia della domanda che cerca disperatamente, nella struttura temporale e tematica formale, la necessità di una risposta... il contrappunto di Bach un susseguirsi continuo di domande e risposte meramente umane non ha bisogno di Dio per esistere.

 

Un libro dunque ricco, imprevedibile: non puntellato sulle rigide geometrie della sistematicità, ma fluttuante sulle sempre diverse, luminose forme colorate di un caleidoscopio. Una sorta di contrappunto sulla sessualità maschile. Alla quale forse non dobbiamo il primissimo gesto della preistoria; ma certo le siamo debitori di

molti capitoli della nostra storia.

 

 

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