1- gad LERNER DIFFAMA DAGOSPIA SUL CASO BOCCHINO: \"MI AUGURO CHE SIA TUTTO INVENTATO, MA PARE IMPROBABILE\" (\"PARE IMPROBABILE\"? LO VEDREMO IN TRIBUNALE) - 2- AVENDO AVUTO PER PADRONI AGNELLI (LA STAMPA), ROMITI (CORRIERE), DE BENEDETTI (REPUBBLICA), COLANINNO, TRONCHETTI E BERNABÈ (LA7) E PRODI (TG1-RAI), FORSE IL “PURISSIMO” E LIEVISSIMO GAD NE SA PIÙ DI NOI SU COME FUNZIONA LA GIOSTRA DELL’INFORMAZIONE AZIONATA (E UNTA) DAI POTERI MARCI - 3- BEI TEMPI QUANDO CON L’AVVOCATO, VOLÒ IN ELICOTTERO SULLE TESTE DEGLI OPERAI IN SCIOPERO PER NARRARE, CON MIGLIORE DISTACCO E OBIETTIVITÀ?, LE GESTA EPICHE - 4- FORSE NON STIAMO FORSE PARLANDO DELLO STESSO LERNER CHE DOPO IL FERIMENTO DEL PADRE CARLO ANDÒ A INTERVISTARE PER “LOTTA CONTINUA” SUO FIGLIO ANDREA CASALEGNO? S’IMPRESSIONÒ ANCHE ALLORA L’”ASTUTO SOVVERSIVO” DI LOTTA CONTINUA NEL REALIZZARE QUELLO SCOOP, COME OGGI PER I BOCCHINO? A CIASCUNO IL SUO MILIEU (E LE SUE LIQUIDAZIONI MILIONARIE) -

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1- DAGOSPIA, ALTRO CHE GOSSIP!
martedì, 8 marzo 2011
il Bastardo - http://www.gadlerner.it/category/attualita

ROBERTOROBERTO DAGOSTINO

Non sono interessato alla \"querelle\" sulla vera natura del sito Dagospia e del suo fondatore Roberto D\'Agostino, omaggiato dai potenti che sfotte o, talvolta, finge di sfottere. Senza bisogno di particolare dietrologia, il lettore navigato riconosce le fonti privilegiate di Dagospia in un milieu romano e milanese che di volta in volta annovera personaggi variabili interessati alla manovra. Con due soli punti fermi, consolidati negli anni: Luigi Vianello, abile portavoce di Cesare Geronzi; e soprattutto il lobbysta Luigi Bisignani, buon frequentatore di Palazzo Chigi (alias Gianni Letta) e dei vertici delle aziende pubbliche.

Fa impressione leggere sul \"Corriere della Sera\" di oggi l\'articolo di Fiorenza Sarzanini sul trattamento cui sarebbero stati sottoposti Italo Bocchino e sua moglie Gabriella Buongiorno dopo la rottura fra Fini e Berlusconi. Mi auguro che sia tutto inventato, ma pare improbabile. E allora è bene ricordare che anche nel caso di Dagospia (come già nel caso di Striscia la Notizia) gli \"astuti sovversivi\" che pretendono di decostruire col sarcasmo il potere, alla fine ne divengono sempre un accessorio. Consapevole o inconsapevole, a me non importa.

GADGAD LERNER


2- DAGOREPORT: REPLICA A LERNER
Più portati all\'ironia e al sano sberleffo in nome della ricerca della \"verità\" e in omaggio all\'Italia \"Cafonal\" guidata al meglio dal Cavalier Pompetta, non avremmo immaginato mai di dover correre dietro ai tanti \"pregiudizi\" che, di volta in volta, sembrano accompagnare il lavoro ormai ultra decennale di Dagospia. A cominciare dal rumor che il vero proprietario del sito era l\'allora onnipotente Cesarone Romiti. E altri ne seguirono, perfidi. Sempre smentiti dal tempo galantuomo (e dai fatti).

LUIGILUIGI VIANELLO

Nel suo \"Abbecedario\" appena edito da Adelphi, lo scrittore polacco, Czeslaw Miloz, confessa di \"aver sempre avuto una tendenza ai pregiudizi spinta fino al fanatismo\". Anche se spesso i pregiudizi, aggiungeva il premio Nobel, \"ci fanno risparmiare energie\". Non ci costringono, insomma, a riscontrare le ragioni dei nostri preconcetti.

Una mano anonima ha lasciato scritto sui muri di \"non fidarsi di uno che non si lasci corrompere\". La citazione oggi sembra andare a fagiolo per l\'ex militante di \"Lotta continua\", Gad Lerner. Che di \"pregiudizi\", appunto, sembra intendersi. Nel suo blog \"il bastardo\", occupandosi di noi e del \"caso\" Bocchino, il giornalista \"accessiorato\" dai Poteri Marci a colpi di milioni, dichiara di conoscere, beato lui, \"due soli punti fermi\" tra le gole profonde del sito: i chiacchieratissimi Luigi Vianello, \"abile portavoce di Geronzi\"; e, soprattutto, il lobbysta Luigi Bisignani. Il resto degli informatori appartiene, bontà sua, \"al milieau romano e milanese\" di volta in volta interessato alle nostre \"manovre\".

CESARECESARE GERONZI

Che dire?
Provenendo dalla potentissima lobby giornalistica di \"Lotta continua\" (che non demonizziamo) e, in sovrappiù professionale, avendo avuto per padroni - come scriba di loro fiducia -, editori del calibro di Agnelli (la Stampa), Romiti (Corriere della Sera), De Benedetti (Espresso-Repubblica), Colaninno, Tronchetti Provera e Bernabè (La7) e Romano Prodi (RaiTv), forse il \"purissimo\" e lievissimo Gad ne sa più di noi su come funziona la ruota mediatica.

mor120mor120 luigi bisignani

La giostra dell\'informazione azionata (e unta) dai Poteri Marci. E dai loro addetti alle pubbliche relazioni. O, magari, Lerner continua a immaginare che l\'intero sistema dei media funzioni come una sorta di Lc2 (Lotta continua2) di extraparlamentari settari (e omertosi).

I ribelli rossi di Adriano Sofri che, a suo tempo, attraverso le colonne del loro quotidiano comunista \"rivendicarono\", in pratica, l\'uccisione del commissario Luigi Calabresi. La stessa Lc2 che prima dell\'esaurirsi della spinta rivoluzionaria, nell\'anno di piombo 1977 assistette silente all\'ammazzamento - da parte delle Brigate Rosse -, del vice direttore de \"la Stampa\", Carlo Casalegno. Di cui Lerner erediterà qualche anno dopo, per meriti o grazia ricevuta?, la scrivania.

GIANNIGIANNI LETTA

Il che, sia pure tirati per i tatuaggi nella polemica, non ci porterà mai a diffidare delle doti professionali di Lerner e della bontà delle sue fonti giornalistiche. Anche quando, insieme all\'Avvocato, volò in elicottero sulle teste degli operai in sciopero per raccontarne, con migliore distacco e obiettività?, le gesta epiche.

fini-berlusconifini-berlusconi

O quando Cesare Romiti, che l\'aveva assunto profumatamente al \"Corriere della Sera\", lo spedì in Cina per accompagnare in un misterioso viaggio di lavoro Gianni De Michelis e la sua signora. Forse l\'ex amministratore delegato della Fiat doveva scontare qualche cambialuccia (giudiziaria) con l\'ex ministro socialista? E per quel Dante già in odore di tangenti quale guida migliore c\'era sulla piazza se non il Gad-Beatrice. E lui ci viene a parlare di \"accessori del potere\". Un po\' di pudore non guasterebbe.

ITALOITALO BOCCHINO E MOGLIE

\"Fa impressione leggere sul Corriere della Sera (...) sul trattamento cui sarebbero stati sottoposti Bocchino e sua moglie (...) mi auguro che sia tutto inventato, ma pare improbabile\". Prego: \"pare improbale\"? Lo vedremo magari in un aula di tribunale se si tratta di una calunnia o meno. Ovviamento nessun accenno alla smentita di Dagospia sul presunto \"ricatto\". La sensibilità rivelata dal conduttore dell\'\"Infedele\" sui destini incrociati dei coniugi Bocchino lascia in realtà un tantino sgomento.

ITALOITALO BOCCHINO E MOGLIE

Non stiamo forse parlando dello stesso Lerner che dopo il ferimento del padre Carlo andò a intervistare per \"Lotta continua\" suo figlio Andrea Casalegno? S\'impressionò anche allora l\'\"astuto sovversivo\" di Lotta continua nel realizzare quello scoop, come oggi per i Bocchino? A ciascuno il suo milieu (e le sue liquidazioni milionarie).

CESARECESARE ROMITI

POST SCRIPTUM/1
L\'unica \"fonte privilegiata\" accreditata presso Dagospia è stato l\'eccellentissimo Gatto Sardo, Francesco Cossiga. E non l\'abbiamo nascosto a nessuno. E tra i tanti consigli ricevuti dallo scomparso Picconatore ce n\'è uno che abbiamo cercato di seguire: mai avere a che fare con i portaborse, ma con i loro padroni.

GianniGianni Agnelli

Quanto ai \"sospettati\", i soliti noti Luigi Vianello Luigi Bisignani come nel film \"Casablanca\", ogni smentita sul loro ruolo in Dagospia non sarebbe presa per buona. A causa, appunto, dei soliti pregiudizi.

Sul primo, Vianello, va solo ricordato che ha svolto un ruolo istituzionale sia in Capitalia, sia in Mediobanca. E ora in Generali.

Sul secondo, Bisignani, il conduttore dell\'Infedele dovrebbe chiedere ai direttori dei grandi quotidiani (e ai loro editori): da \"L\'Espresso\" al \"Corriere della Sera\", se hanno avuto mai rapporti con il noto lobbysta (piduista). E se qualcuno dei fortunati si trova su quella poltrona anche grazie al lavoro di qualche manina invisibile.

COLANINNOCOLANINNO

POST SCRIPTUM/2
Parlare con un piduista come Bisignani fa bene alla salute? E l\'Italia che conta e che canto che ha riempito per 25 anni 25 il palco del Costanzo Show, si è mai chiesta se Ciccio Baffo era la stessa persona che scrisse, in una albergo di Milano, con l\'allora direttore del Corriere della Sera, Franco Di Bella, il famigerato Piano di Rinascita Nazionale per conto del venerabile Licio Gelli? E quando si parla dell\'eroe caduto sotto i colkpi della mafia, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, perché nessuno aggiunge anche il numero della sua tessera di piduista?

 

 

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