I QUOTIDIANI SONO IN SIMIL-AUTOPSIA E SI DÀ LA COLPA AI BAR! - SECONDO I DATI ADS-FIEG E AUDIPRESS OGNI COPIA DI GIORNALE VIENE LETTA IN MEDIA DA SEI PERSONE - I PIÙ SCROCCONI SON TERRONI: PER OGNI “GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO” CI SONO PIÙ O MENO 19 LETTORI - A SEGUIRE: “IL MATTINO” (13) E “LA GAZZETTA DELLO SPORT” (12), CAMPIONE DI READERSHIP CON OLTRE 4 MLN DI AFFEZIONATI - ACCANTO AL CAPPUCCINO CI STA MEGLIO “REPUBBLICA” (7 LETTORI A COPIA) DEL “CORRIERE” (6) - “AVVENIRE” PROPRIO NO (3)…

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Andrea Montanari per \"Milano Finanza\"

VirmanVirman Cusenza

«Basta con i giornali letti a sbafo nei bar. Si distrugge il nostro lavoro di editori. Si perdono copie vendute e quindi ricavi». Il grido d\'allarme lanciato il 29 aprile scorso sulle colonne di MF-Milano Finanza da Andrea Riffeser Monti, proprietario della Poligrafici Editoriale (Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno), non è caduto nel vuoto. Anche perché lo stesso imprenditore emiliano ha portato il tema all\'attenzione della federazione di categoria, la Fieg.

D\'altronde il problema esiste, da anni. Ed è sotto gli occhi di tutti. Ogni giorno vengono vendute 5-5,5 milioni di copie di quotidiani (in edicola o per abbonamento) che sono però lette da più di 33 milioni di persone. Con l\'incasso di una sola copia di giornale, in sostanza, si informano più di sei italiani, cinque dei quali si abbeverano dei contenuti di attualità, economia, cronaca, politica e sport senza spendere nulla.

EZIOEZIO MAURO

Un fattore che pesa sul giro d\'affari delle case editrici e che ha anche un impatto sulla vendita di spazi pubblicitari: da anni è vivo il dibattito sulla reale portata del dato delle diffusioni e su quello relativo al numero di lettori. Per analizzare il fenomeno, MF-Milano Finanza ha comparato i dati relativi a diffusioni e vendite relativi al periodo settembre 2010-febbraio 2011 da Ads e Fieg con quelli di lettorato dal settembre 2010 al marzo 2011 diffusi da Audipress.

FerruccioFerruccio De Bortoli

La situazione non è incoraggiante per gli editori che stanno lavorando per incrementare le diffusioni cercando nuovi lettori-clienti. L\'esempio più eclatante è quello della Gazzetta dello Sport. Il quotidiano più letto in assoluto (4,126 milioni di aficionados) ha una diffusione media di poco più di 320 mila copie. «Ciò significa che il suo editore (Rcs Mediagroup, ndr) non è stato ancora in grado di monetizzare il bacino d\'utenza», dicono molti analisti del settore.

BRUNOBRUNO MANFELLOTTO

In effetti, la prima testata sportiva italiana, diretta da Andrea Monti, ha una media lettori-copia di 12,73. Ciò significa che una sola copia acquistata in edicola viene letta almeno da altre 11 persone. Un rapporto elevato che non rappresenta il top sul mercato. Il Mattino di Napoli, diretto da Virman Cusenza di proprietà del gruppo Caltagirone Editore, infatti, ha un rapporto di 13,1. Ancora più significativo il dato della Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, diretta dal tandem Giuseppe De Tomaso-Carlo Bollino e di proprietà della Edisud, che vanta un rapporto di 19,1: ogni copia acquistata viene letta da più di 19 individui.

GIORGIOGIORGIO MULE

La protesta di Riffeser trova fondamento nei numeri dei suoi giornali: Il Resto del Carlino di Bologna ha un rapporto di 8,19, La Nazione di Firenze di 7,35 e Il Giorno di Milano di 5,98. La sfida tra Corriere della Sera (Rcs) e Repubblica (Gruppo L\'Espresso) leader incontrastati sul mercato in termini di copie vendute e di lettori, vede avvantaggiata la testata diretta da Ferruccio de Bortoli con un rapporto di 6,22 rispetto al 7,23 del giornale diretto da Ezio Mauro. Chi, tra i principali quotidiani nazionali, sta meglio di tutti è il cattolico Avvenire diretto da Marco Tarquinio con un rapporto di 2,89.

yy 2bag02 andrea monti riffeser

L\'elaborazione condotta per i quotidiani è applicabile anche ai settimanali. Alfonso Signorini, direttore di Chi (Mondadori), vede disperdere il suo lavoro (e i suoi ricavi) visto che la testata ha un rapporto vendite/lettori di 8,52. Un problema che coinvolge anche Bruno Manfellotto, direttore de L\'Espresso, che ha un rapporto di 7,76, peggiore di quello del rivale Panorama diretto da Giorgio Mulè, fermo a 6,95.

 

 

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