COME PUò UN USCIERE COMUNALE PERMETTERSI UN AUTISTA AUTO-MUNITO PER LA FIGLIA? - E COME PUò LA PRINCIPESSINA DI CASORIA ACQUISTARE SEI PAIA DI SCARPE IN DUE ORE? - MILLE E UNA NOTTE A PALAZZO GRAZIOLI: accappatoio bianco E un farmaco che si inietta

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1 - SEI PAIA DI SCARPE IN 2 ORE E PAPA' LE MANDA L'AUTISTA...
Marco Castoro per "Italia Oggi"

DALLA PAGINA DI NOEMI SU FACEBOOK DALLA PAGINA DI NOEMI SU FACEBOOK

Ora che l'hanno conosciuta tutti cercano di diventare amici di Noemi su Facebook. Ma la principessina di Casoria non si apre facilmente ai marpioni dell'ultim'ora. Tuttavia, qualche amico sul social network Noemi ce lo aveva anche prima della sbornia di notorietà. Ai quali, come tutte le ragazze della sua età, raccontava i suoi problemi con il fidanzato, i suoi capricci, i suoi tormenti, le sue gioie, le sue manie, i sui vizi e le sue virtù. A un conterraneo ha raccontato i suoi tormenti sentimentali, le discussioni con il ragazzo che proprio non voleva accettare che lei si comprasse sei paia di scarpe nel giro di due ore.

Sai, ciattava Noemi all'amico, il mio ragazzo mi fa la ramanzina, dice che i miei modi sono troppo mondani. «Che male c'è se mi compro sei paia di scarpe in due ore?» O se il padre, per non farla stancare troppo (forse anche per non farle consumare troppo suole e tacchi) le aveva affiancato un autista personale per portarla ovunque.

Perfino l'amico provò a farle capire che un autista personale per una minorenne non è prassi normale. Ma lei rispose che era il padre a volerlo. Questi padri capaci di fare tutto per i figli. Nonostante, come riportato da ItaliaOggi, il signor Letizia dichiarò nel 2005 12 mila euro.

Noemi con la madreNoemi con la madre

2 - PAPà ELIO, QUEL VECCHIO AMICO SOCIALISTA CHE NESSUNO CONOSCE
Eduardo Di Blasi per "l'Unità"

regalo di silvio a Noemiregalo di silvio a Noemi

Quello che si sa di lui sembra farne un personaggio minore della storia. Benedetto «Elio» Letizia, usciere in una sede del Comune di Napoli, oggi è un dipendente di fascia bassa, reintegrato dopo anni di sospensione, con una sentenza che lo mandava assolto. Nel febbraio del 1993 quando era segretario della direzione dell'annona, fu accusato assieme al suo direttore Giovanni De Vecchi di aver organizzato un sistema per rimettere in
circolo le licenze dei commercianti che cessavano l'attività senza passare per gli uffici competenti.

DALLA PAGINA DI NOEMI SU FACEBOOK DALLA PAGINA DI NOEMI SU FACEBOOK

Una storia messa alle spalle, per un uomo di 50 anni che ha continuato a mandare
avanti la propria famiglia grazie a un'edicola gestita dalla moglie (già valletta a Canale21, tv locale campana) e una tabaccheria-profumeria. Quello che si sa di lui è che non è stato l'autista, seppur solo quello napoletano, di Bettino Craxi, e che i «vecchi» socialisti partenopei come Giulio Di Donato non ne portano alcuna memoria.

Non se lo ricordano, in un primo momento, nemmeno Fulvio Martuscello per il quale, stando alle parole del premier, papà Letizia si era battuto («Mi ha telefonato per chiedermi se lasciavo fuori Martuscello dalle liste elettorali») e il capogruppo di Forza Italia in Comune Raffaele Ambrosino.

Aveva animato i rispettivi comitati elettorali in quel di Secondigliano, ma non era nel gruppo dirigente, e non si ha contezza della sua iscrizione al partito. Della «vecchia amicizia» con il premier l'intera famiglia oggi preferisce non parlare, avendo forse timore di essere male interpretata (al Corriere del Mezzogiorno la giovane Noemi parlava così del premier: «Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che lui desidera da me. Poi, cantiamo assieme»).

Benedetto LetiziaBenedetto Letizia

Quello che si sa di lui, di Benedetto, è che è quello che nella foto ricordo con il premier
è a destra, di fianco alla figlia.

3 - LA SATIRIASI E LE MILLE IN UNA NOTTE
Fabrizio d'Esposito per "Il Riformista" del 5 maggio

Le mille in una notte? La cifra è simbolica, ma è certo che un paio di mesi fa nel cortile di Palazzo Grazioli, residenza romana del Cavaliere, hanno visto entrare un camion da cui poi è stato scaricato un materasso enorme. Un letto a tre piazze.

il matrimonio dei Letiziail matrimonio dei Letizia

Quest'altra scena, invece, risale allo scorso fine giugno. L'estate rovente delle intercettazioni hard di Silvio Berlusconi, quelle in cui si parlava delle ministre e mai uscite per intero. Il Riformista ne pubblicò qualche brano e un berlusconiano di alto rango si fece vivo chiedendo la massima discrezione. L'incontro col cronista, a Roma, fu una lunga passeggiata attorno ai palazzi del potere. Una discussione, una volta tanto, che esulava dal totus politicus.

L'azzurro partì dal problema che angoscia ogni uomo, credente o no. Il problema della morte. Ognuno reagisce a modo suo, disse il politico, e quando il colloquio filosofico, e un po' surreale, arrivò al protagonista delle intercettazioni, il sigillo alla riflessione fu questo: «Satiriasi», ossia l'equivalente maschile della ninfomania. Mani dietro la schiena, il berlusconiano di alto rango si fermò in mezzo alla strada e disse proprio così: «Satiriasi».

berlusconi veronica noemiberlusconi veronica noemi

E forse è per questo che Veronica Lario, nello sfogo che ha consegnato a Repubblica domenica scorsa, ha parlato di un uomo malato: «Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta abene. È stato tutto inutile». E ancora: «Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni».

Accuse devastanti, che trovano una conferma nelle storie piccanti che circolano da tempo sulle notti di Palazzo Grazioli. Da quando cioè il Cavaliere ha superato i settant'anni - è nato nel 1936 - e l'assillo dell'età gli avrebbe fatto nascere un forte disgusto per il decadimento fisico. Ieri l'Unità ha scritto delle feste di Palazzo Grazioli, con un tavolo da cinquanta posti, dove mangiare, e graziose fanciulle sulle ginocchia dell'imperatore (copyright Veronica).

lario began berlusconilario began berlusconi

Chi ha partecipato, da invitata, a queste serate racconta al Riformista una quantità impressionante di dettagli, in cui spicca un accappatoio bianco che quasi abbaglia la vista e un medicinale che non è il Cialis, bensì un farmaco che si inietta. Ma soprattutto, grazie a una frequentazione di vari anni a Palazzo Grazioli, la donna rivela in che modo sono progressivamente cambiate le abitudini del Cavaliere.

Berlusconi da vespaBerlusconi da vespa

È un racconto lungo e crudo, che si sovrappone perfettamente allo sfogo della moglie Veronica, in cui a colpire l'interlocutore è anche l'apologia dell'odore. I profumi sono una parte essenziale delle mille in una notte. E poi ci sono il letto, il bagno, i sospiri e altri particolari di cui non si può dare conto perché la questione sessuale del premier si muove a cavallo tra la privacy e il comune senso del pudore.

Il premier che «frequenta le minorenni», secondo l'accusa della consorte, è poi una storia che trapelò dalle stesse intercettazioni hard oggi distrutte, sia a Milano sia a Napoli nell'ambito di due inchieste diverse. C'era il nome di un'importante azzurra, incaricata di svolgere un ruolo delicato nell'organizzazione delle feste berlusconiane. E adesso che Veronica ha deciso di divorziare dal marito Silvio per la vicenda di Noemi e del suo primo compleanno da maggiorenne, dal passato riemerge un quadro più chiaro e completo.

silvio berlusconi oggisilvio berlusconi oggi

Forse un giorno questo spaccato della vita del presidente del Consiglio sarà raccontato in maniera più organica, come fece Gian Carlo Fusco con il duce in un libretto strepitoso intitolato dapprima PlayDux e poi Mussolini e le donne. Fusco fece un catalogo con le amanti preferite e quelle occasionali. Raccolse pure la confidenza del portiere di Palazzo Venezia che gli riferì di come il dittatore del fascismo ne cambiava una al giorno.

berlusconiberlusconi

E oggi, PlaySilvio, che piaccia o no, non è solo gossip o guardonismo di noi esseri normali e forse invidiosi, ma la narrazione del potere ai tempi del Cavaliere, sdoganatore del velinismo al governo e in Parlamento. Una narrazione sì gaudente ma al tempo stesso tragica perché alle prese, almeno nell'ultimo lustro, con la questione della morte e del senso di finitezza che viene percepito dagli uomini anziani. Fosse davvero immortale, Silvio Berlusconi, i recenti problemi con la moglie li avrebbe evitati, sicuramente.

 

 

 

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