‘’CIELO’’, C’È DAGO! - SUL CANALE DIGITALE DI SKY, DAGO PRESENTA “PASTORALE AMERICANA”, DIECI FILM PER CAPIRE LA TERRA DI TRUMP E DI ZUCKENBERG - DAL 9 NOVEMBRE, RIPRENDERÀ “DAGO IN THE SKY”, CON “SETTE PUNTATE IN CUI PROVIAMO A FARE UNA TV DIVERSA, CHE DICA BASTA A QUELLA RADIOFONICA DI OGGI”

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Oscar Cosulich per Il Mattino

 

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«Io non sono un critico, né pretendo di esserlo, anche perché non è che poi i critici siano molto amati. Con il ciclo Pastorale Americana mi limito a suggerire perché è giusto vedere i dieci film che abbiamo scelto per rappresentare la realtà». Roberto D' Agostino, dopo l' esperimento estivo delle tre serate «Dago in the Sky», ambientate «tra la fine del Medioevo analogico e il nuovo Rinascimento digitale», sarà in onda dal 24 ottobre ogni lunedì, alle 21.15, su Cielo (DTT26, Sky 126, TivùSat 19).

 

SARAH PALIN SARAH PALIN

«Ho registrato le mie presentazioni di tre minuti l' una, che andranno in onda subito prima di ogni film, al Vittoriano, approfittando della mostra dedicata a Edward Hopper», spiega D'Agostino, «non c' è niente di meglio dell'infinito bagaglio emozionale dei suoi quadri per fare da specchio ai film proposti in questo ciclo: la signora in rosso che guarda l'orizzonte, appoggiata allo stipite di una porta, meravigliosa protagonista di ‘’South Carolina Morning’’, ad esempio, è uno splendido contrappunto alla presentazione di The Hours, l' ho scelto perché le sue tre donne protagoniste (che poi sono in realtà solo una in tre epoche diverse) rappresentano l' inadeguatezza di ognuno di noi di fronte alla realtà».

 

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La selezione spazia dall'erotismo di Betty Page alla politica americana, passando per la guerra in Iraq e l' avvento del potere dei social network. «Betty Page è stata una pioniera, in 7 anni ha fatto in camera da letto una rivoluzione più grande di tante donne cerebrali», dice d'Agostino, «negli anni '50 ha modificato l' immaginario erotico, creato le pin up, il burlesque e giocato col bondage». Tra i film scelti c' è poi «Taking Chance Il ritorno di un eroe» che è «la storia del disturbante ritorno a casa nel Wyoming della bara con dentro un marine diciannovenne caduto in Iraq», dice D'Agostino, «per noi italiani il concetto di patria e la bandiera sono stucchevoli, se non peggio, ma qui possiamo capire il diverso approccio che hanno negli Stati Uniti».

 

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Tra i film scelti, inevitabile la presenza di «The Social Network», perché «raccontando l' avvento di Facebook, parla del vero potere di oggi, che non è di Obama, o della Merkel, ma di quelle aziende, da Facebook a Google a Amazon, che hanno svuotato la democrazia». Sempre in tema di democrazia, «Recount» «racconta il vuoto di potere dei 36 giorni del 2000 in cui gli Usa non avevano un presidente, perché fu necessario ricontare i voti della Florida, per stabilire il vincitore tra George W. Bush e Al Gore». Dal 9 novembre, poi, D'Agostino riprenderà «Dago in the Sky», con «sette puntate in cui proviamo a fare una tv diversa, che dica basta a quella obsoleta di oggi, ormai sempre più vicina alla radio».

 

 

 

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