IL CINEMA DEI GIUSTI – AVETE PRESENTE IL CASO DELL’ILVA DI TARANTO? DELL’INQUINAMENTO, SE NE PARLA ANCHE IN ‘’PROMISED LAND’’, IL NUOVO FILM, PRESENTATO A BERLINO, DI GUS VAN SANT, CON OTTIMI INTERPRETI (MATT DAMON E LA GRANDISSIMA FRANCES MCDORMAND), E’ DECISAMENTE LONTANO DAL CINEMA PIÙ AUTORIALE E SPERIMENTALE DEL REGISTA AMERICANO: UN BUON COMPITINO, ALLA FINE, E NON IL GRANDE FILM DI DENUNCIA CHE, FORSE, VOLEVA ESSERE…

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Marco Giusti per Dagospia

Promised LandPromised Land

Avete presente il caso dell'Ilva di Taranto? Il fracking, la tecnica di frantumazione del terreno che si usa per fare uscire il gas naturale, è al centro di polemiche ancora più grandi in America. Perché se è vero che il terreno che le grandi compagnie di gas comprano dai poveri contadini delle zone rurali più desolate del paese magari li toglie dalla povertà, è vero pure che il fracking è un sistema violento che può compromettere per sempre l'acqua e il terreno di un territorio.

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Può significare cioè malattie, avvelenamento del bestiame, fine di ogni produzione agricola. Il conflitto morale che Steve Butler, cioè Matt Damon, e la sua partner Sue, la grandissima Frances McDormand, si pongono nel nuovo film di Gus Van Sant, "Promised Land", presentato sabato sera al Festival di Berlino, è proprio se è giusto privare gli agricoltori di un'America sempre più povera del loro unico bene, la terra, alla ricerca del gas naturale, risorsa importante per un paese da anni in guerra per il petrolio in ogni parte del mondo, rendendo però questa terra qualcosa di mostruoso.

Steve e Sue lavorano infatti per una grande compagnia di gas naturale e sono stati incaricati di convincere gli agricoltori di un paesino povero e sperduto della Pennsylvania a vendere per fare arrivare le trivelle per il fracking. Ma un vecchio professore di scienze del posto, Hal Holbrook, attivo nel cinema d'impegno da "Tutti gli uomini del presidente" a "Lincoln", non solo si oppone alla vendita della terra, ma inizia a mettere su gli altri abitanti del posto. Così l'assemblea di cittadini chiede tre settimane di tempo per decidere su cosa fare, scegliere i soldi e uscire dalla povertà o mantenere intatta la terra.

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In queste tre settimane Steve e Sue si scontreranno con un militante ambientalista, Dustin, interpretato dal John Krasinski protagonista di "American Life"di Sam Mendes, arrivato lì per sollevare la popolazione contro il colosso del gas, si scontreranno con i cittadini sempre più furiosi e dovranno prendere loro stessi delle decisioni. Scritto da Matt Damon e John Krasinski, a partire da un soggetto di Dave Eggars, come un pamphlet militante contro il fracking e le grosse multinazionali del gas, il film doveva segnare l'esordio alla regia dello stesso Damon.

matt damon john krasinski gus van sant promised landmatt damon john krasinski gus van sant promised land

Ma la produzione ha poi deciso di chiamare un regista più solido come Gus Van Sant, che aveva già diretto l'attore in "Will Hunting, genio ribelle". Ne viene fuori un film di nobili intenti, molto interessante, con ottimi interpreti, grande musica di Danny Elfman, ma decisamente lontano dal cinema più autoriale e sperimentale di Gus Van Sant. Lo scontro col veterano della guerra in Iraq, ad esempio, o col vecchio professore, rivelano delle chiavi politiche più che giuste, meglio seguitare nelle guerre per il petrolio o violentare le nostre terre? perché abbiamo fatto tanti morti se poi alla fine l'energia che abbiamo conquistato non basta? perché si cerca il gas naturale nei paesi poveri d'America e non a New York?, ma alla fine il film ci appare un po' come un buon compitino e non come il gran film di denuncia che, forse, voleva essere.

Certo, ha delle cose notevolissime, come tutti i dialoghi di Francesc McDormand, e il suo buffo personaggio di cinica lavoratrice della multinazionale più interessata ai progressi del figlio nel basket che alla crisi del paese. Non è male neanche la storia d'amore di Matt Damon con la professoressa del posto, Rosemarie DeWitt. Però, negli anni, da "Erin Brekovich" in poi, abbiamo visto di meglio. Attenzione. L'uomo che piace tanto a Frances McDormand nel film, interpretato da Titus Welliver, è il misterioso "Man in Black" di "Lost", mentre il personaggio di Jeff è interpretato dalla stella emergente Scott McNairy, già coprotagonista di "Killing Them Softly". In sala dal 14 febbraio.

 

 

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