IL CINEMA DEI GIUSTI - UN FILM COSÌ NON L’AVETE VISTO MAI: “BOYHOOD” È IL CAPOLAVORO DI LINKLATER. LA VITA DI UNA FAMIGLIA, E SOPRATTUTTO DI UN RAGAZZINO, SEGUITA DAL REGISTA PER 11 ANNI

Non è un documentario, visto che c’è un copione e ci sono degli attori che ogni anno, dal 2002 al 2012, hanno recitato il ruolo di padri e figli, ma neanche una finzione vera, visto che tutti crescono insieme al film - Le scene tra genitori e figli, più vissute che recitate, sono la grande forza del film...

Condividi questo articolo


Marco Giusti per Dagospia

 

“Boyhood” di Richard Linklater

 

boyhood boyhood

Un film così non l’avete visto mai. Salutato come un capolavoro al Sundance e a Festival di Berlino, “Boyhood” di Richard Linklater non è solo uno dei casi dell’anno, con sponsor illustri come Quentin Tarantino, ma è soprattutto un film che tocca da vicino la nostra vita e quello che abbiamo vissuto in questi ultimi dieci-dodici anni. E per chi è cresciuto in questi anni tra videogames, Harry Potter, Coldplay, Arcade Fire, Hives, Daft Punk, Bush, la guerra in Iraq, Obama, cioè per chi adesso ha tra i venti e i trent’anni, è una bomba assoluta.

 

boyhood patricia arquette e ellar coltrane boyhood patricia arquette e ellar coltrane

Perché racconta dal di dentro la loro vita. Del resto non si è mai visto un film che in 165 minuti seguisse così da vicino la crescita di un ragazzo, Mason Jr, interpretato (si fa epr dire) da Ellar Coltrane, dai sette ai diciotto anni, riprendendolo cioè di anno in anno assieme alla sorella Samantha, interpretata dalla figlia del regista, Lorelei Linklater, nei suoi spostamenti per il Texas assieme alla madre Olivia, Patricia Arquette, e a un padre, Ethan Hawke, che ogni tanto torna a trovarli.

 

ellar coltrane da bambino a diciottenne ellar coltrane da bambino a diciottenne

Non un documentario, visto che c’è un copione e ci sono degli attori, che sono tornati ogni anno, dal 2002 al 2012, a recitare i ruoli di padri e di figli, ma neanche proprio un film di finzione, visto che tutti, sia i bambini che diventano grandi, sia gli attori, non possono far finta che sia un semplice film e mettono dentro ai loro personaggi la loro vita, le loro esperienze e la flagranza stessa del prendere parte a qualcosa che li vede modificati nel corso del tempo e che loro stessi possono modificare.

cast e regista di boyhood cast e regista di boyhood

 

Un gioco sulla realtà e la finzione che va oltre il cinema e che Linklater ha in parte già messo in scena con la serie dei “Before” con Ethan Hawke e Julie Delpy. Ma lì i due protagonisti sono solo attori, qua, i piccoli Ellar e Lorelei che “interpretano” Mason Jr e Samantha, sono solo dei bambini, anche se negli anni dovranno adattarsi a fare gli attori, qui, e anche in altri film.

boyhood le fasi della crescita di ellar coltrane boyhood le fasi della crescita di ellar coltrane

 

Eppure la cosa che più ci coinvolge nel film, oltre al tuffo in un recente passato di videogame e canzoni e storia che abbiamo vissuto, è il fatto che qualsiasi scena di finzione propongano Linklater e i suoi protagonisti adulti, venga in qualche modo sconvolta dall’intervento di Mason/Ellar, che porta alla scena una verità anti-baziniana, una chiave per rendere quello che il regista mette in scena parte della sua vera vita. E al tempo stesso leggiamo nella sua non-interpretazione, una sorta di complicità di attore in crescita, come se il realismo assoluto non potesse più esistere.

 

boyhood di richard linklater boyhood di richard linklater

Certo che con un altro bambino, che non si modifica così bene in un ragazzo di 12, 15, 18 anni, Linklater non avrebbe potuto fare un film così forte. Lo vediamo alla prima di “Harry Potter e il principe mezzo sangue”, lo vediamo quando il patrigno ubriacone lo obbliga a un taglio di capelli bushiano. E non avrà più gli stessi capelli biondi e lisci che aveva prima del taglio.. E lo vediamo piangere sul serio.

 

Il canovaccio, in realtà, è minimo. Mason Sr e Olivia hanno due figli quando sono ancora molto giovani. Non riescono a trovare un accordo per vivere assieme e Olivia cresce i bambini da sola in giro per il Texas, tra Austin, Houston, San Marcos. Mason Sr. Cerca di fare il musicista rock ma non ci riesce, ma non perde mai d’occhio i suoi ragazzi. Nel suo desiderio di tranquillità familiare, Olivia si risposa due volte con persone sbagliate, un professore ubriacone e un reduce dall’Iraq.

richard linklater ethan hawke ellar coltrane richard linklater ethan hawke ellar coltrane

 

Ogni volta dovrà scappare e portarsi via i bambini. Che intanto crescono. Alla fine si ritroverà a vivere da sola in una casa più piccola, mentre i ragazzi sono ormai al college. Il film si chiude su Mason Jr che lascia la mamma tra le lacrime e va al campus dove incontra una bella ragazza.

 

Su questo canovaccio Linklater, assieme ai suoi attori/non attori costruisce ogni scena. E sono queste scene, più vissute che recitate, che formano la grande forza del film. Perché fanno parte anche della nostra vita. Impossibile non vederlo in inglese. In sala dal 23 ottobre. Imperdibile.

ellar coltrane adolescente ellar coltrane adolescente

 

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…