IL COLOMBO MACULATO: MAI SENZA CUSCINO LEOPARDATO - DALEMIX, ZERO LEGGI PRESENTATE - FIORELLO O JOVANOTTI WEB-TESTIMONIAL DEL GOVERNO? - DE LISE TROPPO VECCHIO PER L’ANAS - ATTENTO MARCHIO, BOCCHINO TI REGISTRA - L’APP DI TERZI VA A LOURDES - CON DORIA GENOVA PERDE ACQUA - IORIO INDAGATO PER IL CRATERE - CELLI CERCA SOLDI - NIENTE CANI PER I SOLDATI - TAJANI A RAPPORTO DEL BANANA - ZINGARETTI, CAPO DEGLI SMANETTONI - UN “SECOLO” DI PACE TRA EX AN - TORINO DEGLI SPRECHI - ECOMOSTRI ALL’ELBA…

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A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

Pasquale de LisePasquale de Lise ITALO BOCCHINOITALO BOCCHINO

1 - CORSA ALLA NOMINA - FATE STRADA A DE LISE...
Grande imbarazzo intorno alla neo Agenzia per le Infrastrutture stradali e autostradali (destinata a sostituire l'Anas per le concessioni ) centro di potere molto appetitoso. Succede che viene scelto come direttore generale, proposto dal ministro Corrado Passera e deliberato dal Consiglio dei ministri il 28 dicembre, uno che di potere ne sa parecchio. Si tratta di Pasquale De Lise, ex presidente del Tar del Lazio, poi nominato da Silvio Berlusconi presidente del Consiglio di Stato, uno dei re degli arbitrati (molti dell'Anas), uomo dal grande giro, vicino all'Opus Dei.

Peccato che Sua Eccellenza abbia compiuto il 6 febbraio 75 anni. E che la venerabile età, finita sotto la lente della Corte dei Conti, ne impedirebbe l'assunzione di un incarico operativo. Un ostacolo non solo non considerato dal giurista De Lise ma anche dalla pletora dei vari gran consulenti giuridici, da Palazzo Chigi in giù. Come uscire con stile dall'impasse senza ufficializzare la svista? Spostare senza troppe spiegazioni De Lise alla presidenza della futura Authority dei Trasporti che dovrà sorvegliare sul delicato settore. D. P.

2 - NUOVI PARTITI - BOCCHINO PENSA AL FUTURO...
Per ora il Terzo polo esiste solo sulla carta, ma c'è già chi guarda con lungimiranza al futuro. E in attesa del gran giorno, pensa a tutti i nomi possibili per il rassemblement centrista. È il caso del vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, che da mesi deposita marchi a suo nome all'Ufficio brevetti del ministero dello Sviluppo economico. Ben nove dalla fine del 2010 a oggi. L'ultimo, un mesetto fa, è Lista degli italiani.

MARIO MONTI CON LA MOGLIE ELSAMARIO MONTI CON LA MOGLIE ELSA Il Ministro Giulio Terzi di Sant'AgataIl Ministro Giulio Terzi di Sant'Agata

Un'eccezione, visto che gli altri sono prevalentemente variazioni sul tema: Il Polo della Nazione, Nuovo polo per l'Italia, Terzo polo, Terzo polo per l'Italia (registrati assieme a Lorenzo Cesa e Francesco Rutelli) ma anche Polo degli italiani, Polo Italia, Alleanza popolare (poi ritirato) e Il nuovo centrodestra, depositati "in solitudine". La previdenza di Bocchino è tutt'altro che casuale: poche settimane dopo l'uscita dal Pdl, si scoprì infatti che il nome Futuro e libertà era già stato depositato da due dirigenti toscani della Dc di Giuseppe Pizza, allora sottosegretario del governo Berlusconi. P. Fa.

3 - CON TERZI VIAGGI SICURO...
Un tocco di modernità alla Farnesina: il cinguettio del ministro degli Esteri per allertare gli italiani. "Viaggia sicuro. Scarica l'app dell'Unità di Crisi!". È Giulio Terzi Santagata in persona su Twitter che invita a dotarsi di un'applicazione per tablet sui rischi che si corrono nelle zone calde del mondo possibili mete dei turisti nostrani. E non solo.

Dando un'occhiata agli avvisi più recenti che compaiono nell'app ministeriale si scopre anche che la guida in stato d'ebbrezza in Ungheria scatta sopra lo zero e che in Spagna si assiste a una recrudescenza di borseggi e furti con destrezza. A chi va in pellegrinaggio a Lourdes, per evitare spiacevoli disguidi il ministro Terzi consiglia pure di rivolgersi sempre ad agenzie turistiche di comprovata esperienza e affidabilità. Quando si dice l'efficienza. A. Ro.

4 - CHE SBADATO MARIO MIO...
La signora Monti soffre di sindrome dell'abbandono. Ma la prende con il sorriso e l'ironia. Ne ha dato prova a Tokyo dove ha accompagnato il marito in occasione della visita di Stato. Dopo aver rivelato di aver spinto Mario a sposarla appena ventenne, al termine di una noiosissima cena all'ambasciata italiana con i capi di banche e fondi di investimento nipponici si è lanciata in uno scambio di battute sulla disattenzione del presidente del Consiglio. Lei era ancora sulla porta, mentre Monti si era già avviato verso la macchina, e ha sussurrato: "Visto? Si è dimenticato di me!". "Ma no, vede, sta tornando", l'ha rassicurata l'interlocutore al seguito. E lei: "Sicuramente starà tornando per salutare l'ambasciatore". S. An.

5 - PARTITO DEMOCRATICO - GENOVA PERDE ACQUA...
Acque agitate fra il candidato sindaco di Genova Marco Doria, che in ossequio ai referendum del 2011 l'acqua la vuole totalmente pubblica, e il Pd, che pur costretto a sostenere l'uomo di Sel mai metterebbe in discussione l'assetto pubblico-privato di Mediterranea delle acque, la società che disseta Genova e provincia. Fuori i privati orientati al profitto, proclama il figlio del marchese rosso, sull'acqua non si specula.

PIER LUIGI CELLI LUISA TODINIPIER LUIGI CELLI LUISA TODINI MARCO DORIAMARCO DORIA

Doria propone che il Comune acquisisca il 40 per cento dell'azienda oggi detenuto da F2I, il fondo di investimento privato di Vito Gamberale specializzato in infrastrutture e utility. L'acquisto si dovrebbe fare coi proventi della vendita delle quote di Iren, la multi utility del Nord-ovest creata da Genova con Torino, Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Idee che sconfessano anni di amministrazione riformista e fanno drizzare i capelli ai democratici. Ma ormai il Pd l'ha capito: su temi come la gronda autostradale (variante che dovrebbe salvare la città dal traffico traforando un po' di colline) Doria è molto più in sintonia con le ali estreme del centrosinistra, i comitati Nimby e il movimentismo dei referendari. V. C.

6 - ENIT - CELLI CERCA BUDGET...

Non si è nemmeno insediato ai vertici di Enit e già arrivano i primi grattacapi. Su Pier Luigi Celli, nuovo presidente dell'Ente nazionale del turismo, si sono appuntate un bel po' delle aspettative delle Regioni, che hanno puntato sull'ex direttore generale della Rai per rinnovare struttura e compagine societaria. L'uomo giusto al posto giusto, pensano gli amministratori regionali che hanno caldamente spinto la sua nomina per fare uscire l'ente dalla lunga stagione di immobilismo provocata dal commissariamento.

Ma anche l'uomo che dovrà portare a casa molti risultati. A partire da un aumento del budget, oggi a quota 20 milioni, per arrivare alla totale trasformazione dell'ente, con l'ingresso di nuovi soci, a cominciare da Trenitalia e Alitalia, per una promozione efficace del Paese sui mercati esteri. Così le Regioni si preparano ad andare all'incasso dettando le prime condizioni: servono rapidamente, dicono, almeno 8 milioni. E a Celli spetta il compito di trovarli. N. R.

7 - ZERO - PARLAMENTO IN CIFRE...
sono gli atti presentati come primo firmatario da Massimo D'Alema in questa legislatura. A questo record, da nessun altro eguagliato, si aggiunge una scarsa presenza in aula: 39,7 per cento. Se parliamo di assenze, però, Silvio Berlusconi batte tutti. Da quando non è più premier, ha partecipato solo a quattro votazioni su 504, lo 0,79 per cento del totale.

8 - DIRETTIVE MILITARI - GUAI ALLE BESTIE...
I Demoni della Brigata Sassari hanno il labrador Italia; in Gulistan, il contingente in missione ha la cagnetta Sally. Da sempre, molti reggimenti hanno le mascotte, piccoli animali adottati dalla truppa. Ma adesso la tradizione rischia di venir spezzata dalla rigida applicazione di una direttiva della Direzione generale della Sanità militare. Il documento è dedicato alla gestione del fenomeno del randagismo nei teatri operativi all'estero, ma al punto 10 comanda: "La presenza di cani e gatti all'interno di installazioni militari non deve essere incoraggiata", il personale militare deve essere indottrinato al fine di "evitare contatti" con le bestie e "l'adozione di animali randagi o vaganti in qualità di mascotte dei reparti è da proscrivere". G. C.

MASSIMO DALEMAMASSIMO DALEMA TAJANITAJANI

9 - STILE EUROPA - TAJANI A RAPPORTO...
Cosa ci fa il vicepresidente della Commissione europea a un vertice di partito? Se lo è chiesto, incuriosito, chi ha visto Antonio Tajani, martedì 3 aprile, uscire da Palazzo Grazioli dopo aver partecipato a un Consiglio di presidenza del Pdl, convocato in tutta fretta da Berlusconi. I temi all'ordine del giorno, riforma della legge elettorale e alleanze in vista delle amministrative, non appaiono tra le competenze del vice di José Barroso, che a Bruxelles rappresenta l'Italia sui temi dell'industria e dell'imprenditoria.

Forse, suggerisce qualcuno dei presenti al vertice, Berlusconi aveva convocato il suo ex portavoce perché riferisse in Europa le sue lagnanze "contro la cura Ue, ispirata dalla Merkel, che rischia di portare l'Italia al disastro come la Grecia e la Spagna". Ma, considerando la netta separazione tra affari nazionali ed europei che la Commissione ha sempre imposto ai suoi membri, quella di Tajani è stata bollata anche in casa Pdl come una caduta di stile. M. D. B.

10 - POLITICI ON LINE - ZINGARETTI SOCIAL STAR...

Nicola Zingaretti è il politico italiano più influente sui social network. Parola di Klout, il popolare software Usa che misura l'influenza degli utenti di Twitter, Facebook, Google+ e Foursquare. Lungi dal considerare solo il numero di "amici" o di follower, Klout elabora un'analisi che considera anche i feedback dell'utente: i retweet, per esempio, o la qualità dei commenti su Facebook. Klout consegna il primato a Zingaretti con 68,2 punti su un massimo di 100. Seguono, sempre tra i big, Bersani (67,2), Renzi (65,5) e Casini (65,3). Risultati distanti da quelli registrati in America, dove le rilevazioni di Klout incidono anche sulla campagna per la Casa Bianca. Ad oggi negli Usa la star assoluta è Obama. M. V.

11 - AGENDA JOVANOTTI...
Palazzo Chigi sta cercando un testimonial per l'agenda digitale. Un personaggio riconoscibile che promuova l'utilizzo di Internet e combatta il digital divide. I primi due nomi circolati erano stati quelli di Fiorello e di Jovanotti. Entrambi infatti sfruttano moltissimo la Rete, piacciono a un pubblico vasto sia giovane che adulto. Ma negli ultimi tempi è circolato anche il nome di Alberto Angela, gran divulgatore scientifico, fortemente sponsorizzato da Carlo Mochi Sismondi, presidente del Forum Pa. V. D.

12 - RESTRINGIAMO GLI STATALI...
Ridurre gli spazi per i dipendenti pubblici. Naturalmente, per limitare i costi di affitto o di manutenzione. E, perché no, mettere sul mercato e vendere gli uffici statali che non sono più necessari allo sterminato apparato pubblico. È quanto si propone di consigliare al governo la commissione Finanze della Camera dei deputati presieduta da Gianfranco Conte (Pdl). Alcuni membri della commissione pensano di ascoltare prossimamente il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, per riprendere e accelerare alcuni progetti in materia.

jovanottijovanottiNICOLA ZINGARETTINICOLA ZINGARETTI

Il motivo? Lo Stato destina ai propri dipendenti, compresa la polizia e i militari, uno spazio di lavoro di quasi 50 metri quadri a persona, circa il doppio di quanto la legge prevede per ogni abitante residenziale. Per questo si rende assolutamente necessaria una politica di space management: nel mondo imprenditoriale privato e all'estero (specie in Inghilterra), anche nelle amministrazioni pubbliche, ci si sta sempre più orientando verso i 10-12 metri quadri per dipendente. M. A.

13 - GOVERNATORI SOTTO ACCUSA - IORIO ALLARGA IL CRATERE...
Allargò "abusivamente" il cratere sismico, portando i comuni colpiti dal terremoto che il 31 ottobre 2002 fece tremare la piccola regione del Sud da 14 (quelli indicati dalla Protezione civile) a 84. Adesso per il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, l'accusa è di abuso d'ufficio, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e concorso formale per reato reiterato. A poche settimane dallo sblocco dei fondi per la ricostruzione del post-sisma, sul governatore molisano (recentemente condannato per abuso d'ufficio) si abbatte una nuova tegola giudiziaria.

EMILIO COLOMBOEMILIO COLOMBO

In qualità di commissario delegato per l'emergenza sismica - secondo il titolare dell'inchiesta Fabio Papa - Iorio emetteva decreti "con i quali ampliava, ai fini dell'erogazione dei fondi stanziati per la ricostruzione e altri benefici di legge, l'area dei territori e il numero dei comuni già ricompresi nell'ordinanza del Consiglio dei ministri". Per Iorio, alla ricerca della riconferma alla guida della Regione, non erano sufficienti quei 14 centri che l'allora capo della Protezione civile Bertolaso aveva individuato come interessati dal sisma. In sostanza per garantirsi un maggiore consenso ("A fini elettorali-propagandistici", sottolinea il magistrato), una volta investito dal premier Berlusconi dei poteri straordinari per affrontare l'emergenza, fece in modo che tutti gli abitanti dei centri dell'area campobassana potessero usufruire dei fondi post sisma, nonché di agevolazioni fiscali e contributive. G. P.

14 - COLOMBO LEOPARDATO...
È paludatissimo nei suoi abiti scuri a doppio petto, elegantissimo e profumatissimo: ma Emilio Colombo quando viaggia in automobile non rinuncia a un cuscino maculato. Se ne sono accorti i passanti che hanno visto salire il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio sull'Alfa che lo attendeva all'ingresso principale di Montecitorio alla fine di una conferenza. Quando l'autista ha aperto la portiera posteriore, tanti curiosi hanno notato un cuscino rivestito di stoffa maculata poggiato sul sedile: su quel cuscino leopardato Colombo si è accomodato e la macchina è partita. B. C.

15 - MANOVRE NEL CENTRODESTRA - UN SECOLO DI PACE...
Soffia un vento di riappacificazione all'interno del "Secolo d'Italia". Il giornale di An, finito nelle mani dei finiani e "riconquistato" dai pidiellini, potrebbe fare da apripista nei nuovi rapporti all'interno del mondo della destra. Infatti, il direttore matteoliano Marcello De Angelis sta per nominare la finiana più nota, Annalisa Terranova, alla guida del settore più importante, il politico. La Terranova, fedelissima dell'ex direttrice Flavia Perina, era stata messa nell'angolo visto che era stata spostata dal quotidiano e le era stato affidato il "Domenicale". Ora il ritorno nella linea del giornale. Anzi, nel front line. Un segno di distensione tra berluscones e seguaci di Fini. L'inizio del disgelo? V. D.

16 - TORINO E L'ANNIVERSARIO - IL TEATRINO DEGLI SPRECHI TRICOLORE...
Smontato e messo in cantina, come il materiale di scena dopo le repliche. È il destino che attende la ricostruzione del primo Senato del Regno d'Italia, realizzata a Torino in occasione dei 150 anni dell'Unità e inaugurata a marzo 2011 dal presidente Napolitano. Entro fine aprile l'imponente allestimento, curato dagli scenografi del Teatro Regio e costato 700 mila euro (coperti soprattutto dal contributo della Fondazione Crt), dovrà lasciare la sala di Palazzo Madama per fare posto a nuove esposizioni.

Flavia PerinaFlavia Perina

"Speravo di inserirlo negli ambienti del Museo del Risorgimento o della Reggia di Venaria, ma non è stato possibile", dice Maurizio Braccialarghe, da maggio assessore alla Cultura della giunta di Piero Fassino. "Non resta che verificare l'ipotesi di sistemarlo nel Castello di Moncalieri, ma, se non troveremo una soluzione, a fine mese purtroppo dovremo procedere allo smontaggio". Ci sono problemi di spazio, perché la struttura ha bisogno di una sala di 20 metri per 20. Ma anche di costi: per spostarla sono infatti necessari 20 giorni di lavoro e una spesa preventivata di più di 120 mila euro. Ma non sarebbe stato meglio pensarci prima? F. L.

17 - CHE DIRE DELL'ART 18...
La storica agenzia di stampa Dire inciampa sull'articolo 18. Dopo tre anni di battaglia legale, il tribunale del lavoro di Roma ha disposto il reintegro di sei giornalisti con contratto a tempo indeterminato licenziati ingiustamente nel 2009. Il risultato messo a segno dall'avvocato Domenico D'Amati si concretizza infatti in un reintegro in base all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, risarcimento e danno biologico. Un paradosso se si pensa che l'agenzia di stampa è stata fondata nel 1987 da Antonio Tatò, responsabile dell'ufficio stampa del Pci e segretario di Enrico Berlinguer. A.Ro.

18 - EQUITALIA - AVEVA RAGIONE L'ESPRESSO...
Tasse pazze. Incubo Equitalia. Cittadini tirati in ballo per pochi euro e trattati come grandi evasori. Aveva ragione "l'Espresso". Il tribunale di Roma ha archiviato la querela del presidente di Equitalia, Attilio Befera, per l'inchiesta "Evasori o Tartassati", del dicembre 2010, a firma di Paola Pilati e Tommaso Cerno, dove il settimanale difeso dagli avvocati Carlo Federico Grosso e Paolo Mazzà, raccontava per la prima volta le proteste di migliaia di artigiani, commercianti e imprenditori contro Equitalia.

Piero FassinoPiero Fassino

Non una difesa degli evasori fiscali, secondo i giudici di Roma, ma al contrario un servizio giornalistico rispettoso del diritto di cronaca e di critica: "Non è diffamatorio affermare che Equitalia sia percepita come un incubo per artigiani, commercianti e famiglie in difficoltà", scrive lo stesso pubblico ministero. Così come "fisco impazzito" allude a patologie del sistema possibili.

19 - MOSTRI ALL'ELBA...
Con i suoi 7.500 metri cubi di uffici, negozi, garage e appartamenti, era stato pensato come un fiore all'occhiello di una delle località più belle dell'isola d'Elba. Si era trasformato invece in qualcosa di molto diverso. Ma adesso l'ecomostro di Procchio, simbolo di Elbopoli - il terremoto giudiziario che nel 2003 sconvolse l'isola - sarà demolito. La decisione è stata presa dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi con l'accordo del costruttore Franco Giusti.

Motivi? L'ecomostro che sarà abbattuto a maggio non solo è uno scempio del paesaggio ma è stato anche costruito sull'alveo del fosso Vallegrande, provocando l'alluvione che nel novembre scorso ha colpito Procchio. E l'ecomostro elbano non sarà l'ultimo ad essere demolito. Rossi, in accordo con l'assessore all'Urbanistica Anna Marson, ha deciso di porre fine alla Toscana del cemento, denunciata, a partire dal caso Monticchiello, da tanti comitati ambientalisti. M. La.

 

 

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