1. COME FUNZIONA UN MATRIMONIO APERTO? SI POSSONO AMARE DUE PERSONE INSIEME? 
2. E’ VERO, A VOLTE NON FUNZIONANO, MA MOLTI NON SOLO DURANO, PROSPERANO. IL POLIAMORE PUÒ RAFFORZARE LA COPPIA E RENDERE GLI INDIVIDUI MIGLIORI. NON C’È UN UNICO MODO PER GESTIRE UN MATRIMONIO, ALCUNE COPPIE HANNO REGOLE E ALTRE NO
3. SKYE HA 50 ANNI ED È STATA MONOGAMA NEI PRIMI OTTO ANNI DI MATRIMONIO. POI SUO MARITO LE HA CHIESTO UNA RELAZIONE PIÙ APERTA, ERA INTERESSATO AD ESPERIENZE GAY E LEI NON SI SENTÌ MINACCIATA. ACCETTÒ E SUO MARITO COMINCIÒ A VEDERE ANCHE ALTRE DONNE. LEI FECE LO STESSO, INIZIÒ A FREQUENTARE ALTRI UOMINI, E, FRA I DUE, OGGI, LE COSE FUNZIONANO. LUI È PIÙ FELICE E COMPLETO, LEI SI È SENTITA LIBERA DI PROVARE IL SADOMASO CON NUOVI PARTNER. PARLANO DI TUTTO, SI CONFRONTANO, SI AMANO PIÙ CHE MAI

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Rachel Kramer Bussel per “Dame”

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Volevo scoprire cos’è che fa funzionare un matrimonio aperto, dato che viviamo in una società piuttosto scettica riguardo alla prospettiva. La non monogamia è da condannare quando un’unione non dura perché l’apertura, nell’opinione pubblica, va contro i principi di una relazione profonda.

 

E’ vero, a volte i matrimoni aperti non funzionano, ma molti non solo durano, prosperano. Il poliamore può rafforzare la coppia e rendere gli individui migliori. Non c’è un unico modo per gestire un matrimonio, alcune coppie hanno regole e altre no. Alcune hanno un atteggiamento alla “vivi e lascia vivere, finché non si scopre la verità va tutto bene”, altre esigono che il marito/compagno incontri l’amante/gli amanti. Spesso l’accordo non si fa da subito, è un’esigenza che nasce alla lunga distanza, e in genere è uno dei due a proporlo all’altro.

i masai sono poligami i masai sono poligami

 

Lola sta con suo marito da 13 anni. Fino a 20 anni pensava che non si sarebbe legata mai ad un’unica persona, intendeva frequentare più uomini, poi incontrò la persona giusta, l’uomo perfetto. Prima di salire sull’altare rivide un suo ex, per il quale provava ancora sentimenti, e iniziò una relazione con lui. Il suo futuro marito non accettò l’idea, non credeva che si potessero amare due persone contemporaneamente, così lei rinunciò all’ex e si sposò.

 

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A due anni dalle nozze, Lola iniziò ad esplorare la sua inclinazione al sadomaso collegandosi a siti on line e a comunità BDSM. Il marito accettò con riluttanza. Quando la prima coppia propose una cosa a quattro, lui fu d’accordo. E fu la prova che il poliamore poteva funzionare. Ora lui ha anche una relazione importante con una donna sposata e con due figli e Lola la considera la sua “poli-famiglia”.

 

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Attraverso errori e incomprensioni, hanno trovato il loro modo di essere felici. Inizialmente Lola sosteneva suo marito, ma quando andava fuori per il weekend con la nuova fidanzata, diventava gelosissima. Poi ha capito che la soluzione era passare più tempo insieme prima che lui se ne andasse altrove. Ora, prima di dedicarsi ad altri partner, pensano alla qualità del loro rapporto.

 

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Kiki A. modera su “Fetlife” un gruppo che pratica il poliamore nella Florida del sud. E’ sposata con una donna che inizialmente non era d’accordo ad esplorare ma poi si è convinta. L’accordo è che se Kiki fa sesso con qualcun altro, lo deve confidare a sua moglie, però non deve condividere i dettagli. Sua moglie non vuole conoscerli. Se Kiki ha una relazione seria con un’altra donna, ogni tanto si fa un incontro a tre per discutere di eventuali problemi.

 

Skye ha 50 anni ed è stata monogama nei primi otto anni di matrimonio. Poi suo marito le ha chiesto una relazione più aperta, era interessato ad esperienze omosessuali e lei non si sentì minacciata. Accettò e suo marito cominciò a vedere anche altre donne. Lei fece lo stesso, iniziò a frequentare altri uomini, e, fra i due, oggi è suo marito il più geloso. Ma le cose funzionano. Lui è visibilmente più felice e completo, lei si è sentita libera di provare il sadomaso con nuovi partner. Parlano di tutto, si confrontano, si amano più che mai.

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James e suo marito si sono messi insieme 12 anni fa e da subito hanno optato per un rapporto aperto. Si sono fermati solo quando è nata la loro prima figlia, poi hanno ripreso. L’unica regola è di essere onesti e trasparenti, anche a costo di ferirsi. La distanza fra loro li danneggerebbe ancora di più, ne sono convinti. Non è tutto rosa e fiori, certi periodi sono difficili, la gelosia incombe, ma alla fine tutto fila liscio. Entrambi hanno chiaro il fatto che se si innamorano di altri, non è perché insieme siano infelici.

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In generale, per un rapporto aperto, la comunicazione è fondamentale. Bisogna seguire un processo di assestamento per capire se la cosa fa bene alla coppia o se la distrugge. Bisognerebbe stabilirlo prima che una nuova persona entri in gioco, perché il coinvolgimento erotico-emotivo fa perdere l’obiettività, l’urgenza del consenso mette troppe pressioni.

 

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La discussione non deve concentrarsi su cosa manca nel rapporto ma su cosa insieme si potrebbe guadagnare. Il protagonista deve essere “noi”, non “io”. Bisogna poi definire i reciproci livelli di tolleranza e rispettarli, mantenere gli equilibri fra le storie, continuare a proteggere e nutrire il matrimonio, soprattutto nella prima fase di infatuazione verso un nuovo partner. E’ facile perdere la testa per la novità.

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Un matrimonio aperto non risolve i rapporti interpersonali ma permette di esplorare l’attrazione per altre persone ed approfondire la comunicazione fra i coniugi. Molti, in una relazione aperta, basata sulla confidenza e la fiducia, sentono che l’unione è più forte che mai.

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