Ian Youngs per “BBC”
Il quattrenne James esce ad incontrare il mondo per la prima volta. La 99enne Mickie, che guidava i camion di armi nella seconda guerra mondiale, avanza sostenuta dal bastone; Stefan, barbuto impiegato della stazione, saluta e se ne va; Helen, sopravvissuta al cancro, alza gli occhi al cielo: non sono modelli normali di una normale sfilata, ma gente vera in passerella a Manchester su invito dell’artista Jeremy Deller.
sfilata di gente comune a manchester
L’idea è semplice: sfruttare una piattaforma che in genere celebra la superficiale apparenza, per celebrare la brillantezza quotidiana della gente di città. Più bella di qualsiasi sfilata. In 150 hanno partecipato, passeggiando su quei 100 metri davanti a migliaia di concittadini che potevano leggere pezzetti di vita dei ‘modelli da uno schermo.
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Ecco Chris, che è stato in prigione, e alza il pugno come una rockstar; Kate, che un tempo era Andrew; la dottoressa Sermed; Wajid, che ha subito un trapianto di rene, Vincenzo, che pulisce il municipio, Jehona, che ha visto uccidere 19 membri della famiglia in Kosovo ed è stata scambiata per morta; due tassisti che diedero passaggi alle vittime dell’attacco al concerto di Ariana Grande; Bruce e Frankie, che hanno qui un appuntamento al buio.
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Ogni persona applaudita solo per essere sé stessa, in una gioiosa parata sorprendentemente commovente. Questa passarella è stata programmata ben prima dell’attacco, intitolata ‘What Is The City But The People?’, in apertura al ‘Manchester International Festival’, per raccontare le storie di persone vere. Ogni città dovrebbe farlo.
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