UNA DONNA SOLA AL COMANDO: LA FICTION PROVA A VEDERE L’EFFETTO CHE FA - AD 1 ANNO DALLE ELEZIONI USA CON LA CLINTON IN CAMPO, NELLE SERIE TV UNA CANDIDATA ALLA PRESIDENZA NON MANCA MAI: MA PERCHÉ SONO COSÌ CATTIVE?

Le Lady Macbeth contemporanee non sono proprio donne modello: Claire Underwood, la first lady di House of Cards, è crudele, vendicativa, lunatica - Mellie Grant, la padrona della Casa Bianca in Scandal, è ugualmente folle - Non più dietro ogni uomo importante c’è una donna di carattere, piuttosto: ogni uomo che conti lavora con una donna speciale. E meschina a quanto pare....

Condividi questo articolo


Giulia Zonca per “la Stampa”

 

MELLIE GRANT CLAIRE UNDERWOOD MELLIE GRANT CLAIRE UNDERWOOD

La fiction gioca di nuovo d’anticipo. Prima che Obama diventasse il presidente nero, film e serie avevano già abbondantemente testato il ruolo, ora tocca alle donne. A un anno dalle presidenziali che vedranno Hillary Rodham Clinton tentare il passaggio da First Lady a grande capo, i telefilm provano a vedere l’effetto che fa. Con personaggi che mettono i brividi.
 

Attenzione spoiler (micro)
La battuta del momento suona così: «È il mio turno». In Scandal, stagione 5, è urlata, in House of Cards, stagione 3, è scandita e in nessuno dei due copioni c’è margine di trattativa. Le due signore mettono in chiaro che hanno contribuito, sofferto e coperto le peggiori nefandezze per aiutare i compagni nella scalata e ora che i partner vacillano pretendono la loro parte. Potrebbe essere una forma di emancipazione, peccato che queste Lady Macbeth contemporanee non siano proprio donne modello.
 

CLAIRE UNDERWOOD 1 CLAIRE UNDERWOOD 1

Lady fascinose e crudeli
Claire Underwood, la first lady di House of Cards interpretata da Robin Wright,è il fascino personificato: sempre al centro dell’attenzione, è crudele, vendicativa, lunatica. Si fa nominare ambasciatrice per fare esperienza e all’esordio al tavolo delle trattative litiga con i russi e sostiene le Pussy Riot. Nelle due stagioni iniziali si dimostra più spietata del marito, nell’ultima ha improvvisi rigurgiti di coscienza. Mai fine a se stessi.
 

SCANDAL MELLIE GRANT SCANDAL MELLIE GRANT

Mellie Grant, la padrona della Casa Bianca in Scandal con la faccia di Bellamy Young, è più simpatica ma ugualmente folle. Ironica, disposta a reggere i tradimenti pur di non perdere il potere, ingegnosa ed eccentrica, mette in crisi lo staff perché si sente trascurata poi pesca la trovata giusta per uscire dalle situazioni più imbarazzanti.
 

House of Cards è un crescendo di dialogo e un capolavoro di sceneggiatura, Scandal è confusionario e corteggia colpi di scena plasticati ma sia la versione sofisticata che quella popolare promuovo il concetto di coppia. Non più dietro ogni uomo importante c’è una donna di carattere, piuttosto: ogni uomo che conti lavora con una donna speciale. E meschina a quanto pare.

elizabeth warren hillary clinton elizabeth warren hillary clinton HILLARY CLINTON HILLARY CLINTON michael dobbs con il cast di house of cards michael dobbs con il cast di house of cards

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…