1. IERI RENZI ER BULLO È SALITO AL QUIRINALE DA RE GIORGIO CON UNA ROSA DI NOMI PER LA FARNESINA ED È RIUSCITO DI NUOVO A PRENDERLO IN QUEL POSTO. BOCCIATI IN BLOCCO LA 32ENNE LIA QUARTAPELLE, LA FASSINIANA MARINA SERENI, L’AMBASCIATRICE ELISABETTA BELLONI. QUALCHE CHANCE PER L’EX VICEMINISTRO (EX FINMECCANICA) MARTA DASSÙ 2. IL PUNTO DI RE GIORGIO È CHE ALLA GUIDA DELLA DIPLOMAZIA, CON LE CRISI IN ATTO IN UCRAINA E IN MEDIO ORIENTE, CI VUOLE UNA PERSONA CON SOLIDI LEGAMI INTERNAZIONALI. IN UNO STATO NORMALE UN’OVVIETÀ, EPPURE AI TEMPI DEL GOVERNO BEAUTIFUL NON LO È 3. IL NOSTRO CARO PREMIER NON VUOLE GENTE CHE GLI FACCIA OMBRA E VEDE IL GOVERNO COME UNA PHOTO OPPORTUNITY IN CUI SVETTARE TRA UN DRAPPELLO DI DONNE (MEGLIO SE GIOVANI E CARINE) E POTER BRILLARE PER COMPETENZA, AUTOREVOLEZZA, VISIONE POLITICA 4. RE GIORGIO HA TENTATO DI SPIEGARGLI CHE LA POLITICA ESTERA NON È L’ENNESIMO SPOT, MA È UNA COSA SERIA. NEL GIRO DI QUALCHE ORA VEDREMO SE HA IMPARATO LA LEZIONE

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. AVVISI AI NAVIGATI

giorgio napolitano giorgio napolitano

Ieri Pittibimbo è salito al Quirinale da Re Giorgio con una rosa di nomi per la Farnesina ed è riuscito a bruciarla tutta quanta. Al posto di Lady Pesc Mogherini, il premier dei carini voleva una tra la trentaduenne Lia Quartapelle, la piddina Marta Sereni, l’ex viceministro (e consigliere Finmeccanica) Marta Dassù e l’ambasciatrice Elisabetta Belloni. Secondo le ricostruzioni dei giornali, Bella Napoli le ha bocciate in blocco (anche se per alcuni ci sarebbe uno spiraglio sulla Dassù) e adesso Renzie si è preso qualche giorno per trovare il candidato giusto.

matteo renzi otto e mezzo matteo renzi otto e mezzo

 

Il punto di Re Giorgio è che alla guida della diplomazia, specie con le crisi in atto in Ucraina e in Medio Oriente, ci vuole una persona competente, capace, con solidi legami internazionali. In uno Stato normale dovrebbe essere un’ovvietà, eppure ai tempi del governo Beautiful non lo è. Il nostro caro premier non vuole gente che gli faccia ombra e vede il governo come una photo opportunity in cui svettare tra un drappello di donne (meglio se giovani e carine) e poter brillare per competenza, autorevolezza, visione politica e capacità di leadership.

 

In queste ore Re Giorgio ha tentato di spiegargli che la politica estera non è l’ennesimo spot, ma è una cosa seria. Nel giro di qualche ora vedremo se ha imparato la lezione.

 

 

2. LO STOP DI RE GIORGIO

Chi più chi meno, oggi tutti i giornali ammettono che Renzie ha preso una porta in faccia da Re Giorgio. Repubblica: “Esteri, Napolitano frena Renzi. Congelata la rosa di donne per il nuovo ministro. Mogherini da domani alla Ue. Il Quirinale avverte: ‘Primo scambio di opinioni sulla nomina’. Nel colloquio esaminati anche i nodi riforme, Csm e Consulta”. “E il premier alla fone esclude l’interim. ‘Oggi la scelta, non rompo con il Colle’. Il presidente del Consiglio pronto a selezionare un altro nome” (p. 2).

lia quartapelle 5 lia quartapelle 5

 

Felpato il Corriere: “Renzi sul Colle, la Farnesina è un caso” (p.2). Sì, è un caso. “La spinta di Napolitano per una figura collaudata. Pistelli, più di altri, si avvicinerebbe ai requisiti richiesti” (p. 3). La Stampa relega la notizia in prima pagina in un francobollo: “Non c’è intesa sul ministro” e dentro scrive che è possibile un interim del premier (p. 6). Il Messaggero non usa giri di parole: “Napolitano boccia la rosa di Renzi, per la Farnesina spunta la Dassù” (p. 5). Anche il Giornale vede ben piazzata la Dassù (p. 6) Gode il Cetriolo Quotidiano: “Esteri, stop di Napolitano. Non vuole più ‘renzate’” (p. 1). Idem per Libero: “Esteri, Renzi gioca la figurina, Napolitano lo rimanda a casa” (p. 6).

 

 

3. DE MAGISTRIS E L’ASSIST AL BANANA DECADUTO

MARTA DASSU MARTA DASSU

Il Tar reintegra Luigi De Magistris come sindaco di Napoli e l’ex Cavaliere si frega le mani. Repubblica: “De Magistris torna sindaco. Legge Severino alla Consulta. Fi: ‘Reintegrate Berlusconi’. Il Tar dà ragione al primo cittadino e chiede alla Corte un parere sulla norma che fece decadere l’ex premier”.

 

Marina Sereni Marina Sereni

“E Silvio cerca la rivincita. ‘Per me questa è una chance, la Ue ne dovrà tenere conto” (p. 10). Sul Messaggero, l’ex presidente della Consulta Cesare Mirabelli frena gli entusiasmi arcoriani: “Legge Severino legittima, ma se bocciata non avrà effetti sul Cavaliere” (p. 9). Il Giornale fa un po’ di vittimismo: “De Magistris torna sindaco. La Severino vale solo per il Cav” (p. 1).

 

Intanto il Berlusca si dà da fare per tenere caldo il Patto del Nazareno: “Berlusconi frena i suoi e chiama Renzi. ‘Avanti con il patto del Nazareno’. L’ex premier: sì al premio di lista, ma soglia di sbarramento più alta. Il disgelo con Verdini” (Corriere, p. 9). Conferme anche dalla Stampa: “Berlusconi telefona a Renzi: stai sereno, il Patto tiene” (p. 4). Sul Giornale di casa un messaggio affettuoso a Verdini: “Riforme e legge elettorale, Berlusconi rassicura Renzi. Il leader di FI telefona al premier e gli conferma il suo appoggio. E sui rapporti con Verdini garantisce: ‘Un amico franco e leale” (p. 7).

 

 

4. ROTTAMATI E MANGANELLATI

Elisabetta Belloni Elisabetta Belloni

Acqua sul fuoco delle polemiche dopo le manganellate agli operai di Terni. “Polizia-sindacati, patto contro le violenze’. Relazione di Alfano alle Camere sugli operai della Ast colpiti dalle manganellate. ‘Solidarietà a loro e agli agenti’. Proposto un tavolo comune per gestire le prossime manifestazioni di piazza. L’apprezzamento di Landini” (Repubblica, p. 13).

 

Restano i problemi in casa piddina: “Angelino imbarazza il Pd. Il premier: ‘Ma la Leopolda non c’entra con i manganelli’. Renzi ha visto subito la Fiom: “Era doveroso, volevo dare il segnale di un governo di sinistra” (Repubblica, p. 13). Simpatica velina sul Messaggero: “I poliziotti soddisfatti: il Viminale ci ha difeso. Per ora nessun provvedimento, ma tra i vertici la sensazione che la partita non sia ancora chiusa” (p. 3). Libero si diverte: “Renzi cala le braghe. Invita i sindacati e spera nell’accordo” (p. 2).

 

MERIAM LAPO PISTELLI MERIAM LAPO PISTELLI

Il Corriere sottolinea il dato più significativo: “Nessun manifestante denunciato. Così Alfano chiude la partita” (p. 6). Il Cetriolo Quotidiano racconta: “L’inutile ministro che parla da solo. Angelino Alfano legge la sua striminzita ricostruzione delle manganellate della polizia a Senato e Camera vuote” (p. 3). La Stampa renziana esalta il coraggio di Pittibimbo: “Renzi pronto a portare il caso Terni direttamente sul tavolo della Merkel” (p. 3). Che uomo. Il Giornale ne approfitta per una durissima prima pagina contro Alfanayev: “Traditori falliti. Alfano come Fini. Il gusto per il voltafaccia, l’irrilevanza politica e l’allergia alle dimissioni. Farà la stessa fine”. Dentro: “Immigrati, piazze e arresti. Alfano fa collezione di flop” (p. 3). Eh, come difende gli operai il Giornale…

 

Intanto si apre qualche spiraglio: “L’azienda riapre la trattativa. A Terni gli esuberi scendono a 150. Il 6 novembre nuovo incontro. Guidi riferisce che c’è la disponibilità dei manager ‘a rafforzare il piano industriale” (Messaggero, p. 2).

 

angelino alfano angelino alfano

 

5. LA BELLA POLITICA

Repubblica analizza lo stato di salute finanziaria dei partiti e scrive: “Partiti spa’ sull’orlo del fallimento. Senza fondi pubblici buco di 80 milioni. Il finanziamento statale è sceso dai 290 milioni del 2010 ai 40 previsti quest’anno. Raddoppiano i contributi dei parlamentari, ma non basta. Il due per mille non decolla. I versamenti alla politica cesseranno del tutto nel 2017, si impone una forte spending review”. Nel 2013 Forza Italia ha perso 25 milioni, il Pd 10,8 e la Lega Nord 14,4  (p. 8). Per non parlare dei debiti pregressi e del crollo degli iscritti.

 

 

6. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

MAURIZIO LANDINI operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 31 MAURIZIO LANDINI operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 31

Ultime dalla crisi che non finisce mai: “A rischio povertà 17 milioni di italiani. I tagli ai consumi. Indagine dell’Istat. Il 50% delle famiglie percepisce un reddito non superiore a 24 mila euro annui” (Corriere, p. 13). Il Messaggero si dedica agli statali: “Sblocco scatti, esclusi docenti e dirigenti di polizia. Legge di stabilità, oltre ai professori universitari penalizzati anche i ministri” (p. 7).

 

Libero racconta le contorsioni della maggioranza sulla legge di Stabilità: “Manovra, caos in Aula. I tecnici: non crea lavoro. Gruppo Pd contro Boccia. Nella relazione del governo c’era scritto: un milione di posti in più, ma ieri l’Ufficio parlamentare di bilancio ha certificato che è falso. Democratici in lite con il relatore (lettiano): vuole riscrivere la legge” (p. 4).  

 

luigi de magistris raccoglie l'immondizia di notte 4 luigi de magistris raccoglie l'immondizia di notte 4

 

7. TANGENTI O CONSULENZE LEGALI?

A cinque anni di distanza dai fatti, la magistratura milanese muove sull’ex ministro Tremonti per l’acquisizione di Drs da parte di Finmeccanica. Repubblica: “Bufera su Tremonti. ‘Tangenti e riciclaggio mascherati da parcelle’. Indagini a Milano: ‘Mazzetta di 2,4 milioni da Finmeccanica’. Perquisito il suo studio: ‘Da lì passavano anche i soldi di Milanese’. La replica dell’ex ministro: ‘Non ho mai chiesto o sollecitato nulla” (p. 22). Il Messaggero dà più spazio alla difesa di Tremonti: “I documenti sono chiari: non potevo influenzare niente’. ‘La vicenda risale al 2008, sono uscito dallo studio molto prima di entrare al governo” (p. 14).

 

Il Giornale mette il dito sulle ferite aperte in Procura: “Tremonti nella zona grigia della guerra tra pm di Milano” (p. 10).

 

silvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariato silvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariato

 

8. BENVENUTI ALLA FIERA DEL PATTEGGIAMENTO

“Tangenti Expo, patteggiano tutti. Da Greganti a Paris, Cattozzo, Maltauro e Grillo: gli arrestati concordano pene attorno ai 3 anni. Pm e difesa definiranno i dettagli su Frigerio. Soltanto Rognoni non chiede riti alternativi” (Corriere, p. 21). Bisogna solo vedere quanto pesa la custodia cautelare sul libero convincimento dei patteggianti. 

 

 

9. ULTIME DAL MONTE DEI PACCHI DI SIENA

Francesco Boccia Francesco Boccia

Altra giornata di passione in Borsa per il Montepaschi, mentre Intesa Sanpaolo si tira indietro. “Mps a picco in Borsa, bruciato un terzo del valore. Moody’s: rating a rischio. Il titolo perde fino al 17% poi chiude a -7%. Carige -10,6%. Oggi la sentenza per Mussari e Vigni nel processo derivati”. “E Bankitalia bussa a Intesa per il salvataggio di Siena ma incassa un no. La compagnia di San Paolo di Torino potrebbe avere un approccio differente. Il rifiuto motivato anche dai problemi antitrust che potrebbero derivare dall’aggregazione” (Repubblica, p. 6).  Per la Stampa, “Mps, Profumo tratta con la Bce. Il presidente della banca a Francoforte per preparare le risposte da dare a Draghi. Nuovo tonfo del titolo” (p. 23).

 

Il Sole 24 Ore punta sull’aumento di capitale: “Mps, cresce l’ipotesi aumento. La banca stringe sul piano, Clarich vede Guzzetti e pensa a un advisor. Il board in pre-allerta per mercoledì” (p. 29).

 

tremonti tremonti

 

10. TELECOM-MEDIA CON BISCIONE

Inizia il lancio del libro natalizio di Bruno Vespa e allora vai con Pier Silvio Berlusconi che anticipa le sue mosse al tenutario di “Porta a porta”. Repubblica: “Pier Silvio Berlusconi: ‘Sì a Mediaset-Telecom ma solo sulla pay-tv. Non diventeremo soci’. L’ad Patuano frena: ‘Parliamo con tutti gli operatori’. Vivendi e Al Jazeera fredde sull’acquisto di Premium. A febbraio 2015 partirà l’offerta multipla Sky su banda larga per catturare i clienti senza parabola” (p. 30). Occhio che i colpi migliori Mediaset li fa quando il Banana è all’opposizione (a voler chiamare opposizione quella di oggi).

 

 

 

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