AGLI INGLESI SI E’ SGONFIATO IL PALLONE! - CHAMPIONS AMARA PER LE “FAB FOUR”: UNITED E ARSENAL AVANTI MA SENZA GLORIA, MANCHESTER CITY E CHELSEA ELIMINATE AL PRIMO TURNO - RAFA BENITEZ CON I “BLUES” COMPIE L’IMPRESA: MAI SUCCESSO CHE I CAMPIONI IN CARICA NON ARRIVASSERO NEANCHE AGLI OTTAVI (TENERE DI MATTEO, NO?) - WENGER SULL’ORLO DELL’ESONERO, MANCINI A PEZZI PENSA ALLA PREMIER E SIR ALEX FERGUSON ALL’ADDIO - SU TUTTI INCOMBE IL FANTASMA DI MOURINHO…

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Enrico Franceschini per "la Repubblica"

ROBERTO MANCINI FESTEGGIA LA VITTORIA DEL CAMPIONATO INGLESE CON IL MANCHESTER CITYROBERTO MANCINI FESTEGGIA LA VITTORIA DEL CAMPIONATO INGLESE CON IL MANCHESTER CITY

La casa reale britannica lo ebbe nel 1992, dopo divorzi e dolori di ogni genere - e fu proprio la regina Elisabetta a coniare l'espressione. Adesso l'"annus horribilis" è arrivato per il calcio inglese, che non si è mai sentito tanto male, perlomeno in Europa, nella sua storia (perlomeno moderna). Mai era successo che la squadra campione in carica di Champions uscisse dal torneo successivo nella fase a gironi eliminatori: ed è appena accaduto, al Chelsea.

Alex FergusonAlex Ferguson

Mai era successo che una squadra venuta dall'Inghilterra uscisse dalla massima competizione europea nel girone iniziale con soltanto tre desolati punticini, ottenuti in altrettanti pareggi (più tre sconfitte): ed è accaduto questa settimana al Manchester City. Se si aggiunge che le altre due inglesi qualificate alla Champions hanno passato il turno ma senza brillare e concludendo entrambe il girone con due insuccessi, l'Arsenal battuto in trasferta dall'Olympiakos, il Manchester United in casa dal Cluj, la desolazione è completa.

I giornali di Londra processano il proprio calcio parlando dell'anno "peggiore" da quando la Coppa dei Campioni è diventata Champions League. E gli stessi protagonisti non cercano scuse: Arsene Wenger si dice "furioso", Alex Ferguson striglia i suoi avvertendoli che è ora di "svegliarsi", Roberto Mancini fa come la volpe nella favola dell'uva dicendo che è meglio pensare alla Premier League (la sua ultima possibilità di riscatto) e Rafa Benitez prova a consolarsi notando che almeno il suo compatriota Torres ha ricominciato a segnare ("quando non serve a niente", nota la stampa locale versando sale nella ferita, come nel 6-1 inflitto al modesto Nordsjaelland all'ultima giornata).

ARSENE WENGER ARSENE WENGER

Qualcos'altro, non a caso, accomuna i quattro allenatori delle magnifiche quattro del football inglese: tutti rischiano di non essere più sulla stessa panchina l'estate prossima, sebbene con modalità diverse. I tecnici di Arsenal, City e Chelsea rischiano l'esonero, se non produrranno un clamoroso riscatto nel resto della stagione, e lo sanno.

Rafa BenitezRafa Benitez

Nessuno probabilmente si azzarderebbe a licenziare Ferguson, padre-padrone dei Red Devils da un quarto di secolo, ma lui stesso ha ammesso di recente che l'anno prossimo potrebbe lasciare. E infatti i media non fanno altro che sceneggiare un carosello di nuovi big coach in arrivo, da Mourinho (non al City però, è l'indiscrezione di ieri, perché è sgradito a due ex dirigenti del Barcellona già assunti alla corte dello sceicco di Abu Dhabi proprietario del club) a Guardiola.

La stagione naturalmente è ancora lunga, e se al momento l'Arsenal in campionato arranca lontano dalle prime quattro poltrone per la prossima Champions, lo United è in testa con tre punti di vantaggio sui rivali cittadini del City e domenica le due di Manchester giocano il loro primo derby, una partitissima che è già come una finale e che offre a entrambi un'immediata possibilità di riscatto: catalizzando oltretutto l'attenzione dell'Europa intera, a dimostrazione che, pur deludendo nella massima competizione europea, il calcio più vibrante del continente si gioca ancora qui.

Jose_MourinhoJose_Mourinho

Però come sembrano lontani i tempi in cui due inglesi si affrontavano nella finale di Champions (United-Chelsea) o tre squadre inglesi occupavano i quattro posti delle semifinali. Eppure è passato appena qualche anno. Ma l'"annus horribilis", prima o poi, arriva per tutti. Anche per il football d'Inghilterra.

 

 

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