LA LEGGE DEL PAPPONE - UN GIAMAICANO SI SPACCIA PER MANAGER HIP HOP E CREA UNA RETE GLOBALE DEL SESSO CONVINCENDO BELLE RAGAZZE AUSTRALIANE A DIVENTARE PROSTITUTE E A CONSEGNARGLI I SOLDI

Damion St Patrick Baston, 37 anni, persuadeva le giovani a fare sesso per soldi, molto più redditizio che scopare gratis col proprio fidanzato. Redditizio sicuramente per lui che si è fatto le foto con armi semi-automatiche, sdraiato su un letto di banconote australiane, con indosso pelliccia di volpe e denti d’oro….

Condividi questo articolo


Da www.dailymail.co.uk

 

baston si spacciava per manager hip hop baston si spacciava per manager hip hop

Un pappone giamaicano che si spacciava per manager hip hop ha creato una vera e propria rete globale del sesso convincendo giovani e belle ragazze australiane a diventare prostitute e a consegnargli i soldi.

 

Il suo nome è Damion St Patrick Baston, 37 anni. Persuadeva le giovani a fare sesso per soldi, molto più redditizio che scopare gratis col proprio fidanzato. Redditizio sicuramente per lui che si è fatto le foto con armi semi-automatiche, sdraiato su un letto di banconote australiane, con indosso pelliccia di volpe e denti d’oro.

baston con la dentiera dorata baston con la dentiera dorata

 

E’ stato arrestato il mese scorso. Si trova nella prigione della Florida e aspetta la sentenza per induzione alla prostituzione, frode, coercizione, importazione della prostituzione, sfruttamento, furto di identità e riciclaggio.

 

I racconti di sei ragazze (due australiane, una neozelandese, una lituana e due americane) spiegano come le indottrinava. Damion le avvicinava spacciandosi per un produttore musicale che aveva lavorato con artisti come Busta Rhymes, Akon, Shaggy, e con compagnie come “Universal”, “Columbia”, “MTV”.

 

baston con arma semiautomatica baston con arma semiautomatica

Raccontava di aver aiutato un’amica in un periodo difficile, dopo che il suo fidanzato l’aveva tradita. Poi le lusingava, diceva loro che erano come macchine di lusso, “Rolls Royce” mica “Hyundai”, ed era un peccato che elargissero “il loro tesoro” a titolo gratuito. Alla fine del rapporto sessuale, il loro fidanzato le avrebbe sicuramente lasciate, avrebbe spezzato il loro cuore, le avrebbe tradite. Probabilmente con una prostituta.

 

baston accusato di induzione alla prostituzione baston accusato di induzione alla prostituzione

Il protettore metteva le sue ragazze in alcuni appartamenti della Gold Coast e le faceva controllare da una maitresse. Ogni stanza aveva un colore diverso, a seconda dei gusti dei clienti. Ha sposato una diciottenne australiana per ottenere il permesso di soggiorno, poi l’ha messa al suo servizio. Non solo reclutava queste donne, ma le picchiava, violentava, manipolava psicologicamente. Le faceva lavorare tra Australia, Dubai e Miami.

 

il letto di baston pieno di banconote il letto di baston pieno di banconote

Nel 2010 Baston legò e violentò la sua moglie australiana nel mezzo di un campo di golf, per punirla del fatto che non avesse guadagnato abbastanza. La ragazza lituana ha raccontato in tribunale di essere stata appesa per i piedi alla scala antincendio, di essere stata ripetutamente picchiata e lasciata sotto la doccia ustionante per ore. Baston raccontava di appartenere alla violenta gang “LA Bloods” per intimidirle e farle tacere. 

una delle camere delle prostitute una delle camere delle prostitute i contanti di damion baston i contanti di damion baston baston picchiava e stuprava le ragazze baston picchiava e stuprava le ragazze baston con i denti di oro baston con i denti di oro baston con pelliccia di volpe e soldi baston con pelliccia di volpe e soldi baston attualmente in carcere in florida baston attualmente in carcere in florida baston ha ventuno capi di accusa baston ha ventuno capi di accusa la rolls royce di baston la rolls royce di baston le camere in quattro colori a seconda del gusto del cliente le camere in quattro colori a seconda del gusto del cliente

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…