“MEDICI” SENZA FRONTIERE - NATALIA ASPESI: “I PRODUTTORI ITALIANI DE ‘I MEDICI’, PRIMA GRANDIOSA FICTION IN COSTUME PER LA RAI, SI SONO AFFIDATI A UN AUTORE AMERICANO E AD ATTORI GIÀ FAMOSI PER AVERE STORIE DA TELENOVELA BRASILIANA. DUSTIN HOFFMAN SE NON C’ERA ERA LO STESSO, VISTO CHE SI CAPISCE BENISSIMO CHE NON SA DI CHE COSA SI STA PARLANDO”

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Natalia Aspesi per “la Repubblica”

 

I MEDICI - 1 I MEDICI - 1

Pare che la seconda delle doppie quattro parti de I Medici l’abbiano vista 6 milioni e 326 mila spettatori, poco meno della prima, ma sempre un successone per una fiction storica, su RaiUno poi. Purtroppo molti appassionati del ramo, incalliti divoratori di vaneggiamenti meravigliosi sul passato, non sono riusciti a sopportare l’intera lunga puntata di due episodi, La peste e Il giudizio: e non per i possibili errori storici che sono connessi a tutte le serie storiche, anche le migliori, e che seccano solo gli studiosi di massima cultura che di solito non le seguono, ma perché un po’ noiosa e molto confusa, per chi non è allenato ai prodigi della soap opera.

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La quale, in qualsiasi epoca si collochi, compreso il presente, oppure il XV secolo della repubblica fiorentina, come casualmente questa volta, non si discosta mai dalle sue solite attrattive, soprattutto lacrimose, e dai suoi schemi, sempre, appunto, schematici. Del resto si è avvisati: “La trama si ispira liberamente ai fatti storici aggiungendo fatti e romanzando alcune situazioni”.

 

Come capita nei romanzi storici, persino a quelli molto belli di Hilary Mantel, che hanno vinto ben due Booker Prize. Così non conta davvero nulla che Cosimo detto Il Vecchio fosse, per esempio da un affresco di Benozzo Gozzoli, un nasone dalle grosse guance, e va benissimo che abbia il bel volto melanconico di Richard Madden: ma perché nell’incomparabile Trono di spade era tanto affascinante e qui pare uno di quei lindi giovanotti privi di ogni espressione che fanno la pubblicità ai profumi firmati?

 

miriam leone i medici miriam leone i medici

I divoratori di fiction storica angloamericana non si stupiscono se l’Enrico VIII di Jonathan Rhys Meyers in I Tudor è bellissimo sino alla morte, tranne un po’ di gotta e un ciuffetto di barba grigio, come del resto gli spettatori anni 30 di Le sei mogli di Enrico VIII di Alexander Korda non avevano nulla da obiettare se lo stesso monarca era già vecchio e molto grasso sin da fanciullo, trattandosi sempre di Charles Laughton: con Cosimo si vedrà, ma già gli eventi suscitano torpore in chi non ha perso una sola puntata delle interminabili serie di ben due diversi “Borgia”, che ingigantiscono gli anni di papato di Alessandro VI: una franco tedesca con Jeremy Irons, pontefice particolarmente mascalzone, e l’altro canadese-irlandese-ungherese, con il papa Borgia, John Doman, sessuomane.

richard madden e miriam leone i medici richard madden e miriam leone i medici

 

È ovvio che Luca e Matilde Bernabei, i sapienti produttori italiani dei Medici, prima grandiosa fiction in costume per la Rai, conoscono benissimo il loro pubblico; quindi si sono affidati a un autore americano, Nicholas Meyer, a un regista croato-americano, Sergio Mimica-Gezzan, ad attori già famosi su ogni schermo casalingo possibile, e a nostre facce conosciute: però imponendo, e ottenendo storie da telenovela brasiliana che dagli anni 70 non cambiano mai.

 

I MEDICI LEONE I MEDICI LEONE

Quindi c’è l’eroe Cosimo, politico e banchiere buono, la moglie Contessina che nei flash-back è più vecchia che nel presente e comunque cadrà in tentazione, c’è Maddalena la schiava regalata in esilio al protagonista, che la porta a casa e si sa che due donne litigano, c’è fratelli-coltelli con Lorenzo, c’è il perfido Albizzi, c’è Brunelleschi che come tutti gli artisti immaginati dalla tv fa i capricci; c’è la mamma crudele che già vecchia aggredisce il povero Cosimo perché, piccino, lasciò morire il fratellino gemello! C’è un aborto spontaneo della moglie di Piero figlio e successore di Cosimo, detto ai suoi tempi il Gottoso e qui molto grazioso.

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C’è soprattutto Giovanni di Bicci, babbo di Cosimo (e di altri tre figli), che tiene per mano la sua signora e dice al povero figliolo impegnato con banche e guerre e assassini, “non permetterti mai più di trattar male la mamma”.

 

Il buon uomo è stato resuscitato per poter vantare all’impresa storica il nome di Dustin Hoffman, che se non c’era era lo stesso, visto che si capisce benissimo che non sa di che cosa si sta parlando. La cupola vuota di Santa Maria del Fiore che il popolo bue vuole distruggere è ridicola, i morti di peste sempre gli stessi, i costumi paiono comprati da H&M, il colore troppo luminoso e pulito in tempi di sporcizia, epidemie, piaghe marciumi e puzze tremende.

I MEDICI I MEDICI

 

Stiamo vedendo una prima stagione, e può essere che se ne vedano tante, proseguendo con Lorenzo il magnifico, i tre papi Medici, le due regine di Francia Caterina e Maria Medici, la famiglia sontuosa e protettrice delle arti sino al 1737. Dipende dalla molto promettente audience.

 

I MEDICI I MEDICI

Il vantaggio per gli spettatori generalisti è che trovano le loro amate vicende d’appendice in un contesto storico così così, ma che magari fa venire voglia di saperne di più e di evitare i canuti talk show: la buona notizia per gli amanti della fiction storica chic è che in queste settimane, se sono abbonati a Sky, possono godere di quella meraviglia che è The young Pope, con il giovane papa americano Jude Law anche nudo, dal sorriso crudele e dallo sguardo omicida, prodotto di perfezione americana, ma italiano per regia, soggetto, sceneggiatura, per tutto ciò che di geniale sa creare Paolo Sorrentino.

DUSTIN HOFFMAN NE I MEDICI DUSTIN HOFFMAN NE I MEDICI

 

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