METTETE DEI FLORIS NEI VOSTRI CANNONI - ECCO COME IL CONDUTTORE E LA7 HANNO “VINTO” LA POSSIBILITA’ DI OSPITARE IL CONFRONTO DI MAIO-RENZI - HANNO MESSO A DISPOSIZIONE GLI SPAZI TELEVISIVI INTERVENENDO SUI SOCIAL E PRESO RAPIDAMENTE CONTATTO CON GLI STAFF - IN RAI INVECE…

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FLORIS FLORIS

Paolo Conti per il “Corriere della Sera”

 

Ha vinto l' agilità, per sintetizzare la storia in poche parole. A determinare l' esito del «duello televisivo sul duello televisivo», ovvero la gara tra Rai e La7 per ospitare il confronto Di Maio-Renzi, è stato un fattore ben preciso: cioè la rapidità con cui può agire una tv relativamente piccola, libera da qualsiasi vincolo politico, e con un vertice molto agile rispetto a un massiccio servizio pubblico televisivo che deve rispondere a complesse logiche prima di potersi muovere.

 

enrico mentana francesca fagnani enrico mentana francesca fagnani

Primo tra tutti i punti, c' è il complesso rapporto di forze (colorato di politica) tra direzione generale, presidenza, consiglio di amministrazione, commissione di Vigilanza Rai, ovvero l'organismo parlamentare che rappresenta di fatto l' editore di Viale Mazzini. A La7 i vertici non commentano ufficialmente, ma non è difficile ricostruire com' è andata. Nei rapidi minuti dello scambio di tweet tra Renzi e Di Maio, si sono mossi immediatamente in tre: Giovanni Floris, il direttore del TgLa7 , Enrico Mentana, e il direttore della rete Andrea Salerno.

 

andrea salerno andrea salerno

I contatti con i due staff sono stati avviati nel giro di pochissimi minuti, dopo le prime repliche sui social. Anche la Rai naturalmente si è mossa subito, per primo Bruno Vespa e poi Bianca Berlinguer e la direzione generale. E c' è chi assicura che la lettera dei sei consiglieri di amministrazione Rai al presidente della commissione di Vigilanza Roberto Fico (esponente di punta del Movimento 5 Stelle) abbia rappresentato il tipico piombo nell'ala: perché un problema di informazione (il confronto tra due leader) si è trasformato in una questione politico-parlamentare, con lo spostamento dell' asse in Vigilanza. Una scelta che, così sembra, avrebbe definitivamente confermato in Di Maio l' opzione per La7. In più, altro particolare non secondario, il «nodo Vespa», il conduttore di Porta a porta che si è fatto avanti suscitando le perplessità del M5S.

 

DI MAIO RENZI DI MAIO RENZI

Floris e tutta la squadra de La7 hanno messo a disposizione gli spazi televisivi intervenendo sui social. Ed è stato poi Di Maio a far notare che il martedì televisivo italiano (la giornata indicata da Renzi) ospita due trasmissioni di approfondimento: Carta bianca su Rai3, condotta da Bianca Berlinguer, e DiMartedì su La7, guidata da Giovanni Floris.

 

E il candidato premier del Movimento 5 Stelle ha aggiunto che la seconda è leader negli ascolti. Appena a La7 hanno capito che la bilancia stava pendendo dalla loro parte, sono cominciati contatti con i due staff, con i collaboratori più stretti di Renzi e Di Maio immaginando subito le garanzie sulle regole televisive.

 

bruno vespa e la vendemmia 5 bruno vespa e la vendemmia 5

Ovviamente dalle parti de La7 c' è molta soddisfazione: aver di fatto battuto la Rai sul terreno del confronto forse più atteso di queste settimane può significare molto non solo sul piano degli ascolti della serata di martedì ma anche sulle prospettive dell' imminente campagna elettorale. Il fatto che Renzi e Di Maio si facciano «moderare» da Giovanni Floris può rappresentare un precedente importante.

 

Si dice che anche Sky, appena uscita da un importante restyling del notiziario e dal lancio del nuovo studio milanese, sia pronta a lanciare concrete proposte al Pd, al centrodestra e al M5S. Nell' immediato, gli occhi sono puntati su dopodomani, martedì: una serata politico-televisiva di massimo interesse, il primo braccio di ferro mediatico subito dopo i risultati siciliani. La Rai non sarà la protagonista della scena come servizio pubblico. Tutto questo inevitabilmente aprirà l'ennesimo fronte politico di polemiche e recriminazioni. A Viale Mazzini ne sono convinti in tanti.

 

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