IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - SE NE VA IL PIÙ CELEBRE FISCHIO DEL CINEMA ITALIANO: NESSUNO SAPEVA FISCHIARE COME IL MITICO ALESSANDRO ALESSANDRONI, SCOMPARSO A ROMA A 92 ANNI - SI IMPOSE CON UNA TECNICA E UN TIMBRO TUTTO SUO IN FILM COME “PER UN PUGNO DI DOLLARI”, “PER QUALCHE DOLLARO IN PIÙ”, “IL BUONO IL BRUTTO IL CATTIVO”, “LO CHIAMAVANO TRINITÀ” (VIDEO)

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Marco Giusti per Dagospia

ALESSANDRO ALESSANDRONI ALESSANDRO ALESSANDRONI

 

Ecco, se ne va anche il più celebre fischio del cinema italiano. Nessuno sapeva fischiare al cinema come il mitico Alessandro Alessandroni, scomparso a Roma a 92 anni, che si impose con una tecnica e un timbro tutto suo in film come Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono il brutto il cattivo, Lo chiamavano Trinità, ma altrettanto celebre per i vocalizzi che imposero nel mondo il Mah-nà Mah-nà di Piero Umiliani, composto per il film Svezia, inferno e paradiso, e poi diventato uno dei motivetti più celebri del mondo.

ALESSANDRO ALESSANDRONI ALESSANDRO ALESSANDRONI

 

Elegantissimo, simpatico, fin troppo generoso delle sue doti, visto che collaborò a tanti film senza neanche essere ricordato, Alessandro Alessandroni, nato a Roma nel 1925, esordì ben presto nel mondo della musica. Cantò prima con Nora e Paola Orlandi e Massimo Cini nel quartetto I Due più Due, poi fondò I Cantori Moderni di Alessandroni. Suonò la chitarra per Nino Rota, collaborò attivamente per Piero Umiliani, penso a La legge dei gangster, Ennio Morricone, e con tutti grandi musicisti del tempo, ma niente fu forte come il suo fischio per i film di Sergio Leone all’interno delle colonne sonore di Morricone.

 

Un fischio che sapeva ripetere ancora alla perfezione, come ci fece notare pochi anni fa a Stracult, dove venne per suonare e fischiare assieme ai grandi chitarristi degli spaghetti western. Un fischio che si sente anche in film recentissimi, come The Lego Movie, o in dischi di poco tempo fa, come “Quando sarò vecchio “ di Jovanotti. Con il successo degli spaghetti western divenne presto anche autore di colonne sonore, iniziando con Vado, l’ammazzo e torno di Enzo G. Castellari e frequentando poi tutti i generi degli anni ’60 e ’70, dall’horror all’erotico al nazi al thriller.

ALESSANDRO ALESSANDRONI ALESSANDRO ALESSANDRONI

 

Pensiamo a titoli come Troppo per vivere poco per morire di Michele Lupo, La terrificante notte del demonio di Jean Brismée, Elena sì, ma di Troia di Alfonso Brescia, La signora gioca bene a scopa di Giuliano Carnimeo, Liebes Lager. Più interessanti, ricordo, le musiche per il cult gaywestern El Puro La taglia è tua l’uomo lo ammazzo io, o per Due pezzi di pane di Sergio Citti, uno dei suoi ultimi lavori per il cinema da compositore, ma anche la lunga e recente serie dei Lucky Luke.

 

ALESSANDRO ALESSANDRONI ALESSANDRO ALESSANDRONI

Complesso stillare una vera e propria filmografia, visto che ha collaborato, più o meno anonimamente, a moltissimi film, pensiamo a Teorema di Pasolini. Anche come corografo, cioè arrangiatore per voci. Cosa che faceva anche per il Festival di Sanremo e per gli spettacoli televisivi di Antonello Falqui. Era anche uno dei primi suonatori di sitar, che suona nella colonna sonora di La ragazza con la pistola di Monicelli. Da anni si alternava fra l’Italia e il Sud Africa, dove viveva in gran tranquillità. Spesso si spostava per concerti e celebrazioni. Ma era impossibile non chiedergli di ripetere il suo celebre fischio, che anche a novant’anni sapeva eseguire alla perfezione.  

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