- PEGGIO DI UN EX MOGLIE: LA SEGRETARIA HA I SEGRETI CHE TI SPUTTANANO - QUERELE, RIVELAZIONI E ALTRI GRANE PROVOCATE DAGLI “ASSISTENTI PERSONALI” DELLE STAR -

Lady Gaga si è beccata una denuncia dalla ex segretaria Jennifer ‘Oneill che rivendica 380mila dollari di straordinari non pagati - L’assistente di Armstrong lo ha inguaiato sulla vicenda-doping, la segretaria di Courtney Love ha querelato la sua “capa” - Tutte le “grane” provocate dalle segretarie…

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Simonetta Caminiti per IlGiornale.it

lady gagalady gaga

Batman tradito dal suo Robin, Sherlock da Watson, Peter Pan, a una certa ora, affondato, col suo stesso pugnale, da Trilly. La coda affettuosa ai nostri piedi non era quella di Fido, ma di una serpe nascosta. O solo la pazienza di un «assistente personale» ormai esaurita, frustrata dai vezzi e dalle pretese del capo, vessata da mesi (o anni) di capricci crudeli.

Se potesse, ve lo direbbe Lady Gaga. La sua ex segretaria Jennifer O'Neill le ha dato filo da torcere in tribunale: sei ore di deposizione per l'eccentrica popstar. Lady Gaga non avrebbe pagato 380mila dollari di straordinari, per 7mila ore in 13 mesi di lavoro. Il mondo intero ti tiene il passo battendo le mani, non hai problemi di liquidità. E la mia parcella? Fare da sveglia al mattino, passarti l'asciugamano nella doccia, organizzarti agende e, soprattutto, sopportarti. Almeno pagami.

ANNA WINTOURANNA WINTOUR

Le accuse di Jennifer, respinte da un portavoce di Lady Gaga, sono confortate dalla precedente personal assistant della cantante: Angela Ciemny, che nel 2010 aveva raccontato a un biografo di Lady Gaga quanto la popstar fosse bisognosa di cure e premure. «Dovevo fare il bagno con lei e dormirle accanto. Odiava star sola».

Ne Il Diavolo veste Prada (l'autrice Laura Weisberger sta lavorando al sequel, La vendetta veste Prada, in uscita l'anno prossimo), Miranda Priestley non era altri che Anna Wintour, imperiosa direttrice di Vogue America. Nulla di nuovo, ma chi si sarebbe voluto trovare nei suoi panni quando, in un best-seller, in un film milionario, la sua assistente sbarbatella parlava del suo divorzio, della sua instabilità, la sua avida insensibilità agli altri, di un'attenzione ossessiva e pungente verso l'aspetto fisico?

CHRISTIAN BALECHRISTIAN BALE

Poi c'è Batman, che è stato davvero tradito da Robin. Christian Bale, Batman nella saga di Christofer Nolan (annunciato in questi giorni l'ultimo capitolo) si è imbattuto nella sua vita in libreria. I panni sporchi sotto il mantello nero, a firma del suo ex personal assistant: Harrison Cheung. Cheung ha parlato delle abitudini alimentari di Bale (mele e caffè, la sua dieta), ma soprattutto di fantasie letteralmente assassine dell'attore.

Lance ArmstrongLance Armstrong

Bale avrebbe sostenuto che una fan troppo insistente con le sue lettere, andava «eliminata». Con tanto di suggerimenti: «Un cacciavite infilato nel cervello le impedirebbe di urlare», sarebbero state le parole di Christian Bale. «Per superare i miei anni interi appresso a lui - ha scritto Harrison Cheung - mi ci è voluta una terapia di cinque anni. Il mio analista ha parlato un disordine da stress post-traumatico». E il trauma di Christian Bale, adesso?

Poi c'è Lance Armstrong, ciclista campione di sette Tour de France. Più famoso, però, per l'inchiesta sul doping che lo ha coinvolto: un caso nel quale le testimonianze decisive sono state quelle di Mike Anderson, suo assistente dal 2002, raccolte dalla rivista Outside e utili alla Anti-doping Agency americana. Un altro uomo, braccio destro di un uomo.

MICHELLE OBAMA BERLINOMICHELLE OBAMA BERLINO

Anderson ha dichiarato che il suo ex capo è una persona brusca e imprevedibile, capace di lasciare la moglie su due piedi, ma, soprattutto, di tenere soldi cuciti nei pantaloni, di eludere i blitz dell'anti-doping, e di esternare rancore e volgarità di fronte al minimo intoppo.

E Courtney Love? La giovane Jessica Labrie avrebbe sopportato i malumori e il duro lavoro assegnatole dalla Love per un contratto che, in cambio, le garantisse 30 dollari l'ora, una borsa di studio a Yale, la partecipazione a un documentario sui Nirvana. Miss Love, invece, neanche le avrebbe pagato gli straordinari, e l'avrebbe coinvolta in imprese illegali come l'assunzione di un hacker. Così recita la querela di Jessica Labrie.

Michelle Obama, di assistenti personali, ne avrebbe quaranta. Una si chiama Kristen Jarvis e le somiglia come una sorellina. Gli avvocati dicono che le segretarie, quando ci si mettono, sono peggio di un ex amante. Poliglotte, pelo sullo stomaco, unghie laccate e sorriso impenetrabile. Ma se infrangi i loro sogni, fuori lo scudo. E il portafogli.

 

 

 

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