POSTA! - PIÙ O MENO 20 ANNI FA LA LEGA VENIVA TACCIATA DI RAZZISMO PERCHÉ PROPONEVA DI PRENDERE LE IMPRONTE AI MIGRANTI CLANDESTINI. OGGI L'UE RIPRENDE L'ITALIA PERCHÉ NON ALLESTISCE ABBASTANZA CENTRI PER IL RILEVAMENTO DEI DATI DEGLI IMMIGRATI - SI E’ PARLATO DI “SPELACCHIO” E NON DI SEIMILA ALBERI ALL’EXPO…

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

BERGOGLIO BERGOGLIO

Lettera 1

Caro Dago, proteste e chiese bruciate per la visita del Papa in Cile. Ma la Rai, naturalmente, trova da intervistare solo persone entusiaste per l'arrivo di Francesco. Con Trump al posto di Bergoglio il 90% dei servizi dei tg sarebbe stato per i contestatori...

Sandro Celi

 

Lettera 2

Carro Dago, più o meno 20 anni fa la Lega veniva tacciata di razzismo perché proponeva di prendere le impronte ai migranti clandestini. Oggi l'Ue riprende l'Italia perché non allestisce abbastanza centri per il rilevamento dei dati degli immigrati. Scomettiamo che tra altri 20 in Europa si faranno leggi a tutela di quella che sarà la futura minoranza, cioè "la razza bianca"?

Sonny Carboni

 

Lettera 3

padoan moscovici padoan moscovici

Caro Dago, a Macron e Moscovici piacciono Renzi e Gentiloni. Normale. Dovi li trovi due babbei così che si tengono tutti i migranti senza fiatare?

Ivan Skerl

 

Lettera 4

Caro Dago, zac! Trump taglia del 50% i fondi ai palestinesi, che ora dovranno cercare altrove i soldi per l'acquisto delle bandiere americane da bruciare...

Tommy Prim

 

Lettera 5

Dagovski,

pier ferdinando casini pier ferdinando casini

La Clerici che piange in diretta per la morte del cane puo’ consolarsi col canone RAI.

Aigor

 

Lettera 6

30 minuti di tg1 fino alle elezioni:

-15 minuti sulle indagini in corso dei 5stelle

-10 minuti di statistiche incoraggianti sul jobs act e sull’economia

- 5 minuti altre notizie

Annalisa

 

Lettera 7

Caro Dago,

e adesso voglio vedere gli irriducibili "compagni" di Bologna se votano per Pierfurby...

Recondite Armonie

BABY GANG BABY GANG

 

Lettera 8

Caro Dago, migliaia di tifosi napoletani indignati non per le baby-gang che infestano la città, ma perché Verdi ha rifiutato la loro squadra. Possono sempre rifarsi con Rossini (inventore dell'omonimo tournedos), Bellini (ispiratore della pasta alla norma) o, male che vada, con Gigi D'Alessio. F.Bar.

 

Lettera 9

Caro Dago, "non so cosa gli sia successo", chiosa Marpionne sul Fonzie di Rignano. Per non ammettere che finanche ad un miliardario è sconsigliabile attardarsi sul carro del perdente, mi sarei atteso maggior fantasia.

Giorgio Colomba

 

Lettera 10

Ma vi ricordate che il TG1, durante la campagna referendaria per l’abolizione del Senato elettivo, dette come primo argomento della sua scaletta che le Cancellerie Europee erano preoccupate per una eventuale mancata approvazione della “RIFORMA”. Se non ci fossero stati traditori degli interessi italiani, secondo voi Monti avrebbe avuto la possibilità di fare quei bei danni che ha fatto?

baby gang baby gang

Robaro

 

Lettera 11

Aumentano aziende che autorizzano i dipendenti a portare in ufficio i propri animali. Ma non sarebbe meglio poter portare i propri bambini visto il salasso che ti costa un asilo?

Vig. Pizzi

 

Lettera 12

Caro Dago, alla riunione di Napoli sul problema baby gang ha partecipato Minniti. Uno che di bulli, a iniziare dal suo partito, se ne intende.

BarbaPeru

 

Lettera 13

Caro Dago, ancora una volta dobbiamo assistere ad una telenovela Alitalia, i tre commissari (a proposito quanto costano?) annunciano continuamente  l'esistenza di molti qualificati "pretendenti" che poi fanno marcia indietro, probabilmente spaventati ad acquisire una compagnia che mantiene intatto il vecchio assetto statale; organici gonfiati, stipendi fuori mercato, privilegi intoccabili e...decine di sindacati.

 

ALITALIA ALITALIA

I prestiti ponti diventano costi stabili per i cittadini, con gli ultimi "salvataggi" siamo arrivati a oltre 9 miliardi di euro! Il costo di una guerra persa! A questo punto l'unica cosa sensata da fare è chiudere tutto, vendere quello che è possibile, aerei, edifici, terreni ecc e pagare comunque gli stipendi ai dipendenti, come avviene ora, ma almeno risparmieremo i costi di carburante ed energia elettrica!

FB

 

Lettera 14

GIUSEPPE SALA GIUSEPPE SALA

Dago darling, quanti sussurri e grida per un alberello (spelacchio) di Roma, diventato simpaticissimo e commovente eroe del diversamente abile. Quanti silenzi invece per i 6.000 costosissimi alberellli di Milano (Expo). Persino i giornali vicini all'arabo fenice di Arcore non ne parlano quasi, inciucio oblige (chiamale se vuoi larghe intese o convergenze parallele).

 

Il podestà meneghino Sala é quindi in una botte di ferro. E quindi si sa già come andrà a finire: "il fatto non sussiste". Se poi un giornalista con la schiena dritta ("if any") osassse chiedere come mai non sono ancora stati resi pubblici i bilanci di Expo, finirebbe subito alla gogna come fassista e populista e al confino o, ben che gli vada, a dirigere l'autorevole Corriere di Cernusco Lombardone. Ossequi

Natalie Paav

 

Lettera 15

SIMONE VERDI SIMONE VERDI

Caro Dago, una curiosità: ma i tifosi del Napoli che si lamentano del fatto che Verdi abbia preferito restare a Bologna fino alla fine del campionato, dimostrando un grande rispetto nei confronti dei tifosi bolognesi, sono gli stessi che l'anno scorso hanno gioito perchè Diawara è fuggito dal ritiro rossoblù per forzare la mano ed essere venduto al Napoli, dimostrando ben poco rispetto nei confronti dei tifosi di Bologna?

 

Conta l'attaccamento solo alla maglia del Napoli? Ma che ci vuoi fare, Daghito, nel loro cuore c'è solo Maradona, che se solo si fosse comportato meglio anche fuori dal campo, di scudetti al Napoli avrebbe potuto farne vincere almeno altrettanti. chi si contenta, gode!

Mario Orlando

 

Lettera 16

Caro Dago, parafrasando il tormentone molto in voga nella scuola italiana di parecchi anni fa: “Moscovici, chi era costui?”.Bisogna fare una premessa: alla Francia difficilmente capiterà di trovarsi di fronte una serie di governi italiani così asserviti alle loro richieste.

mario monti mario monti

Un governo Gentiloni, un Renzi, un Letta o un Monti, non li fabbrichi tutti i giorni.

Quando esplose la crisi, per motivi che un giorno forse riusciremo a sapere realmente, abbiamo infilato, con la scusa dell’Europa, un filotto di presidenti del consiglio, che la metà bastava.

 

Certo arrivavamo da un barzellettiere a palazzo Chigi, ma l’idea che si potesse migliorare era naturale, ed invece, come insegnavano i nonni, al peggio non c’è mai fine!

Ieri, il commissario Moscovici, ha attaccato duramente quei partiti e movimenti che correndo per le elezioni politiche, rompevano quel meccanismo che ha fatto, anche, la fortuna della Francia, in questi anni europei.

 

PIERRE MOSCOVICI PIERRE MOSCOVICI

Una nazione con le nostre potenzialità, che ha innato il senso del servo di fronte al primo cretino che alza la voce, è impagabile, e non puoi perderlo come se nulla fosse, per lo meno, combattere. Quindi picchia la Lega di Salvini e, ovviamente il M5S di Giggino Di Maio. Bisogna, per correttezza, premettere che il succitato Moscovici è figlio di uno psicologo. Questo ha inciso sul suo sviluppo e sulla visione “normale” della vita. Troppi dubbi e domande gli son frullate nel cervello per anni, e le conseguenze si vedono immediatamente.

 

luigi di maio a brescia luigi di maio a brescia

Adesso, questo petardo, lanciato con nonchalance (come vedi sono ospitale al massimo anche linguisticamente), ha scatenato le solite chiacchiere da cortile. Amiamo farci del male, parlando del nulla, e perdendo di vista, per partigianeria, le cose importanti. Uno dei nodi fondamentali, tra gli altri, è lo sforamento del tetto del 3% deficit/pil.

 

Inutile ricordare che Francia e Germania, lo hanno fatto tranquillamente per anni. In quei frangenti il commissario vittima della psicologia paterna, era assente oppure occupato a farsi pagare profumatamente per i suoi inutili servizi all’unione europea. Adesso, veder messa in discussione, una prassi che ha reso ancora più forte la coppia franco-tedesca, rischia di far crollare il castello di fandonie e bugie di questi anni.

Bisogna dire che le ingerenze nella politica nostrana non sono mai mancate. Forse, per la prima volta, si son levate voci contrarie rispetto a quelle appecoronate di prassi nei partiti, ex grandi.

 

Il terrorismo psicologico ha sempre funzionato. Ed allarmare una nazione composta, in buona parte, da anziani, è una tattica perfetta, ma non corretta. Quello che succederà a marzo è difficile pronosticarlo. Di certo, l’augurio di un governo che non si faccia mettere i piedi in testa dal primo fesso che passa, sarebbe auspicabile. In attesa, incrociamo le dita.

Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e franciosi che non si fanno i cavoli loro!

Saluti

Pegaso Nero

SIMONE VERDI SIMONE VERDI

 

Lettera 17

Vorrei, ove possibile, far notare una cosa: nel servizio sul "NO" del giocatore Verdi al Napoli ci sono tutti i presupposti per giustificare tale rifiuto. Si dice che la compagna del giocatore abbia avuto un ruolo importante nella scelta e lo credo bene non a tutti/e piace essere scippati, rapinati e derubati. Le cronache sono piene di resoconti che parlano di furti in appartamenti dei giocatori o di aggressioni alle compagne degli stessi. Le attuali condizioni di vita a Napoli, non in tutti i quartieri fortunatamente, suggeriscono di ben riflettere su di un trasferimento in quella città (stupenda).

 

Gli stessi insulti sui social non fanno che rafforzare la giustezza della scelta del calciatore ed enfatizzare una volta di più il malessere che circola in quella città. Se per esempio, e qui so che sto dicendo una stupidaggine, si facesse intervenire l'esercito, come in Sicilia per l'operazione "Vespri" forse i risultati sarebbero più soddisfacenti.

SIMONE VERDI SIMONE VERDI

 

L'intenzione del ministro Minniti di inviare 100 uomini a Napoli pur se degna di attenzione, è di per sè priva di valore in quanto cosa possono fare 100 uomini sparsi in un territorio così vasto come quello partenopeo? Diceva Max Pezzali: di risposte non ne ho, di domande quante vuoi ugualmente io non saprei, a parte quello che ho scritto sopra, come arginare le gang napoletane. Grazie per l'attenzione.

Francesco Marzano

 

Lettera 18

Caro Dago, disse Talleyrand, dopo aver saputo che Napoleone aveva fatto rapire e fucilare il duca di Enghien: peggio di un delitto, è un errore. Ecco, lo stesso si potrebbe dire, fatte le dovute proporzioni, della sciagurata uscita del leghista Fontana sulla razza bianca: è un errore, e talmente grave che, in tempi normali, spianerebbe al belloccio Gori la strada per il Pirellone.

TALLEYRAND TALLEYRAND

 

Ma questi non sono tempi normali, e la corsa non è ad armi pari: Gori, come tutti i candidati Pd, è un cavallo che corre con un handicap, e questo handicap si chiama Matteo Renzi; infatti, il segretario del Pd è talmente inviso alla maggioranza degli italiani che ogni suo intervento, ogni suo endorsement costano un paio di punti all'oggetto delle sue attenzioni.

 

D'altra parte, il renzianissimo Gori ci mette del suo: intervenendo da Klaus Davi (fonte: Diario del Web), ha sostenuto che i contatti del suo capo con De Benedetti sono una cosa normale e le indiscrezioni sul decreto banche popolari non rilevanti. Verrebbe da dire: poveri lombardi, che devono scegliere tra questi due candidati; ma noi laziali non siamo messi molto meglio.

 

Zingaretti, che non ha governato male, per assicurarsi l'appoggio di Liberi e Uguali dovrà vincolarsi ad un programma tutto al negativo, un mix tra archeosinistra ed ecologismo radical chic; Pirozzi farebbe bene a tornarsene tra le montagne, a meditare su come replicare, nella sua Amatrice, le magnifiche opere pubbliche del Duce; e in quanto alla Lombardi, la prospettiva di un'accoppiata tra lei alla regione e la Raggi a Roma è roba da incubo. Insomma, se Atene piange, Sparta non ride. Federico Barbarossa

 

BRUNO TABACCI BRUNO TABACCI

Lettera 19

E basta con 'sti quiz in tv e in ogni dove... Mike è morto da tempo, eppure i suoi disgraziati sedicenti eredi continuano quotidie a martellarci i cabasisi con i vari amadei e altri similari che manco conosco (appena mi imbatto in queste trasmissioni zompo via senza pensarci un attimo). Basta con questi scrosci di puttanate finalizzate a lavare i cervelli dei teleutenti e tenerli legati alla cadrega.

 

Perchè invece non cominciamo farne qualcuno di quiz seri proprio qui, in questo sito maleodorante (ogni volta che mi affaccio, vedo porcate a getto continuo e mi viene voglia di sputarci sopra, poi obtorto collo proseguo a frequentarlo finchè ce la faccio) senza mettere premi in palio, senza dover impegnare troppo le meningi.

 

Proviamo con questo quiz, semplice, semplice: "Secondo voi (forse è troppo), secondo te e te (due lettori forse mi leggono) se al momento della loro dipartita terrena, presentandosi davanti a San Pietro che indirizza le anime  in Paradiso, o Purgatorio,o all' Inferno, si presentassero insieme  tale Bruno Tabacci da Quistello (MN)  e tale Roberto D'Agostino dalla suburra di Roma, cosa farebbe il Capo degli Apostoli? In altre parole, ecco il quiz vero e proprio: chi dei due manderebbe all'inferno? e chi salverebbe?

STALIN TABACCI STALIN TABACCI

 

Ognuno può rispondere come vuole e lo faccio anch'io anche se, ripeto, non si  vince nulla. Ebbene, a mio microavviso, sbatterebbe il D'Agostino in Purgatorio (ovviamente nell'ultimissimo posto, là dove dovrebbe per qualche millennio pulire cessi e ogni cosa, essere privato di qualsiasi contatto, etc, etc.); però potrebbe ancora salvarsi perchè la Misericordia divina è sovrabbondante. Viceversa per Bruno Tabacci, e basta che San Pietro lo guardi in faccia, la sentenza sarebbe  inappellabile: "Bruno Tabacci vai all'inferno!"

 

Al che, il mantovano, celebre per i suoi cambi di casacche e per l'attaccamento alla poltrona (tanto per dire DC, CCD, UDC, ROSA PER L'ITALIA, API, CD - sono tutti i partiti del transfuga democristiano, per non parlare di altri incarichi come presidente della Lombardia, dentro a Eni, Snam, Efibanca ma mi fermo qui per non ammazzare i miei due lettori) rivolgendosi a San Pietro gli dice: "Ma io sono cristiano, cattolico, una brava persona, ho sempre fatto del bene, ho aiutato tanta gente con raccomandazioni a josa, ho fatto recuperare un sacco di soldi alla giunta di Milano guidata dal sindaco pisapippa, e tante altre cose ancora ! Ho persino aiutato la Bonino Emma, quella di Bra, mettendole a disposizione il simbolo del Centro Democratico (ultimo approdo del Bruno),  così da esentarla dalla raccolta firme...".

emma bonino emma bonino

 

Con la faccia di tolla tipica dell'uomo e  le sue parole melliflue, pare quasi che San Pietro si intenerisca, ma appena sente il nome della Bonino e che lui l'ha aiutata, anche per suo interesse, scatta l'onniscienza sanpietrina che tutto vede e tutto sa. "Ma Bonino Emma - sussura San Pietro al Tabacci tutto rosso in faccia per la vergogna che qui non si può mascherare  - è quella che a suo tempo, quarant'anni fa  - ma per noi sono un nanosecondo -, ha fondato il Cisa, organismo assassino, facendosi promotrice dell'aborto "per aspirazione", e facendosi pure fotografare col suo ghigno satanico mentre esegue un intervento abortivo di quel tipo? 

 

E' quella la Bonino che tramite il Cisa ha eseguito e/o fatto eseguire in Italia e a Londra in soli dieci mesi del 1975 qualcosa come 10.104 aborti? " Bruno Tabacci rimane senza parole, sa che l'ha fatta grossa, sa che una cosa del genere per qualsiasi cattolico degno di tale nome è una cosa repellente, immonda, imperdonabile. Lo sa anche lui, ma l'ha fatto (ah, la poltrona!).

 

San Pietro non ha più dubbi: "Bruno Tabacci vai all'inferno! Nel girone più orribile, quello dei traditori dove ti aspetta Giuda a cui stai pure antipatico". D'Agostino, presente alla scena, tira un sospiro di sollievo e senza darlo a vedere se la ride sotto i baffi: il Purgatorio lo aspetta, pensava di andare all'Inferno ma c'è tanta gente peggio di lui. Insomma ho indovinato la risposta al quiz. E voi due?

Luciano 

 

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