1. RENZI SFIDA L’EUROPA SUL DEFICIT E GIOCA TUTTE LE SUE CARTE SUL TAGLIO DELLE TASSE 2. CORAGGIOSA MANOVRONA DA 36 MILIARDI, DI CUI 15 DI SPENDING REVIEW E 3 E MEZZO DI LOTTA ALL’EVASIONE CHE CI SONO SEMPRE E RARAMENTE ARRIVANO. IL CORAGGIO È NELL’APERTURA DI CREDITO ALLE IMPRESE. TOLTA LA CONTESTATISSIMA IRAP SUL LAVORO CON UN RISPARMIO ANNUO, PER LE AZIENDE, DI 700 EURO A LAVORATORE. SCONTI CONTRIBUTIVI PER I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO E LA SOSPENSIONE DELL’ART. 18 PER I NUOVI ASSUNTI 3. SE LE IMPRESE RICOMINCERANNO AD ASSUMERE GRAZIE ALLE SUE MISURE “UNILATERALI”, AVRÀ PORTATO A CASA UN ALTRO PEZZO DI ROTTAMAZIONE DEI COSIDDETTI CORPI INTERMEDI 4. NUOVA INCHIESTA DI HENRY JOHN WOODCOCK: UN PO’ DI FANGO ANCHE PER LUCA LOTTI? 5. ROBLEDO AL CONTRATTACCO: NUOVE ACCUSE DI FRONTE AL CSM A BRUTI LIBERATI

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. AVVISI AI NAVIGATI

matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan

Non manca certo di coraggio, Matteo Renzi. Basta vedere come ha costruito la sua manovra da 36 miliardi. Il coraggio non è solo nelle coperture, come i 15 miliardi di spending review e quei 3 miliardi e mezzo di lotta all’evasione che ci sono sempre e raramente arrivano. Il coraggio è nell’apertura di credito alle imprese. Viene tolta la contestatissima Irap sul lavoro con un risparmio annuo, per le aziende, di 700 euro a lavoratore. Arrivano sconti contributivi per i contratti a tempo indeterminato e la sospensione dell’articolo 18 per i nuovi assunti. “Ora assumete”, dice Pittibimbo, convinto di aver fatto molto.

 

matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan

Lo vedremo nei prossimi mesi se le aziende riprenderanno ad assumere. Ma quello che oggi colpisce è il rischio che si prende il premier, facendo una serie di concessioni non concertate con la Confindustria e che somigliano a un’apertura di credito unilaterale. E’ il suo stile di governo, volutamente allergico ai cosiddetti poteri forti ma anche alla concertazione. Lui parla alle imprese direttamente, senza filtri, come parla ai lavoratori saltando la mediazione dei sindacati. Se avrà ragione lui, se le imprese ricominceranno ad assumere grazie alle sue misure “unilaterali”, avrà portato a casa un altro pezzo di rottamazione dei cosiddetti corpi intermedi.

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2. AZZARDO DUNQUE SONO

Renzi dunque sfida l’Europa sul deficit e gioca tutte le sue carte sulla riduzione delle tasse. Il Sole 24 Ore riassume così la manovra: “Manovra da 36 miliardi: taglio a tasse e spesa. Risparmi per 15 miliardi: 6 da Regioni ed Enti locali (2 dalla Sanità), rischio aumento tasse locali. Dall’evasione 3,8 miliardi, stretta su fondazioni e fondi pensione, sgravi per partite Iva e figli. Per le imprese stop all’Irap sul lavoro e zero contributi nei primi tre anni. Tfr in busta paga volontario” (p. 1). Il Cetriolo Quotidiano parla di “stangata su Comuni e Regioni per pagare Irap e 80 euro” (p. 1). Il Giornale di Berlusconi riporta le misure senza azzardare giudizi di merito.

 

sergio marchionne sergio marchionne

Ed ecco le parole di Renzie. “Agli industriali: ‘Vi tolgo l’articolo 18 e i contributi, vi abbasso l’Irap, ora assumete’. ‘Rispettiamo i vincoli Ue’” (Repubblica, p. 2). Sul Corriere: “Renzi: taglio storico delle tasse e alibi finiti per le assunzioni. Il premier all’Europa: per l’Italia valgono circostanze straordinarie. Nel pomeriggio telefonata tra il premier e Diego Della Valle”. Lo avrà convinto a fare un po’ di assunzioni? Gli avrà presentato in anteprima la legge di Stabilità? (p. 5).

 

La renzianissima Stampa – per volontà di Marchionne – interpreta così la manovra: “Renzi come ai tempi della Dc vara la manovra interclassista. Soldi per le imprese e neo assunti. ‘Le tasse erano a un livello folle’” (p. 3). Il Messaggero evidenzia la strategia con Bruxelles: “Il premier: ‘La Ue non ci può bocciare’. Ma per trattare accantona 3,4 miliardi” (p. 2). Poi riporta notizie semi-buone dall’Europa: “Correzione dei conti, la Ue apre all’Italia. L’aggiustamento di bilancio chi ci viene chiesto sarà rivisto in base alle nuove previsioni economiche del 4 novembre. Ma i margini di manovra restano modesti” (p. 7).

 

 

luca lotti nozze carrai luca lotti nozze carrai

3. (MEZZA) TRAGEDIA GRECA SUI MERCATI

Coincidenza sgradevole per la nostra legge di Stabilità, che viene varata in barba all’Europa mentre le Borse crollano per via della Grecia. “Torna l’incertezza, mercati a picco. Ripresa mondiale in forse: consumi Usa in calo, la crisi greca non è finita. Piazza Affari perde il 4,4%. Wall Street cade. Tutti vogliono i Bund” (Corriere, p. 8). Repubblica: “Torna la paura per la Grecia, Borse a picco. Milano perde il 4,4%, spread sopra 160. L’Europa brucia 270 miliardi, Piazza Affari 20. Listini travolti dalla volontà di Atene di uscire in anticipo dal programma di aiuti della Troika. La mina recessione e la sfida sui conti alla Ue rimettono l’Italia nel mirino dei mercati” (p. 6).  

 

henry john woodcock henry john woodcock

 

4. UN PO’ DI FANGO ANCHE PER LUCA LOTTI?

Nuova inchiesta di Henry John Woodcock e il Cetriolo quotidiano titola: “La Coop, il generale, la corruzione. Tangenti a Ischia: indagato il generale Adinolfi, ex numero 2 della Gdf. Ai pm romani le telefonate con il sottosegretario Lotti”. Dice Adinolfi al Fatto: “I rapporti con Renzi e Lotti sono dovuti solo al mio ruolo istituzionale a Firenze” (p. 8). Intanto però Lotti finisce in un titolo in prima pagina degno del metodo Genchi: “Il generale indagato parlava con il vice di Renzi”. E allora?

 

 

5. UN, DUE, TRE GRILLINO

Pace e concordia regnano sempre in casa grillina. Con qualche piccola nube. “M5S, il giallo delle mail copiate. Sospetto caso di hackeraggio della posta dei parlamentari, il blog attacca il deputato Artini. Gogna web per l’ex Orellana. No di Grillo alla Lega, ma “avanti” sul referendum no euro” (Corriere, p. 13). Orellana, che l’altro giorno ha votato la legge di bilancio salvando il governo in Senato, si fa intervistare dalla Stampa e dice: “Per vincere i Cinque Stelle vogliono la guerra civile. Hanno bisogno del nemico. La loro ormai è una opposizione inutile. Si danno agli eccessi” (p. 9).

GRILLO beppe genova GRILLO beppe genova

 

Il Giornale solleva il caso della scorta di Grillo: “Il bodyguard di Grillo? E’ stato in galera 5 anni. Nella scorta di Genova un pregiudicato per aggressioni e traffico di droga. La rete lo riconosce e lui si sfila: lascio. Sul web circola un’altra foto del comico con lo stesso ultrà del Genoa” (p. 11).  

 

 

6. TOGHE ROTTE

Alfredo Robledo passa al contrattacco e muove nuove accuse di fronte al Csm al suo capo, Bruti Liberati. “Lettera di accuse a Bruti di Robledo: ‘Escluso dai rapporti di Bankitalia’. L’ex capo dell’anticorruzione scrive al Consiglio superiore: indagini indebolite”. Bruti passava tutte le segnalazioni di operazioni sospette in arrivo da Via Nazionale al pool di Francesco Greco. Poi Robledo si difende sulla storia dei derivati: “I 100 milioni sulla banca di carate? La scelsi io, dava l’1,5% contro lo 0,88%” (Corriere, p. 27)

 

luis alberto orellana luis alberto orellana

 

7. OCCHIALI RIGATI

Del Vecchio tenta faticosamente di riportare il sereno ai vertici di Luxottica: “Luxottica frena la caduta in Borsa. Del Vecchio studia la governance. Ieri il titolo ha perso l’1%. Focus sul riassetto della Delfin. La Consob chiede chiarimenti sui compensi dei manager uscenti” (Stampa, p. 23). Il Sole 24 Ore scrive che Del Vecchio resiste all’ipotesi di “un super-ceo” da nominare il 29 ottobre (p.1 Finanza&Mercati).

 

Su Repubblica esce allo scoperto con un’intervista zuccherosa Nicoletta Zampillo, la due volte signora Del Vecchio: “In Luxottica non conto nulla. Milleri è amico di mio marito, è Leonardo che decide tutto. Non ho mai chiesto di far entrare mio figlio Leonardo Maria in azienda. E’ giovane e sta studiando. Non pretendo niente. Io firmai per allargare la cerchia dei discendenti quando nacquero Luca e Clemente. Tutti meritano di essere tutelati e dunque mio marito sta cercando un equilibrio migliore” (p. 29). Ah, ma allora tutto bene: è la Borsa che non capisce.

CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO

 

 

8. TELECOM-MEDIA

Una Telecom Italia così debole fa paura anche al governo e riprendono le manovra intorno alla rete, come racconta oggi Repubblica: “Telecom, piano anti-scalata. Governo pronto a scorporare la rete con lo Stato in maggioranza. L’iniziativa sarebbe consentita, in caso di offensiva di gruppi stranieri, dal ‘golden power’. Si creerebbe una nuova società controllata da Cassa depositi e prestiti con la presenza di investitori esteri. Metroweb, partecipata dalla Cdp e dal fondo F2I, verrebbe conferita in cambio di una quota. A breve la partecipazione di Telefonica passerà a Vivendi ma non è detto scatti il diritto di veto” (p. 28). 

 

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