Simona Orlando per Dagospia
E’ arrivato il paravento. Per l’ingresso di Will Smith nella sala stampa dell’Ariston è stato messo un séparé, un tentativo di divisione che è quanto di più lontano dalle intenzioni dell’attore. Arriva e travolge, si fa i selfie, canta, monitora i movimenti dei giornalisti, li blocca se si stanno alzando, insomma riesce ad eclissare totalmente la sua bella collega Margot Robbie, già in “Wolf of Wall Street”.
E’ lui che fa le domande: «Chi è meglio me fra me Leonardo DiCaprio? A me sembra molto ovvia la risposta». Su di lei dice: «Una volta che hai lavorato con Tommy Lee Jones, una meraviglia, il resto sembra niente ma quando ho visto Margot mi è mancato il fiato. Non è solo bella da vedere, ha un’energia straordinaria. Ha 24 anni e io 46. Quando mia moglie lo ha saputo, mi ha spedito subito in palestra. Mi sono allenato per cercare di apparire meno vecchio». I due sono in Italia per promuovere del film “Focus, niente è come sembra”, in uscita il 5 marzo.
E’ legato ad una canzone italiana?: «Quando ero piccolo mia nonna metteva sempre una canzone che ha segnato la mia infanzia: Volare». La accenna. Cosa farà stasera all’Ariston?: «Non ho programmato niente. Mi tengo pronto sempre, in modo da non dovermi preparare. Se ci sono una band e un microfono posso fare qualsiasi cosa. Vedremo».
Non va dimenticato che Smith è legato al mondo della musica, un mestiere accantonato ultimamente: «Sono stato in studio con Kanye West a più riprese ma faccio fatica a trasformare le cose che voglio dire in poesia. Sono diverso dall’ultima volta che ho fatto musica. Ho idee e pensieri ma è frustrante, perché sono chiuse dentro e non riesco a tirarle fuori».
In “Io sono leggenda”, Bob Marley sopravviveva alla razza umana: «Quell’uomo dedicò gran parte della sua vita al riscatto degli altri. Sono attratto da personaggi che hanno questo impegno. Spero di contribuire a dare qualcosa. Man mano che cresco sto cercando un posto nel mondo, mettendomi al servizio degli altri».
Lui e la sua famiglia sono concentrati sull’educazione, seguono vari progetti per le scuole, Smith ha anche portato i suoi vecchi compagni di liceo ad incontrare Mandela prima che morisse: «Il mondo è cambiato radicalmente negli ultimi dieci anni. La tecnologia ha portato la connettività, risolvendo alcuni problemi e creandone altri. Voglio usare la voce e la mia energia per chi ha bisogno».
Ricorda la sua collaborazione con Muccino in “La ricerca della felicità”: «E’ uno dei rapporti più belli che ho sviluppato nella mia vita, e il migliore film della mia carriera. Mi ha fatto entrare in contatto con il grande cinema italiano. Usavamo “Ladri di biciclette” come modello, e Gabriele mi fece una seria introduzione al cinema italiano. E’ mio fratello».
Sul film “Ali” dichiara: «Una sera mi trovai a una cena fra Nelson Mandela e Mohammad Ali in Mozambico. Mi è stato chiaro quanto io non conti in questo mondo e ho imparato che è essenziale avere chiari dei valori, per poi affrontare i problemi».
In “Focus” interpreta Nicky, un maestro del depistaggio: «E’ diverso da me, il che lo rende molto interessante. Per tutta la vita si impegna ad assicurare che nessuno capisca i suoi pensieri e sentimenti. E’ guardingo ma si scontra con il sentimento che più di tutti ti rende vulnerabile: l’amore. Come uomo, in questa fase, mi interessa la autenticità».
Quale canzone potrebbe essere “Focus”?: «Nella mia mente è “Bohemian Rhapsody” dei Queen. Ha un’ampia gamma di situazioni, si va da una direzione all’altra, cambia dalla commedia al dramma, dal sesso “hot” all’amore allo scontro d’auto. Mi affascinava la contraddizione tra amore e menzogna. E’ impossibile che siano abbinate, distruggono possibilità di fiducia». Col suo lavoro, in giro per il mondo, come fa a tenere in piedi la vita privata? «Sto con mia moglie da venti anni e, se sono via per 4 settimane, be’, è una gran cosa».
jada pinkett smith willow smith x