Carrie Weisman per “AlterNet”
In ogni vasca da bagno, c’è sempre una donna che si masturba. Non è un segreto. La “tecnica da vasca” è alternativa a quella manuale, è diffusa da decenni, istintiva, e ora qualcuno ha deciso di farci soldi.
la vasca da bagno location autoerotica
Maureen Pollack è una donna che rispetta l’arte di masturbarsi, veterana lei stessa della pratica, scoperta per caso a 15 anni: era sdraiata e il clitoride è finito sotto il rubinetto, stimolato dal flusso d’acqua. E’ così che ebbe il primo orgasmo.
Da adulta è passata ai vibratori: gratificazione istantanea, finché non ti ci abitui e perdi la sensibilità. Ed eccola tornare sotto al rubinetto. Ma la pratica richiede una flessibilità che non tutte possiedono, quindi ha pensato: come faccio a fare venire da me l’acqua invece di spostarmi io?
Sul mercato, un paio di anni fa, è apparso “WaterSlyde”, una specie di scivolo di plastica che manda l’acqua ai genitali, ed è stata Pollack ad inventarla, con una semplice stampante in 3D.
Tra l’altro funge anche da pulizia per l’igiene intima, preferibile a quelle usate in genere dalle donne. Molte infatti inseriscono nella vagina shampoo, saponi e altro, pensando di fare bene e provocandosi infezioni. Per usare “WaterSlyde”, la temperatura non deve essere troppo alta.