TI SPACCO LE OXA - L’IMITAZIONE A OPERA DI VIRGINIA RAFFAELE FA INCAZZARE ANNA OXA: “INNATA VOLGARITÀ. SI SCREDITA UNA DONNA CHE NON SI È MAI PROSTITUITA PER AVERE SPAZI IN TV” - I VIDEO

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Giovanni Rossi per https://www.davidemaggio.it

 

VIRGINIA RAFFAELE IMITA ANNA OXA VIRGINIA RAFFAELE IMITA ANNA OXA

Puntuale come un orologio svizzero, ecco la risposta di Anna Oxa (quella vera) all’imitazione messa in scena da Virginia Raffaele all’interno del programma di Rai 2 Facciamo che io ero (clicca qui per gli ascolti). Durante la seconda puntata, in onda mercoledì 24 maggio, la comica romana ha simulato delle dirette Facebook nei panni della famosa cantante di origini albanesi dicendo di essere fuggita all’estero per motivi di sicurezza e parlando, tra le altre cose, di “querele al tavolino del salotto” e di “lobby delle menzioni” sui social.

 

All’indomani, sulla pagina ufficiale Facebook di Anna Oxa – Oxarte è apparso un post (rimosso poco dopo) – che, va precisato, potrebbe essere stato scritto dal suo team e non dalla cantante stessa – in cui si legge un implicito riferimento all’imitazione:

 

VIRGINIA RAFFAELE VIRGINIA RAFFAELE

“Carissimi, stiamo ricevendo ancora una volta i vostri messaggi di disgusto per come si usa il marchio Anna Oxa. Noi abbiamo la consapevolezza che solo l’eleganza potrebbe imitare in modo più autentico l’artista. Chi non ha la signorilità può solo mettere il nome del marchio per avere l’illusione di uscire per un attimo da quella innata volgarità che le permette di avere spazi per dare fastidio secondo loro a chi dice NO ai programmi osceni e degradanti“.

 

Un duro attacco, dunque, innanzitutto al programma, e poi a Virginia Raffaele – con la quale la Oxa aveva già avuto a che fare nella scorsa edizione di Amici – implicitamente accusata di non avere la signorilità per usare il marchio Oxa.

 

sanremo tanga anna oxa sanremo tanga anna oxa

“Vi informiamo che Oxarte su accordo dell’artista quest’anno ha rinunciato al Grande Fratello Vip“, continua il post di Facebook. “Pertanto visto che la produzione della tv pubblica è formata parte da privati che si occupano della produzione di quella che una volta era la concorrenza, vedrete personaggi rimpastati in vari programmi, ma così si manifestano!”. In conclusione, la dose viene rincarata usando termini come mafia:

 

“Per quanto concerne la mafia con cui usano marchi aziendali altrui non intendo di screditare una grande donna che non si è mai prostituita per avere spazi in tv, questo si risolverà nel tempo, si fanno onnipotenti con l’Ave Maria ma dopo avranno tanto da pregare e non in chiede (chiese, ndDM) a otto punte. Pensiamo alle nostre cose e non facciamoci coinvolgere dalla stupidità mafiosa degli altri. Saluti a tutti…ops stiamo organizzando per voi e con persone intelligenti.. ah ah.”

 

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