Tg5 SPACCATO IN DUE: S’INGROSSA IL PARTITO DEI GIORNALISTI contrari allo sciopero PRO-MENTANA - La lettera dEL consigliere Fnsi: “la decisionE di non cambiare il palinsesto di Canale 5 legittima E condivisibile” - l’intervento di Salvo Sottile…

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Gianmaria Pica per \"Il Riformista\"

SalvatoreSalvatore Sottile

È fermento in casa Mediaset, soprattutto nel cuore della redazione di punta, il Tg5. Ieri sono stati nominati i nuovi membri del comitato di redazione: il giornalista economico e conduttore di Borsa Flash Paolo Trombin; il caporedattore responsabile della Nightline del telegiornale Paolo Di Mizio; e Andrea Pesciarelli, giornalista approdato dal Tg1 alla principale testata giornalistica di Mediaset poco più di un anno fa.

Il nuovo cdr sarà chiamato a gestire una situazione delicata: lo sciopero indetto per martedì 17 - proclamato dopo le dimissioni di Enrico Mentana da direttore editoriale - e la discussione del rinnovo del contratto integrativo dei giornalisti del Tg5, scaduto da tempo. Secondo le indiscrezioni di queste ore, sembrerebbe difficile riuscire a portare avanti le due battaglie contemporaneamente: sono questioni dalla difficile convivenza, battersi per la prima potrebbe chiudere la strada all\'altra.

Ricordiamo. All\'indomani delle dimissioni di Mentana, il 10 febbraio scorso, i giornalisti del Tg5 e di Videonews, la testata alla quale fa capo Matrix, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e una giornata di sciopero per martedì 17 febbraio, dopo un\'assemblea alla quale hanno partecipato anche i colleghi del Tg4, Studio Aperto e Tg Com.

Nel documento approvato dall\'assemblea, i giornalisti «respingono con forza la decisione dell\'azienda di sospendere il programma Matrix, realizzata in tempo e modi inaccettabili» e si impegnano «a non occupare gli spazi di Matrix finché il programma resterà sospeso».
Ma c\'è un partito interno che si oppone alla linea del cdr uscente.

EnricoEnrico Mentana

Ieri sul Giornale di Paolo Berlusconi è stata pubblicata una lettera di un giornalista del Tg5, Pierangelo Maurizio, molti anni fa giornalista di Repubblica, - consigliere nazionale Fnsi e esponente del sindacato cronisti romani - che sul quotidiano, da sindacalista, ha difeso la scelta aziendale. Così ha scritto: «Credo che la decisione dell\'azienda di non cambiare lunedì sera il palinsesto di Canale 5 sia perfettamente legittima. E condivisibile». Per due motivi.

Il primo, spiega, perché sul caso Eluana si era strumentalizzato troppo, perdendo il fondamento minimo della civiltà, ovvero «il rispetto della sacralità della morte». Il secondo, invece, riguarda la completezza dell\'informazione: la Rai ha scelto di dedicare la prima serata al caso su Rai 1 con Porta a Porta; Mediaset ha mandato in onda la diretta su Rete 4 più la finestra di Studio Aperto e lo speciale del Tg5.

«Dov\'è l\'attacco all\'informazione?», domanda Maurizio. E ancora: «Se il programma di Enrico Mentana, anziché dopo il Grande Fratello come era previsto dal palinsesto, fosse andato in onda alle 21 cosa avrebbe aggiunto alla completezza e alla correttezza dell\'informazione?». E\' una battaglia, lui crede, tra prime donne.

E c\'è già - all\'interno del Tg5 - chi sostiene la tesi di Maurizio. Sulla scia della sua testimonianza, sulla bacheca virtuale dell\'intranet del tg di Canale 5 si è creato un fronte contro lo sciopero pro-Mentana.

Tutto è iniziato con un testo messo online da uno dei conduttori di punta del Tg5, Salvo Sottile, il quale si è detto contrario alla decisione dell\'assemblea di proclamare uno sciopero dallo scopo poco chiaro: serve per protestare contro la scelta commerciale rispetto all\'informazione, oppure si sciopera perché non c\'è più libertà d\'informazione? Il dattiloscritto virtuale di Sottile ha ricevuto numerose sottoscrizioni dai redattori del Tg5.

Alcuni giornalisti del telegiornale - che preferiscono rimanere anonimi - pongono dubbi anche sulla regolarità della protesta di martedì prossimo: sembra che in assemblea non fosse presente il numero legale per proclamare lo sciopero; vi avrebbero aderito pochissimi giornalisti del Tg5 (quasi tutti i presenti erano redattori di Matrix e Videonews); e l\'assemblea sarebbe stata indetta con un passaparola.

Ieri, dopo la lettera che Mentana ha scritto a Vittorio Feltri, in cui - in sintesi - il conduttore di Matrix spiegava il perché l\'azienda l\'avesse mandato via, l\'ex direttore del Tg5 è tornato sulla questione rilasciando un\'intervista radiofonica a Giuliano Ferrara nel programma di Radio24 Parliamo con l\'elefante.

Mentana ha sostenuto che non esiste solo l\'audience e che ci sono scelte che tolgono credibilità a chi le compie e «personalmente non avevo alcuna voglia di avallarle». Poi, sorridendo, ha smentito chi lo vedeva vicino a una candidatura politica nel centrosinistra: «Ho l\'orticaria rispetto al martirologio - ha detto - non mi sento né vittima, né un possibile candidato alle Europee».

 

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