LA VERSIONE DI MUGHINI - SONO ATTERRITO DALLA VIOLENZA DI SINGOLI UOMINI SU DONNE INDIFESE, MA MI SI GONFIANO LE BALLE A LEGGERE NICOLA LAGIOIA SU ''NOI UOMINI INCAPACI DI ESSERE LASCIATI'', CONVINTI DI APPARTENERE A UN GENERE PREDOMINANTE. STRONZATE. C'È PARITÀ ASSOLUTA. E IN 25 ANNI CON LA MIA COMPAGNA, C'È UN SOLO EPISODIO BRUSCO...

Mai una volta mi sono sentito “predominante” nei loro confronti, e come avrei potuto? Era sempre un confronto da pari a pari. E quando la mia compagna afferrò un portacandele liberty per spaccarmelo in testa, le afferrai il polso non per parare la mia testa e bensì per evitare che il portacandele si deteriorasse...

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giampiero mughini con la moglie michela e bibi giampiero mughini con la moglie michela e bibi

Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia

 

Caro Dago, da una parte sono atterrito da quanta violenza singoli uomini scaraventano contro donne più deboli fisicamente, e le maciullano e le bruciano e le strangolano, e non vedo quale termine migliore di “femminicidio” potrebbe indicare questo orrore.

 

Dall’altra parte mi si gonfiano a dismisura le balle a leggere di uomini-scrittori che recitano la nenia secondo cui “noi uomini” siamo costituzionalmente “incapaci di essere lasciati”. E questo perché noi uomini – tutti gli uomini del mondo, gli uomini in quanto razza – siamo ancora convinti di appartenere a “un genere” in qualche modo superiore, di essere come “predominanti” rispetto alle fanciulle che hanno incendiato e spesso avvelenato la nostra vita.

 

nicola lagioia nicola lagioia

Mi pare sia il pensiero di Nicola Lagioia, stando al suo articolo di prima pagina sulla “Repubblica” di oggi. Sembrerebbe che un uomo si allarmi se una donna ha un’ascesa professionale migliore, più veloce, magari guadagni. Dio, che stronzate. Io non ho mai fatto alcuna ascesa professionale, tutti i miei compagni di vita e di generazione sono andati molto più in alto; e con tutto questo me ne strafotto altamente, tale è il mio complesso di superiorità.

 

SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO

Nei giornali in cui ho lavorato avevo come miei superiori giornaliste bravissime e di cui ero amicissimo, Marilù Agnese e Pialuisa Bianco tra le altre. La festa per il mio 50° compleanno me la organizzò Letizia Lorenzini, che era ricca e per me molto più di una sorella. Già all’Università noi ragazzi e loro ragazze facevamo le stesse cose, mai e poi mai una donna ha fatto girare il ciclostile a stampare qualcosa che avevo ponzato io. Più di una volta nella mia vita ho battuto a macchina e reso lindissimi articoli stropicciati sulla loro macchina da scrivere da mie amiche.

maria luisa agnese e lina sotis maria luisa agnese e lina sotis

 

Quanto all’aspetto sentimentale della cosa, dalla alla zeta la mia vita è stata fatta di donne che ti dicevano “no” nello spazio di tempo che intercorre tra una sera tardi e un mattino presto, che ti piazzavano corna a caterve (reciproco), che scomparivano sprezzanti magari dopo avere adocchiato uno dei tuoi migliori amici, che costruivano montagne di bugie cui solo un fessacchiotto come me poteva abboccare. Donne che molto spesso avevano un senso altamente realista se non altamente opportunista della vita. Altro che fragili creature nelle mani di bruti pronti ad attentare alla loro vita. Altro che nostra “incapacità” di accettare le sconfitte e i fallimenti. Ma in quale astro del mondo vive Lagioia?

PiaLuisa Bianco PiaLuisa Bianco

 

Ebbene mai una volta queste creature hanno cessato di esercitare su di me un loro fascino e incantesimo assoluto. Stavo per dire che i loro “no” erano ancora più belli dei loro “sì”. Mai una volta, o un solo momento, mi sono sentito “predominante” nei loro confronti, e come avrei potuto? Era sempre un confronto da pari a pari. Come quella volta che in un giornale ebbi a che fare con un vicedirettore-donna che era una sciacquetta piccola così.

 

Gliene dissi al telefono di tutti i colori e a voce alta, esattamente come avrei fatto con un uomo. Parità assoluta. E quanto alla forza fisica, durante i 25 anni che sto con la mia compagna, c’è in tutto e per tutto un solo episodio brusco: la volta che lei afferrò un portacandele liberty per spaccarmelo in testa e io le afferrai il polso non per parare la mia testa e bensì per evitare che il portacandele (che avevo comprato da Antonello Trombadori) si deteriorasse.

 

Antonello Trombadori Antonello Trombadori

 

 

Giampiero Mughini

 

 

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