1. A ROMA UNA BUONA IDEA CHE IN EUROPA È GIÀ CONSUETUDINE: FATE ENTRARE IN UN CANTIERE GLI ARTISTI PRIMA DEGLI OPERAI. PORTA PUBBLICITÀ PER LE IMPRESE CHE VERRANNO 2. E POI IL PALAZZETTO PRONTO A TRASFORMARSI IN UN ALBERGO E IL LABORATORIO DI FALEGNAMERIA CHE DOMANI SARÀ UN CONCEPT STORE, TRA I MURI CON LE IMPRONTE DEI VECCHI MOBILI SONO INFINITA FONTE DI ISPIRAZIONE PER LA CREATIVITÀ CONTEMPORANEA 3. COME IERI IN PIAZZA PASQUINO, ALLE SPALLE DI PIAZZA NAVONA, PALAZZETTO OCCUPATO PER UN GIORNO E UNA NOTTE DA PERFORMANCE, INSTALLAZIONI, VIDEO, SOUND DESIGN PROJECT, SEMPLICI PITTURE, COLLAGE, WALL PAINTINGS E SOPRATTUTTO TANTA TANTA GENTE. "ART IS REAL" IL TITOLO DI TANTO EVENTO. CINQUE I PIANI, VENTUNO GLI ARTISTI, DODICI LE ORE DI ESPOSIZIONE UN NUMERO ESORBITANTE DI VISITATORI (ABO E CUCCHI COMPRESI)

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Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

Art is Real - Un palazzo romano "okkupato" dall'arte contemporanea (per 24 ore)

Alessandra Mammì per Dagospia

VisitatoriVisitatori

Buona idea che in Nord Europa e nel mondo anglofono è già consuetudine: fate entrare in un cantiere gli artisti prima degli operai. Porta bene e pubblicità per le imprese che verranno. E poi l'ex officina pronta a trasformarsi in wine bar o il laboratorio di falegnameria che domani sarà un concept store, tra corrugati che scendono dai muri e pavimenti con le impronte dei vecchi mobili sono infinita fonte di ispirazione per la creatività contemporanea.

Ed è bene che questa buona abitudine arrivi da noi. Come ieri in piazza Pasquino 69, palazzetto occupato per un giorno e una notte da performance, installazioni, video, sound design project, semplici pitture, collage, wall paintings e soprattutto tanta tanta gente. "Art is real" il titolo di tanto evento. Cinque i piani, ventuno gli artisti, dodici le ore di esposizione un numero esorbitante di visitatori.

Poi fuori tutti come Cenerentola e il palazzo diventerà il residence AAA Art&Apartments , con hall-galleria accogli ospiti Nel frattempo la mostra più che temporanea curata da Silvia Litardi e Guendalina Salini ha colpito l'immaginazione anche di un deputato del Pd Michele Anzaldi che entusiasta promette di divulgare e promuovere l'iniziativa, in ogni "inizio lavori" d'Italia. Ecco intanto due o tre cose rimaste nella memoria della visita alla "collezione impermanente"

Pietro Ruffo Roberto D AgostinoPietro Ruffo Roberto D Agostino

A) L'installazione sui teloni dei ponteggi di Davide D'Elia

B) I segni e disegni di Seboo Migone che non è africano ma in parte genovese-inglese- svedese e pure un po' di sangue toscano e che ha intarsiato il legno antico dei soffitto con i suoi fantasmini e testine di sapore nordico.

Pietro RuffoPietro Ruffo

C) Le lampadine nere di Fiorella Rizzo

D) L'allunaggio di Pietro Ruffo (una vecchia serie di foto, i suoi ritagli. Quasi un film)

E) I preziosi fondi oro di Antonello Viola

F) Le Alpi in una stanza di Guendalina Salini E poi tutti : Simone Cametti, Michela de Mattei, Jacopo Ceccarelli aka 2501, Gregorio de Luca Comandini, Federica Di Carlo, Emiliano Maggi, Marino Melarangelo, Diego Miguel Mirabella, Matteo Nasini, Caterina Nelli, Aakash Nihalani, Giorgio Orbi, Multo Giacentimi, Giuseppe Pietroniro, Gioacchino Pontrelli.

 

Opere esposteOpere esposte SoffittoSoffitto Seboo Migone con Enzo CucchiSeboo Migone con Enzo Cucchi Seboo MigoneSeboo Migone Opere esposteOpere esposte

 

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