I BENETTON DORMONO TRANQUILLI: CI VORRANNO ALMENO CINQUE MESI E UN VERSAMENTO DI CIRCA VENTI MILIARDI DI EURO PRIMA DI POTER VARARE IL DECRETO PER LA REVOCA DELLA CONCESSIONE AD “AUTOSTRADE PER L'ITALIA” - LO SCONTRO GIUDIZIARIO POTREBBE AVERE TEMPI LUNGHISSIMI - ECCO COSA PUO’ ACCADERE

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Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

fratelli benetton fratelli benetton

Ci vorranno almeno cinque mesi e un versamento di circa venti miliardi di euro prima di poter varare il decreto per la revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia. In attesa della nomina del commissario governativo, si delinea uno scontro giudiziario che potrebbe avere tempi lunghissimi. Perché la società respinge l' accusa di aver commesso «grave inadempimento», come viene invece contestato dal ministero delle Infrastrutture nella lettera trasmessa il 16 agosto scorso, due giorni dopo il crollo del ponte Morandi a Genova.

 

Ed è pronta a ricorrere ai giudici amministrativi per l'annullamento del provvedimento del governo. Una mossa che rischia di aprire una nuova crepa anche nell' esecutivo. Il decreto deve essere infatti firmato dai titolari delle Infrastrutture e dell' Economia e dunque bisognerà vedere se il ministro Giovanni Tria sia disponibile a un esborso che potrebbe avere quasi il valore della manovra.

 

autostrage per l italia autostrage per l italia

Questa mattina Autostrade consegnerà al commissario per l' emergenza Giovanni Toti due progetti per la demolizione e la ricostruzione del ponte e in questo modo cercherà di contrastare le mosse dell' esecutivo ribadite due sere fa dal vicepremier Luigi Di Maio intervistato da Giovanni Floris a DiMartedì su La7: «Non ci siamo accaniti, ma è caduto un ponte e sono morte 43 persone, se hanno il coraggio di fare ricorso lo facciano ma noi siamo tranquillissimi. Se lo vogliono pagare di loro spontanea volontà ben altrimenti ce li andiamo a prendere con i giudici».

 

impero della famiglia benetton impero della famiglia benetton

Alla prima lettera di contestazione Autostrade ha già risposto evidenziando irregolarità formali compiute dal ministero delle Infrastrutture e specificando di aver «sempre adempiuto agli obblighi di manutenzione ordinaria e di aver sostenuto costi maggiori di quanto previsto anche per gli interventi straordinari».

 

Affermazioni che il governo è però pronto a respingere, utilizzando anche gli elementi che stanno emergendo dall' inchiesta giudiziaria. In particolare i due studi - commissionati proprio da Autostrade - che denunciavano «anomalie nel comportamento degli stralli» e sollecitavano «monitoraggi costanti». Controlli che invece non sarebbero stati predisposti.

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

Entro la fine del mese la commissione tecnica voluta da Danilo Toninelli - che ha già dovuto sostituire quattro componenti perché incompatibili o indagati - consegnerà la relazione sul disastro. E subito dopo dovrebbe partire la prima diffida a «fornire giustificazioni».

 

Da quel momento Autostrade avrà 90 giorni per rispondere. Se le sue deduzioni non saranno ritenute sufficienti, le Infrastrutture potranno indicare i punti ritenuti non adeguati e poi dovranno concedere altri 60 giorni per la controrelazione. Soltanto quando questo documento sarà consegnato si potrà firmare l' eventuale decreto di revoca.

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

 

Nel provvedimento devono essere indicati il «valore di subentro» e le eventuali penali da addebitare ad Autostrade. Ma è la prima voce a rappresentare il vero onere per lo Stato ed è proprio su questo che il governo dovrà decidere come intervenire.

 

Nonostante quanto detto da Di Maio, la concessione fornisce infatti indicazioni chiare su quanto Autostrade deve percepire in caso di revoca e i calcoli già fatti escludono che si possa scendere sotto i 20 miliardi. L' unica sanzione prevista per il concessionario è la penale del 10 per cento, oltre al maggior danno cagionato allo Stato. Ma per questo ultimo conteggio potrebbe essere necessario un giudizio in sede civile. Senza contare che contro il decreto Autostrade è pronta a ricorrere ai giudici amministrativi. Aprendo una battaglia dalle mille incognite.

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