BENVENUTI A ''HOLLYWOODLAND'', L'INFERNO DOVE TUTTI SOGNANO IL PARADISO - DUCCIO MORTILLARO FA L'AVVOCATO A LOS ANGELES E HA COME CLIENTI PROPRIO I PROTAGONISTI DEL CINEMA, TUTTI FINITI DENTRO IL SUO PRIMO ROMANZO, DA WEINSTEIN, IL "PORCO SUDATO", IN GIU', TRA PARTY, DONNE BELLISSIME, BANCHIERI, COCA, CELEBRITIES, SESSO, POTERE E SOPRATTUTTO FIUMI DI DENARO 

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L’”omaccione enorme”, il ‘’porco sudato’’, il produttore onnipotente''  che può garantire l’Oscar e che ha il vizio di rincorrere attrici e attricette, si chiama Bernie Simon, ma è chiaro da subito che si tratta dell’ormai noto Weinstein.

 

Piu’ difficile individuare chi si nasconde dietro il banchiere Giancarlo, il tycoon Finch, la spregiudicata wannabe Jamie, o la misteriosa Z. che seduce senza scampo il protagonista. Benvenuti a “HollywoodLand”, il romanzo di Duccio Mortillaro sulla città degli angeli e dei demoni, dei sogni e degli incubi, dove uno su mille ce la fa e altri 999 annaspano per non affogare.

 

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In “HollywoodLand” c’e’ tutto il mondo del cinema che conta, svelato da uno che lo conosce bene: Mortillaro (figlio di uno storico dirigente della Confindustria, il mitico prof Felice) è un italiano ‘’expat’’ da anni negli Usa, nella vita fa l’avvocato in un mega studio di LA che ha come clienti proprio i protagonisti del cinema, tutti finiti dentro il suo primo romanzo. Un po' thriller, un po' spietato reportage, ‘’HollywoodLand’’ trascina il lettore nelle viscere della fabbrica dei sogni, svelandone dall'interno i meccanismi spietati, le rigide regole sociali, la vita difficilissima di "vuol essere qualcosa" (wannabe appunto).

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Al centro della storia, introdotta da una prefazione di Walter Veltroni, c'è Paolo, ragazzo padano di belle speranze che si presenta come il classico esempio del nuovo italiano globalizzato: uno che ha sognato, ha studiato, si è messo in gioco con entusiasmo. Fino a qualificarsi con il suo copione al secondo posto al concorso tra gli studenti del Master in cinematografia della University of Southern California. Il sogno è diventare sceneggiatore, e grazie all'aiuto di Finch, suo mentore e patron degli Studios, quel sogno si realizza, arrivando fino alla soglia del premio Oscar. Per poi trasformarsi, con grande rapidità, in un vero e proprio incubo.

 

bill clinton harvey weinstein bill clinton harvey weinstein

Pagina dopo pagina, il romanzo ricostruisce con abilità il mondo del cinema, restituendo odori, suoni, tic, slang, ambienti, personaggi che ricordano protagonisti di vicende di cronaca. E intanto coinvolge il lettore nello spietato smantellamento del copione (e dei sogni di Paolo) da parte degli 'gnomi' della major. Passo dopo passo, si rivela il funzionamento della macchina del marketing che manipola, blandisce, minaccia, travolge. Paolo cerca di resistere e di difendere la sua idea creativa. Ma a Hollywood niente è facile e la trappola per lui è già scattata con party, donne bellissime, eccessi, celebrities, sesso, potere e soprattutto fiumi di denaro.

 

gwyneth paltrow e harvey weinstein gwyneth paltrow e harvey weinstein Statua di Weinstein a Hollywood Statua di Weinstein a Hollywood

Come in un gigantesco Paese dei Balocchi, dove non mancano il Gatto (il produttore Finch) e la Volpe (Giancarlo, l'amico banchiere) e donne che sembrano, ma non lo sono, fate turchine, il povero Paolo finisce per trasformarsi in un burattino nelle mani di altri. Alla fine dovrà scegliere: la sua anima o il film.

 

Lunedi 25 giugno, alle 18.00, la presentazione del libro a Roma alla Casa del Cinema (e dove, sennò?): oltre all’autore,  parleranno di ‘’HollywoodLand’’ Luigi Abete, Antonio Monda, Laura Delli Colli  e Marino Sinibaldi, mentre Andrea Vianello leggerà  brani dal romanzo. Seguirà cocktail, nella migliore tradizione hollywoodiana-romana (che pure qui non abbiamo niente da invidiare, quanto a fabbrica di sogni-incubi).

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