CHIAMATELA “SCHIANTARELLI” - IERI LA FESTA, OGGI LA DELUSIONE: LA SONDA SCHIAPARELLI SI E' 'SPETASCIATA' SU MARTE - A QUANTO PARE SI E’ VERIFICATO UN PROBLEMA AI RAZZI DI FRENATA CHE HANNO FUNZIONATO SOLO PER 3 SECONDI - IL PRESIDENTE DELL’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA: “MISSIONE RIUSCITA PER I DATI”

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Antonio Lo Campo per www.stampa.it

SCHIAPARELLI 5 SCHIAPARELLI 5

 

Cosa è successo al modulo di atterraggio Schiaparelli della missione ExoMars? Per ora sono solo ipotesi, in attesa della ricezione ed elaborazione dei dati che arriveranno dalla sonda orbitante Tgo. Ma a quanto pare si è verificato un problema ai razzi propulsori di frenata, che avrebbero funzionato per soli 3 o 4 secondi. In seguito all’anomalia, come previsto, il computer di bordo avrebbe spento subito i motori e il lander sarebbe caduto sulla superficie marziana.  

 

Questa è l’ultima ipotesi, della quale ha parlato Paolo Ferri, direttore delle operazioni di volo delle missioni dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA): «I dati che abbiamo raccolto - ha detto Ferri - dicono che la sequenza di atterraggio ha funzionato fino al distacco dello schermo posteriore del paracadute. A quel punto l’accensione dei retrorazzi ha funzionato solo per tre secondi, poi il computer di bordo ha deciso di spegnerli».  

 

Certamente un guasto  

Non è detto che il guasto sia da imputare ai propulsori. E’ anche possibile (sono sempre ipotesi, anche se plausibili) che il computer li abbia spenti in anticipo per un’anomalia precedente. I propulsori dovevano accendersi un minuto prima dell’atterraggio, e non è un caso che il segnale si sia perso 50 secondi prima. Schiaparelli si è ritrovato con i razzi spenti e «supponiamo che il lander sia semplicemente caduto». Nel centro di controllo della missione (Esoc) si continua a lavorare all’analisi dei dati registrati dalla sonda della missione ExoMars, il TGO (Trace Gas Orbiter) per stabilire se il malfunzionamento sia stato del computer o dell’altimetro.  

LANDER SCHIAPARELLI LANDER SCHIAPARELLI

 

Al momento sono tantissime le ipotesi sul motivo per cui il segnale del lander Schiaparelli si è interrotto un minuto prima che il veicolo della missione ExoMars toccasse il suolo. I tecnici al lavoro nel centro di controllo della missione, nel Centro per la scienza e la tecnologia (Esoc) dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), stanno esaminando la situazione. Ci sono speranze, anche se remote.  

 

“Comunque un successo”  

«Non sappiamo ancora cosa sia successo nell’ultima fase della discesa di Schiaparelli. Ne sapremo di più prossimamente, dopo che avremo elaborato in dettaglio tutti i dati che la sonda TGO ha registrato durante la fase di discesa», ha ribadito questa mattina il Direttore Generale dell’ESA, Jahn Woerner, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede dell’ESA di ESOC a Darmstadt, dove si trova il centro di terra che segue le missioni europee di sonde interplanetarie, per fare il punto sulla missione ExoMars. «Confermiamo che la sonda orbitante Tgo funziona perfettamente - ha detto Woerner - e questo è già di per sé un grande successo. Per Schiaparelli, abbiamo ricevuto i dati che tutto ha funzionato bene durante la fase di discesa e abbiamo raccolto molte informazioni che ci servivano. La discesa era un test per saperne di più in vista di missioni future». 

 

Ma Schiaparelli che fine ha fatto? In quali condizioni si trova?. La sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter ha confermato, durante il suo atteso passaggio di ieri sera per intercettare il modulo di atterraggio, che non c’è un problema di comunicazioni. La chiave per risolvere il mistero si trova nelle memorie del TGO, il modulo orbitante realizzato in buona parte dall’industria italiana, di Schiaparelli, e nei suoi dati raccolti, che sono vera e propria telemetria. Ci vorranno però molte ore per elaborarli. La telemetria permetterà di ricostruire con certezza se e cosa potrebbe non essere andato a buon fine. 

 

Ricevuti gran parte dei dati attesi  

SCHIAPARELLI SU MARTE 1 SCHIAPARELLI SU MARTE 1

«Si è verificato un problema negli ultimi secondi, e non sappiamo ancora cosa è successo - ha detto alla conferenza stampa Andrea Accomazzo, che dirige il settore missioni interplanetarie in ESOC a Darmstadt -. Ma presto potremo ricostruire anche quell’ultima fase. Comunque, tutto era andato bene. Anche lo scudo che aveva protetto il modulo di sbarco dal forte calore generato dall’attrito con l’atmosfera si era separato correttamente. A quel punto, però, si innescavano altre manovre ed è da questo momento che non abbiamo ricevuto i dati, che ora cerchiamo di recuperare. Ma con questa missione abbiamo gettato le basi per la missione del 2020». «Tgo è pienamente operativo e la sua missione dovrà durare a lungo», ha aggiunto David Parker, responsabile ESA per le missioni umane. «Per l’atterraggio del modulo EDM Schiaparelli, è importante processare tutti i dati. Ma tutte le funzioni del modulo sono stati attivati, ha raccolto una gran mole di dati del rientro atmosferico e ci vorrà però ancora tempo per avere tutte le informazioni su come la discesa si è svolta per tutto il percorso». 

 

Tutto regolare insomma, fino all’apertura del paracadute che ha frenato la discesa da 2.100 chilometri orari a 250 chilometri orari. E poi ancora dopo, sino a un minuto dall’atterraggio. «I dati che abbiamo raccolto sono quelli che ci aspettavamo di ricevere - aggiungono all’ESA - non c’è stato il completamento, ma da questo momento possiamo sapere come procedere per le prossime missioni a cominciare dalla missione ExoMars del rover del 2020». Con le missioni che operano nello spazio lontano dalla Terra è impossibile tele-operare in modo diretto. Tutto ciò che è avvenuto era gestito autonomamente dal computer di bordo, perché Marte in quel momento era lontano 156 milioni di chilometri dalla Terra e il tempo richiesto della comunicazione era di 12 minuti. 

SCHIAPARELLI SCHIAPARELLI

 

In attesa dei dati del TGO  

Quella che aspetta i responsabili della missione sarà una lunga notte dedicata all’analisi dei dati della sonda orbitante TGO. «Nella notte - ha ribadito Paolo Ferri - lavoreremo all’analisi dei dati dell’orbiter TGO, che saranno più dettagliati di quelli arrivati dal radiotelescopio di Pune e dalla sonda Mars Express. Sono stati registrati durate la discesa di Schiaparelli e contengono tantissimi parametri acquisiti in tempo reale che potranno dirci molto di più. Siamo molto fiduciosi che riusciremo a capire veramente che cosa sia successo». 

 

 

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