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Lorenzo De Cicco per il Messaggero

 

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Le pile d'immondizia davanti al portone di scuola. I topi che scorrazzano ai giardinetti accanto alle altalene. Le blatte e gli altri insetti che si moltiplicano nei condomìni perché i netturbini passano una volta ogni tanto (e i cortili diventano discariche in miniatura).

 

La Capitale è sporca e i bambini si ammalano sempre di più. Infezioni, irritazioni, parassitosi. Nell'ultimo biennio, per i minori dai zero ai 6 anni, le patologie legate alla «scarsa igiene» in città sono cresciute del 20%, secondo i calcoli della Federazione Italiana Medici Pediatri. «Dietro a questo aumento c'è un mix di fattori spiega Teresa Rongai, segretaria della Fimp di Roma ma complessivamente si può dire che il problema è uno: l'igiene scadente».

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Una piaga che si declina in tanti, maleodoranti modi: «Non è possibile dice ancora la numero uno dei pediatri della Capitale che i bambini, per andare a lezione, in tante zone, siano costretti a superare i rifiuti come fossero ostacoli. O che debbano giocare nei parchi infestati dai ratti». Per non parlare dei palazzi, dove i condòmini hanno dovuto triplicare le disinfestazioni per disfarsi di topi e scarafaggi, come ha denunciato l'Anaci, l'associazione degli amministratori, uno scandalo finito sui giornali internazionali.

 

 

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I bambini «soffrono per lo stato in cui versa la Capitale», è l'allarme che arriva ora dalla federazione dei pediatri di Roma. «Gli effetti non sono sempre immediati ma le patologie legate alla scarsa igiene sono in netta crescita, dalle infezioni alle parassitosi. La verità - prosegue la segretaria della Fimp, Rongai è che oggi i genitori prestano una grande attenzione alla pulizia negli ambienti domestici. Ma è uno sforzo che rischia di essere vanificato o quantomeno compromesso se poi, quando esci, trovi i marciapiedi invasi dalla spazzatura o i roditori nelle ville pubbliche dove i bimbi vanno a divertirsi».

 

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LE AMMISSIONI DEL COMUNE

Sui rischi per la salute dei minori si è già mossa, da tempo, l'Authority per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Lazio. Il garante Jacopo Marzetti ha più volte scritto al Campidoglio, alla Pisana e al Ministero della Salute chiedendo di «adottare specifici provvedimenti» e «di effettuare azioni straordinarie, visto che la manutenzione ordinaria non riesce a garantire livelli di pulizia accettabili».

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La stessa Raggi, a fine settembre, rispondendo all'Autorità, ha ammesso «criticità igieniche» davanti alle scuole. «Il tema ha scritto la sindaca in una lettera del 24 settembre - è così rilevante che Ama ha già attuato un piano straordinario rivolto ai siti sensibili, nell'intento di porre soluzione proprio a quanto segnalato».

 

I BIDONI INFETTI

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La situazione però non sembra migliorata. «Nonostante lo sforzo dell'Ama di queste settimane, tanti istituti si ritrovano ancora oggi con i portoni lambiti dall'immondizia - denuncia Mario Rusconi, capo dell'AssoPresidi di Roma - le criticità non sono diminuite rispetto agli allarmi dei mesi scorsi e purtroppo questo può avere riflessi, in certi quadranti, anche sulle assenze tra i banchi».

 

la sindaca virginia raggi foto di bacco (3) la sindaca virginia raggi foto di bacco (3)

Che i cassonetti di Roma non siano mai stati così fetidi lo ha confermato anche il rapporto che l'Agenzia di controllo sulla qualità dei servizi ha spedito in Campidoglio il mese scorso. Gli ispettori dell'Autorità comunale hanno riscontrato un boom di miasmi provenienti dai bidoni: ancora per tutto settembre il 48% dei contenitori «emanava cattivo odore». Pensare che a gennaio i cassonetti maleodoranti erano il 16%. Va malissimo anche la pulizia delle strade: una su tre è sporca, hanno rilevato sempre i controllori dell'Agenzia comunale. L'obiettivo di pulizia fissato dal Campidoglio era del 92%. A farne le spese, a quanto pare, sono anche i bambini.

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