COSTA DISCORDIA! A LUGLIO LA CONCORDIA POTREBBE LASCIARE IL GIGLIO, L’UNICO PORTO ADEGUATO È GENOVA MA I TOSCANI GUIDATI DA ROSSI SONO PRONTI A BLOCCARE TUTTO: “DEVE ANDARE A PIOMBINO!”. DOVE I LAVORI NON SI SA QUANDO FINIRANNO

Entro il 30 settembre il porto toscano avrà (forse) una banchina, ma lo smaltimento non potrà iniziare prima di fine anno. Il governatore vuole buttare tutto in caciara per allungare i tempi, col rischio che il relitto resti al Giglio un altro anno. E Gabrielli s’incazza: "Basta coi linguaggi allusivi"

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1 - E PIOMBINO CORRE «A SETTEMBRE IL PORTO È PRONTO»

SCHETTINO TORNA SULLA COSTA CONCORDIA FOTO LAPRESSE SCHETTINO TORNA SULLA COSTA CONCORDIA FOTO LAPRESSE

Giulio Gori per “Il Corriere Fiorentino”

L’impresa sembra delle più ardue, ma i lavori per il nuovo porto vanno avanti a tappe forzate per rispettare le scadenze; ad assicurarlo è Luciano Guerrieri (nella foto ), il presidente dell’Autorità portuale di Piombino. I cantieri per il nuovo attracco della Costa Concordia, assicura, stanno andando avanti senza intoppi: l’obiettivo è quello di realizzare oltre un chilometro e mezzo di moli e banchine entro il 30 settembre, tanto basta per permettere alla nave naufragata al Giglio di essere messa in sicurezza.

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Poi, servirebbero altri sei mesi per mettere il porto a regime e cominciare lo smantellamento. «I lavori stanno andando avanti secondo il cronoprogramma che ci siamo dati all’inizio — dice Guerrieri — Quanto abbiamo fatto finora, a partire dal fatto che ci abbiamo messo solo sei mesi per svolgere tutte le procedure di autorizzazione, è la prova che stiamo facendo sul serio e che settembre non è una data fissata a caso». 

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Sul rispetto della tabella di marcia, Guerrieri è molto sicuro: «Quando faccio un’affermazione — spiega — lo faccio a nome dell’Autorità portuale: quindi ha valore ufficiale, non sono chiacchiere». 

A Piombino, a fine febbraio, sono partite le operazioni di sminamento del fondo del mare da tantissimi ordigni bellici rimasti lì da 70 anni. Poi, dal primo marzo, sono partiti i lavori veri e propri. Dei 1.200 metri di moli necessari, in poco più di 3 mesi ne sono stai costruiti 940. Dal 10 luglio, scatterà la fase due: le draghe scaveranno per aumentare la profondità della zona dell’ingresso al porto fino a 20 metri sotto il livello del mare. La terra rimossa sarà trasportata con dei tubi fino a quella grande porzione di mare che sarà trasformata in un piazzale operativo di 80 mila metri quadri. Infine, ci sarà da realizzare la banchina lunga 370 metri per ospitare la Concordia. 

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«Stiamo rispettando gli obiettivi — spiega Guerrieri — siamo leggermente indietro sullo sminamento, ma questo non condiziona l’avanzamento dei lavori. Sulla realizzazione delle scogliere, invece, siamo addirittura in anticipo. Quindi, se non ci saranno intoppi, potremo arrivare a conclusione dei lavori addirittura con qualche giorno d’anticipo rispetto al 30 settembre». Il presidente dell’Autorità portuale mette comunque le mani avanti: «Tutto sta andando per il meglio, ma l’imponderabile c’è sempre: ci auguriamo che non ci sia nessun intoppo». 

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Da domani si riunirà la Conferenza dei Servizi per decidere il futuro della Concordia, e di Piombino. La questione, perciò, diventa tutta politica. Ma Guerrieri evita di entrare nella bagarre: «Noi stiamo costruendo il nuovo porto, questo è quello che conta — dice — tutto il resto non dipende da noi». Anche se l’Autorità portuale non farà parte della Conferenza presieduta da Franco Gabrielli («Non dovete chiedere a me il perché», dice Guerrieri), il cronoprogramma e il rispetto delle scadenze sono elementi che Piombino ha sempre messo a disposizione: «Qui è venuta anche Costa Crociere — ricorda il presidente — noi abbiamo sempre dato tutte le garanzie che ci sono state chieste. E se qualcuno ha dubbi, anche se non credo che sia così, noi siamo pronti a fornire tutti gli approfondimenti che ci verranno chiesti. Fino a questo momento, i fatti ci stanno dando ragione». 

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2 - CONCORDIA: ROSSI, GOVERNO RIPORTI TUTTI A NASTRI PARTENZA

(ANSA) - "Caro Gabrielli la nostra e' solo legittima difesa. Stupisce che lo stesso richiamo che rivolgi all'Osservatorio tu non l'abbia rivolto a Costa Crociere che, senza avere i permessi pubblici necessari, interviene pubblicamente dando per scontato una soluzione che nessuno ha deciso. Chi ha conferito tanta sicurezza a Costa Crociere? Noi no. E allora chi altro? Sara' bene che un pronunciamento del governo riporti tutti ai nastri di partenza e consenta una valutazione oggettiva. Basta con gli inchini a Costa Crociere". Cosi' il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, replica alle dichiarazioni del commissario Franco Gabrielli, che ha invitato tutti i soggetti coinvolti "a mantenere la necessaria serenita'" per affrontare i problemi in conferenza dei servizi.

LA COSTA CONCORDIA SI RIALZA LA COSTA CONCORDIA SI RIALZA

3 - CONCORDIA: GABRIELLI A ROSSI, NESSUNO FA INCHINI

(ANSA) - "Nessuno fa inchini: il Commissario e l'intera struttura commissariale da ormai due anni e mezzo lavorano sempre e solo nel solco di quanto, di volta in volta, stabilisce il Governo di questo Paese. Governo che il 16 maggio scorso, con una delibera, ha indicato le modalita' da seguire non per scegliere un progetto per lo smaltimento della Concordia, ma per valutare, in base alla normativa vigente, se il progetto presentato dal privato e' fattibile e autorizzabile". Cosi' il Commissario per l'emergenza Franco Gabrielli risponde al presidente della Toscana Enrico Rossi che ha parlato di "inchini a Costa Crociere".

COSTA CONCORDIA DOPO IL RECUPERO COSTA CONCORDIA DOPO IL RECUPERO

"Se il Presidente della Regione Toscana, nelle sue pesanti dichiarazioni con le quali si mette in dubbio il rigore del comportamento del Commissario Franco Gabrielli si riferisce alla nota stampa di sabato della struttura commissariale - si legge in una nota - si precisa che non c'e' stato rimprovero nei confronti dell'Osservatorio (al quale si sono riconosciute, ancora una volta, serieta' e professionalita') ma un richiamo a chi si era arrogato il diritto di parlare per suo conto. Si ricordava, inoltre, allo stesso Presidente Rossi che l'Osservatorio e' una struttura di consulenza del Commissario per la gestione dell'emergenza, Commissario delegato del Governo e non della Regione Toscana.

costa concordia incontro ravvicinato costa concordia incontro ravvicinato

Il fatto che l'Osservatorio sia presieduto da un rappresentante della Regione fu un atto di sensibilita' istituzionale dell'allora Governo su proposta del Commissario". Al contrario, prosegue la nota della struttura di Gabrielli, "se le sue dichiarazioni a mezzo stampa si riferiscono alla nota interna che il Commissario ha inviato ieri all'Osservatorio, per chiedere conto delle uscite mediatiche prima ancora che istituzionali, si informa il Presidente che il 30 maggio, allorquando su una testata nazionale uscirono informazioni e indiscrezioni sul contratto, una nota ancora piu' dura venne inviata alla societa' Costa Crociere". Dunque "nessuno fa inchini".

Il parbuckling della Costa Concordia Il parbuckling della Costa Concordia costa concordia incontro ravvicinato costa concordia incontro ravvicinato

In vista della conferenza dei servizi in programma domani, Gabrielli rivolge "ancora una volta un appello a comportamenti piu' responsabili da parte di tutti, cominciando con il bandire linguaggi allusivi e poco rispettosi delle Istituzioni, di cui peraltro si chiedera' conto nei modi opportuni al fine di tutelare la propria rispettabilita' e onorabilita', nonche' un invito a far valere le proprie ragioni nelle sedi competenti".

 

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