DESTINI INCROCIATI, SGAMBETTI INFEROCITI - VI RICORDATE L'OPERATRICE VIDEO UNGHERESE CHE PRENDEVA A CALCI I PROFUGHI E FECE CADERE UN PADRE CON SUO FIGLIO? LEI È STATA PREMIATA IN UNGHERIA, LUI È STATO LICENZIATO IN SPAGNA

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Andrea Tarquini per ''la Repubblica''

petra lazlo videoreporter ungherese 2 petra lazlo videoreporter ungherese 2

 

Lei, l'operatrice ungherese che amava sgambettare e prendere a calci i profughi e i loro figli al confine ed era diventata un simbolo dell'Europa antimigranti, ha ricevuto un importante premio. Lui, la sua vittima, il migrante arrivato fuggendo tra mille pericoli verso l'Europa sognata, ha perso il lavoro.

 

Cronache tristi d'autunno nel Vecchio continente, che intanto dice di temere nuove ondate di migranti e fatica a decidere come organizzarsi per affrontarle.

 

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La storia la ricordano in molti. Insieme alle immagini shock. Correva il settembre 2015, il culmine della grande fuga di profughi e migranti verso l'Europa cui l'Ungheria del popolare premier nazionalconservatore Viktor Orbàn rispose erigendo il suo cosiddetto 'muro', cioè la barriera di filo spinato e lame di rasoio lungo tutto il confine con la Serbia.

 

Alta e atletica, bionda in bel look ariano e jeans, Petra Laszlo, camerawoman di una rete tv pubblica magiara, era stata sorpresa dalle telecamere e dagli smartphone di altri colleghi mentre - inviata alla frontiera per un servizio sulla grande ondata migratoria - da reporter si era trasformata in iniziatrice di spedizioni punitive. Con tutta la sua prestanza aveva cominciato a prendere a calci e sgambettare un gruppo di migranti, compresi un padre e il bimbo suo figlio.

 

Il video era divenuto virale, nel mondo globale creato dal web aveva fatto il giro del mondo.

petra laszlo petra laszlo

 

 

All'inizio sembrava che Petra Laszlo avrebbe rischiato serie condanne, all'inizio fu persino licenziata dal tv network che l'impiegava. Un minimo di politica per salvare la faccia s'imponeva. Ma adesso Petra ha vinto un premio prestigioso. Un premio cinematografico per il suo documentario cinematografico di 32 minuti dal titolo Nemzetidegen (Estraneo alla Nazione).

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Un film dedicato a un eroe della rivoluzione democratica e nazionale ungherese dell'ottobre-novembre 1956, brutalmente schiacciata nel sangue dall'Unione sovietica con due interventi militari. Il primo sconfitto il 24 ottobre da resistenti e soldati magiari, il primo vittorioso con la schiacciante superiorità militare.

 

Il film, protestano ong e partiti di opposizione, è stato sponsorizzato con finanziamenti pubblici nonostante il passato recente di Petra Laszlo e di suo marito, coautore.

 

petra laszlo sgambetta i migranti in fuga da polizia ungherese petra laszlo sgambetta i migranti in fuga da polizia ungherese

Invece ha perduto il lavoro il migrante che era stato sgambettato dalla giornalista iperpatriottica e antiprofughi. Si chiama Osama Abdul Mohsen, per lui può cominciare un nuovo incubo. Lui, appunto il profugo siriano ex allenatore di calcio in fuga dagli orrori della guerra in patria, sgambettato e aggredito al confine da Petra Laszlo mentre, col figlio di 7 anni Zaid in braccio, tentava di varcare il confine dell'Europa di Schengen, è stato licenziato dalla scuola spagnola di allenatori per la quale aveva lavorato finora. Per un semplice motivo: non aveva imparato lo spagnolo.

rifugiato e figlio a terra dopo lo sgambetto di petra laszlo rifugiato e figlio a terra dopo lo sgambetto di petra laszlo

 

Invano mesi fa aveva definito "una fortuna essere stato preso a calci e sgambettato ed essere divenuto famoso". Triste anche il piccolo Zaid, grande fan di Cristiano Ronaldo che lo aveva visitato di persona insieme al padre.

 

La società spagnola si è peraltro impegnata a riassumere Osama Abdul Mohsen l'anno prossimo se nel frattempo avrà imparato lo spagnolo, ma un intero inverno senza lavoro, almeno quattro mesi senza soldi, è dura, ha detto Osama, "sta arrivando dalla Siria qui in Spagna il resto della mia famiglia, ho bisogno di lavorare per mantenerl

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