DISCO INFERNO - ALMENO OTTO MORTI E MOLTI FERITI: SI SPARA AL BPM DI PLAYA DEL CARMEN, IL PIÙ FAMOSO FESTIVAL DI MUSICA ELETTRONICA DEL MESSICO, PIENO DI TURISTI DA TUTTO IL MONDO - LA LOTTA TRA CARTELLI DELLA DROGA DIETRO ALLE DUE SPARATORIE NEI LOCALI PIÙ FAMOSI, IL BLUE PARROT E IL THE JUNGLE. I DJ TWITTANO: ''RESTATE IN ALBERGO'', E GLI ORGANIZZATORI CHIUDONO TUTTO

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dopo la sparatoria al bpm di playa del carmen dopo la sparatoria al bpm di playa del carmen

Verso le 10 di questa mattina (ora italiana), su Twitter e Instagram sono iniziati ad apparire i primi post di vari DJ europei che si trovano in Messico, nella super turistica Playa del Carmen, in occasione della decima edizione del BPM Festival, un evento che ogni anno attrae DJ internazionali sulle assolate spiagge della Riviera Maya.

 

La prima sparatoria è avvenuta quando in Yucatán erano circa le 3 del mattino, a uno degli eventi di chiusura del festival al beachclub Blue Parrot, mentre una seconda sparatoria è stata riportata al The Jungle, che ospitava un altro closing party.

 

Il DJ scozzese Jackmaster è stato il primo a twittare: “Qualcuno è entrato nella discoteca di Playa Del Carmen ed ha aperto il fuoco. 4–5 i morti e molti i feriti. State nei vostri fottuti hotel se siete qui al BPM”.

 

JACKMASTER @jackmaster

Someone has come into the club in Playa Del Carmen and opened fire. 4-5 dead and many wounded. Stay in ur fuckin hotel if you're here at BPM

09:02 - 16 Gen 2017

 

festival bpm playa del carmen messico festival bpm playa del carmen messico

Il bilancio del morti per il momento è salito a otto, ma le notizie sono ancora poche e confuse. Si pensa che la sparatoria sia collegata alle guerre in corso per il nuovo cartello della droga. Chi è stato in Messico di recente, soprattutto nelle zone più turistiche, avrà notato una presenza spasmodica di polizia in borghese nei luoghi del divertimento.

 

In realtà, la guerra per il controllo del cartello in Messico non si è mai fermata: sono almeno 80.000 le persone uccise per questioni inerenti al commercio di droga dal 2006, ma era dal rapimento di 20 turisti messicani nel 2010, per opera di Moises Montero Alvarez detto “Il Coreano”, che non si ricordava una simile strage di turisti.

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La guerra per il controllo del cartello messicano è sempre stata di centrale importanza per il commercio di sostanze stupefacenti in USA: è sufficiente pensare che ogni anno, i soli proventi della vendita di droga messicana negli Stati Uniti si assestano tra i 19 e i 29 miliardi di dollari.

 

Il festival, nel frattempo, ha comunicato via twitter che tutte le feste sono state immediatamente fermate mentre la polizia sta ancora indagando sull’accaduto. Il collegamento con la guerra per il controllo del cartello per ora è solo una delle ipotesi.

 

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