DOPO L’INTERVISTA DI PAPA FRANCESCO ALLA TV SVIZZERA (“L’UCRAINA DEVE ALZARE BANDIERA BIANCA E NEGOZIARE”), LA SALA STAMPA VATICANA E’ COSTRETTA A UNA PRECIPITOSA (E RIDICOLA) TOPPA: “IL PAPA USA IL TERMINE BANDIERA BIANCA, E RISPONDE RIPRENDENDO L'IMMAGINE PROPOSTA DALL'INTERVISTATORE, PER INDICARE CON ESSA LA CESSAZIONE DELLE OSTILITÀ” – MA BERGOGLIO HA USATO UN’ESPRESSIONE CHIARA: “QUANDO VEDI CHE SEI SCONFITTO, CHE LE COSE NON VANNO, OCCORRE AVERE IL CORAGGIO DI NEGOZIARE” -

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IL RISIKO DI BERGOGLIO CON ZELENSKY - MEME BY EMILIANO CARLI IL RISIKO DI BERGOGLIO CON ZELENSKY - MEME BY EMILIANO CARLI

VATICANO, 'IL PAPA NON CHIEDE A UCRAINA LA RESA

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 09 MAR - "Il Papa usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l'immagine proposta dall'intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Altrove nell'intervista, parlando di un'altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente: 'il negoziato non è mai una resa'". Lo afferma il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, precisando i termini dell'intervista concessa da Francesco alla Radio Tv Svizzera.

 

PUTIN BERGOGLIO PUTIN BERGOGLIO

I TENTATIVI DIPLOMATICI E L’ANSIA PER L’ESCALATION MA IL VATICANO PRECISA: «NON SI PARLA DI RESA»

Estratto dell’articolo di Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

 

L’espressione «bandiera bianca», quando si parla di guerre, ha il sapore amaro della resa: in fondo qualcosa di vile, soprattutto se si è stati aggrediti. Non è però questo di cui parla il Papa, che risponde a una domanda sulla «bandiera bianca» ma parla di negoziato, come ha fatto fin dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, e piuttosto afferma il contrario: negoziare «non è mai una resa» e anzi «è una parola coraggiosa».

 

papa francesco con volodymyr zelensky papa francesco con volodymyr zelensky

Non a caso il portavoce vaticano Matteo Bruni ha fatto notare che Francesco «ha ripreso l’immagine proposta dall’intervistatore» per indicare «la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato». Il Papa, del resto, invoca la stessa cosa anche a proposito del conflitto tra Israele e Palestina perché lo dice di ogni guerra, sempre: è una «pazzia» […] Verso la fine del primo anno di guerra aveva detto, riferendosi a Putin: «A volte il dialogo “puzza”, ma si deve fare».

 

Sono due anni che Bergoglio chiede «una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura». All’indomani dell’invasione si precipitò all’ambasciata russa, un gesto inaudito perché di regola è il Papa a ricevere i diplomatici.

 

BERGOGLIO PUTIN PADRE GEORG BERGOGLIO PUTIN PADRE GEORG

L’anno scorso ha tentato una «missione di pace» inviando il cardinale Matteo Zuppi a Kiev, Mosca, Washington e Pechino. Non è stata possibile una mediazione diretta, rifiutata anzitutto da Zelensky, ma almeno l’iniziativa ha ottenuto dei risultati umanitari sottotraccia, tra scambi di prigionieri e la restituzione di alcuni dei bimbi ucraini deportati in Russia. […] La Santa Sede è molto preoccupata dell’ipotesi, ventilata dal presidente francese, di un intervento militare dell’Occidente a sostegno dell’Ucraina. Il cardinale Parolin ha parlato di «uno scenario che fa veramente paura, l’escalation che abbiamo sempre cercato di evitare». Per questo Francesco invoca un negoziato. […]

 

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