ECCO COSA PUO’ SUCCEDERE AI DIVORZIATI IN LITE PER GLI ALIMENTI DOPO LA DECISIONE DELLA CORTE D’APPELLO SUL CASO LARIO-BERLUSCONI: SI E' CREATO UN PRECEDENTE PER MIGLIAIA DI CASI ANALOGHI - IL PARERE DEI MATRIMONIALISTI

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Maria Novella De Luca per “la Repubblica”

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E adesso cosa accade nella vita delle persone normali, nelle cause di divorzio normali, quando alla fine di un amore ciò che si spartisce non sono le cifre iperboliche della ex love story Berlusconi-Lario, ma poche migliaia di euro? E dove, spesso, lasciarsi, è causa non solo di tristezza e nostalgia ma impoverisce l' intera famiglia?

 

La sentenza della Cassazione che nel maggio scorso ha abolito il diritto del coniuge economicamente più debole a ricevere un assegno di mantenimento che «rispetti il tenore di vita condotto durante il matrimonio», è davvero una rivoluzione nel campo del diritto di famiglia. Una rivoluzione che si ispira ad un principio di parità, ma, avverte un' avvocata matrimonialista importante come Annamaria Bernardini De Pace, «pericolosissima invece per la vita delle donne».

 

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Proviamo a capire. La sentenza emessa ieri dalla Corte d' Appello di Milano, che "solleva" Silvio Berlusconi dal dover mantenere Veronica Lario, visto che la signora Lario è economicamente autonoma, e obbliga (forse) Veronica a dover restituire circa 60 milioni di euro all' ex marito, discende da un altro caso famoso. Cioè il divorzio tra l' ex ministro dell' Economia Vittorio Grilli e la moglie Lisa Lowenstein.

 

Divorzio burrascoso, concluso, appunto, con un pronunciamento della Cassazione. Dove si afferma che in virtù dei tempi che cambiano, del matrimonio non più visto "sistemazione patrimoniale" il coniuge più ricco non è più tenuto a garantire al coniuge più povero lo stesso "tenore di vita" del matrimonio.

 

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Del resto non sono più gli anni Cinquanta, le donne lavorano e le nozze sono un atto di "libertà e responsabilità". E l'avvocato matrimonialista Gian Ettore Gassani sottolinea proprio questo passaggio quando definisce «storica» la sentenza della Cassazione. «Ci sono stati troppi abusi, troppi divorzi in cui il "tenore di vita" è diventato il pretesto per l'ex o la ex di essere mantenuti a vita, anche quando non ne esistevano i presupposti. Siamo di fronte a un vento di moralizzazione in questo campo. Di fatto questa sentenza spazza via almeno quarant'anni di orientamenti giurisprudenziali».

 

Aprendo però una nuova "voragine" giudiziaria, visto che la Corte d'Appello nel caso Berlusconi-Lario ha sancito anche la retroattività del provvedimento. Veronica cioè dovrà restituire a Silvio i soldi che adesso non le spettano più. «La retroattività - chiarisce Gassani - è possibile e potrà essere applicata ma saranno i giudici a decidere caso per caso...». Ma le cause di richiesta di rimborso per alimenti considerati "in più" sono già partite e potrebbero essere migliaia.

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Bisogna però uscire dallo star system e provare davvero ad ipotizzare le ricadute della sentenza della Cassazione nella vita reale. In particolare sulla vita delle donne che oggi nei divorzi e nelle separazioni continuano ad essere la parte più debole economicamente. Perché in Italia prevale ancora quella famosa "asimmetria di coppia", per cui gran parte del lavoro domestico e della cura dei figli ricade sul mondo femminile, una madre su quattro lascia la propria professione alla nascita del primo figlio. Spiega l' avvocata Teresa Manente: «Questa sentenza rischia di trasformarsi in una punizione per le donne e non tiene conto della realtà italiana. Non solo le donne guadagnano di meno, ma spesso lasciano il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Senza una reale parità economica e senza più la tutela del "tenore di vita" i divorzi si trasformeranno in tragedie».

 

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