FAMIGLIA CRISTIANA - L'UXORICIDA DI MILANO CON LA FISSA DELLE SLOT AVEVA GIA’ ACCOLTELLATO LA DONNA 20 ANNI FA E DA POCO AVEVA AVUTO UN FIGLIO DA UN’AMANTE - LUI LA PICCHIAVA, DOMENICA L’ULTIMA LITE: "ERA GELOSA, HA COMINCIATO A DIRMI: 'SEI UN BASTARDO,QUEL BAMBINO DEVE MORIRE', CON IL FERRO DA STIRO IN MANO HA TENTATO 2 VOLTE DI COLPIRMI, SENZA RIUSCIRCI”

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ROSANNA BELVISI ROSANNA BELVISI

Simone Bianchin e Massimo Pisa per la Repubblica

 

«Ascolta, io ho fatto un giro, c’è mia moglie a terra e sangue dappertutto. Voglio ammazzarmi, vivere senza di lei non ha senso». Recitava, fin dalle prime frasi concitate al 118. Sceneggiava, Luigi Messina, 54enne ex guardia giurata di Trapani, a passeggio nei dintorni di casa dove aveva lasciato il cadavere della moglie Rosanna Belvisi, originaria di Pantelleria, straziata da 23 coltellate: avrebbe compiuto 55 anni a marzo. Un salto in pasticceria, a comprare due babà, poi al bar in piazza a giocare alle slot, al supermercato a comprare insalata e aranciata e poi di nuovo in pasticceria: «Altri quattro babà, sono per mia moglie. Avete per caso un cerotto?».

 

I dolci li getterà nei cestini sulla strada verso casa, l’ex portineria di via Coronelli, Lorenteggio, casermoni di periferia. Dove alle 15 di domenica Luigi Messina aveva indossato la maschera del vedovo straziato e incredulo, ma con una premessa, non richiesta: «Stamattina mi sono ferito alla mano mentre spostavo il letto».

 

ROSANNA BELVISI MARITO ARRESTATO ROSANNA BELVISI MARITO ARRESTATO

Per dodici ore, prima di crollare a notte fonda negli uffici della Squadra mobile, guidata da Lorenzo Bucossi: «Sono stato io a uccidere mia moglie — ammette l’uomo davanti al pm Gaetano Ruta — avevo appena preso il coltello in cucina perché volevo sbucciare una arancia, ricordo solo di essermi trovato in camera da letto. All’ennesima offesa nei miei confronti e nei confronti di mio figlio ho perso le staffe e ho cominciato a colpirla ripetutamente. Non ricordo quante volte».

 

Replay, tragico, di quanto accadde 21 anni prima: Rosanna Belvisi accoltellata alla schiena alla fine di una lite, il marito che esce, torna e poi chiama i soccorsi, mente e poi confessa. La donna se la cavò in dieci giorni ma le grida e le botte non erano mai terminate. Anzi, pure inasprite dal 5 novembre scorso, quando a casa Messina bussò una 31enne di Biella con un bimbo di 5, il figlio segreto dell’uomo. Scena madre, la signora Rossana che prova a colpire il marito con un vaso, urla, polizia. Scandalo. Altri veleni che la figlia 24enne Valentina — tornata domenica notte da una gita a Mendrisio col fidanzato — ha raccontato alla polizia.

 

Lei, ex portinaia ora era impiegata Inps, con le scenatacce di gelosia. Lui, ex guardia giurata disoccupata, a sgridarla e picchiarla per l’uso dei social network, con una scopa o lo sfollagente che nascondeva nel ripostiglio. Fino a domenica a mezzogiorno, quando la dirimpettaia li sente urlare per l’ultima volta.

MILANO ROSSANA BELVISI TROVATA MORTA MILANO ROSSANA BELVISI TROVATA MORTA

 

Da qui, l’unica versione è di Messina: «Ha cominciato a dirmi: sei un bastardo, non dovevi fare un figlio con lei, quel bambino deve morire. Con il ferro da stiro in mano ha tentato due volte di colpirmi, senza riuscirci perché io ho schivato».

 

La furia omicida si scatena tra cucina e camera da letto («Ma ancora per me è buio», prova a giustificarsi), poi comincia la messinscena. Cambio d’abiti, gettati col coltello in un tombino e tra i cespugli oltre il Naviglio: li farà ritrovare l’ex guardia giurata agli investigatori, a verbale chiuso. Il giro nel quartiere, per farsi vedere, per cercare una garza per medicarsi, per costruirsi un alibi.

 

MILANO ROSSANA BELVISI TROVATA MORTA MILANO ROSSANA BELVISI TROVATA MORTA

A modo suo: «Avevo fatto la spesa, comprando l’insalata per mia moglie — prova ancora a spiegare — successivamente all’omicidio». E al pm che gli chiede dell’evidente incongruenza: «Non so spiegarmelo». E dopo il secondo femminicidio in 72 ore, l’appello del questore Antonio De Iesu è drammatico: «Omicidi frutto di un rapporto malato, serve la cultura della denuncia, oggi gli strumenti ci sono».

 

 

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