ITALIA A SECCO – DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA A PARMA E PIACENZA PER LA MANCANZA DI ACQUA – IN PIEMONTE CALA IL LIVELLO DEL PO DEL 65% - IN PROVINCIA DI AVELLINO QUASI ESAURITA L’ACQUA PER IL BESTIAME - INVITI PLEONASTICI: LA RAGGI INVITA I ROMANI A NON LAVARSI...

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Da Ansa

 

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Manca l'acqua a Parma e Piacenza e il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio delle due Province. La crisi idrica è dovuta a un lungo periodo di siccità a partire dall'autunno 2016, aggravato dalle elevate temperature estive e dai rilevanti afflussi turistici che hanno determinato un considerevole aumento delle esigenze idropotabili.

 

Otto milioni e 650 mila euro per affrontare l'emergenza siccità nei territori di Parma e Piacenza, ulteriori deroghe alle norme nazionali per assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione (anche mediante autobotti) e per potenziare l'approvvigionamento di acqua con interventi strutturali.

 

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E' questa la dotazione della dichiarazione di stato d'emergenza del consiglio dei ministri, che ha accolto la richiesta della Regione, per la crisi idrica. Per rispondere all'emergenza siccità nei campi e per garantire acqua potabile in tutta la regione è stata convocata anche una riunione con i rappresentanti dei Consorzi di bonifica, le associazioni degli agricoltori, i gestori del servizio idrico integrato, Atersir e Arpae per illustrare nel dettaglio le procedure semplificate per le deroghe ai prelievi di acqua, superando i limiti del cosiddetto "deflusso minimo vitale" dei fiumi.

 

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Ma la situazione è critica anche in altre parti d'Italia. In Piemonte cala il livello del Po. L'ultimo dato disponibile è pari a 204 mc/sec, circa il 65% in meno del valore medio mensile storico calcolato per il periodo 1995-2015. Le riserve idriche disponibili invasate, sempre secondo Arpa, sono stimate in circa 233 milioni di mc, pari a circa il 60% della capacità massima teorica complessiva. Nella regione scarse precipitazioni, temperature elevate e fusione anticipata della neve stanno influenzando in modo negativo i deflussi superficiali dei corsi d'acqua.

 

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A Roma il sindaco Virginia Raggi chiede di limitare l'uso superfluo di acqua. L'ordinanza limita l'uso per annaffiare orti e giardini, riempire piscine, lavare auto e resterà in vigore fino a settembre sull'intero territorio di Roma Capitale. Il provvedimento consente l'uso di acqua potabile per usi domestici e sanitari, inclusi i servizi pubblici di igiene urbana. Acea e vigili urbani faranno controlli per verificare il rispetto del provvedimento.

 

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Nell'Avellinese, le contrade rurali sono da 4 giorni a secco. L'emergenza idrica è causata da una serie di guasti ad impianti di sollevamento e linee adduttrici gestiti dall'Alto Calore Servizi. In quasi tutto il territorio provinciale continuano le chiusure programmate che vanno dalle 21 alle 6 del mattino per consentire di riportare il livello dei serbatoi ad una soglia sufficientemente operativa ma i disagi, soprattutto per chi vive nelle zone alte dei comuni, continuano anche nelle ore diverse da quelle programmate. Preoccupante la situazione nelle stalle dove anche le scorte per abbeverare gli animali sono state quasi del tutto consumate.

 

 

 

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