“BISOGNAVA FERMARE SUBITO CAPASSO: UNA DELLE BAMBINE SI POTEVA SALVARE” - “CHI L'HA VISTO?” SOLLEVA UN DUBBIO: “DURANTE LA TRATTATIVA, LA TERMOCAMERA HA RILEVATO LA PRESENZA DI DUE PERSONE VIVE IN CASA. PERCHÉ I CARABINIERI HANNO PARLATO PER ORE INVECE DI INTERVENIRE? LA FIGLIA PIU’ GRANDE, ALESSIA, POTEVA ESSERE SALVATA”

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LUIGI CAPASSO LUIGI CAPASSO

Carlo Piano per “la Verità”

 

Si potevano salvare Alessia e Martina dalla furia omicida del padre Luigi Capasso? Secondo la trasmissione Chi l'ha visto? forse si poteva, in particolare la più grande, Alessia, 13 anni.

Che sarebbe stata ancora viva durante l'estenuante e inutile trattativa, durata nove ore, tra i carabinieri e il collega barricato nell' abitazione di Cisterna di Latina. Lo dimostrerebbe la termocamera in dotazione al Gis, il gruppo d' intervento speciale dell' Arma, che il 28 febbraio scorso stava conducendo l'operazione. Infatti lo strumento è in grado di rilevare la presenza di calore attraverso i muri e stabilire se ci siano persone vive all' interno di una casa.

 

LUIGI CAPASSO LUIGI CAPASSO

Nel corso della mattina, quando ancora non era stata fatta irruzione e si tentava di convincere Capasso alla resa, sarebbe stata constatata la presenza di due corpi che emanavano calore. Uno era del padre, ma l'altro?

 

La trasmissione condotta da Federica Sciarelli, senza rivelare la fonte della notizia, ha avanzato l' ipotesi che potesse trattarsi di Alessia che, quindi, non sarebbe morta sul colpo. Come invece la sorella Martina quando il padre sparò loro nel letto all' alba. Ulteriore spunto investigativo verrebbe dalla testimonianza di una signora che abita nel palazzo di fronte: tra le 5.30 e le 6 aveva sentito Alessia urlare, e questo dimostrerebbe che non è stata uccisa nel sonno.

 

La rivelazione, che non ha finora ricevuto smentita, pone un interrogativo inquietante: se così fosse perché le forze speciali non sono intervenute subito? Perché non immobilizzare, o anche uccidere vista la situazione di gravissimo pericolo in cui si trovava la bambina, Luigi Capasso mentre era un facile obiettivo sul balcone? Certo non ci sono conferme ufficiali, tuttavia Chi l' ha visto? è un programma che si è sempre distinto per autorevolezza, tanto che in passato ha risolto casi di omicidio instradando gli investigatori.

LATINA - LA STRADE DI LUIGI CAPASSO LATINA - LA STRADE DI LUIGI CAPASSO

 

Come per Elisa Claps, la ragazza scomparsa il cui corpo è stato ritrovato in una chiesa di Potenza 18 anni dopo la sua morte. Ebbene, la trasmissione sospettò subito di Danilo Restivo, che poi sarebbe stato incastrato dal Dna. Così come Ferdinando Carretta, che confessò la strage dei suoi familiari in un' intervista alla troupe di Chi l' ha visto?. Quindi lo scoop va considerato con estrema attenzione, anche se saranno i risultati delle autopsie, non ancora noti, a fare chiarezza.

 

Questi dubbi rafforzano anche quello che la Verità ha scritto il 2 marzo scorso. Bruno Tinti nel suo articolo si chiedeva: «Non si vede, in questo caso, cosa impediva ai carabinieri di uccidere Capasso che si affacciava al balcone, dialogava con i suoi colleghi che erano in strada sotto di lui e persino con altri che si sporgevano dal vicino balcone». Questo oggi è ancora più vero dopo la novità emersa: forse mentre si perdeva tempo a parlare Alessia era ferita, ma il suo cuore batteva ancora.

LUIGI CAPASSO LUIGI CAPASSO

 

Si può discutere se si poteva evitare di ucciderlo, se era possibile immobilizzarlo, stordirlo, bloccarlo, se sparargli con proiettili che lo paralizzassero senza essere letali. Ma diventano particolari secondari di fronte a quello che stava facendo il carabiniere, con in ostaggio le sue bambine. Se poi fosse vero che c' era la prova, o perlomeno l' indizio, che una delle due fosse ancora in vita, allora l' intervento sarebbe stato obbligato. Tra salvare una bimba o non far male al padre omicida, ci pare il dubbio non si ponga.

 

LATINA - LA STRADE DI LUIGI CAPASSO LATINA - LA STRADE DI LUIGI CAPASSO

Oltretutto le intenzioni di Capasso erano chiare: prima di salire in casa per assassinare le figliolette aveva sparato due colpi alla moglie, Antonietta Gargiulo, sottraendole la borsa con le chiavi dell' appartamento. E poi si sapeva che soffriva di problemi psichici a causa della separazione, che era stato sospeso cinque anni per una truffa ai danni delle assicurazioni, che aveva picchiato la moglie sul luogo di lavoro e davanti alle bambine. Quindi viene anche da domandarsi perché mai potesse ancora avere una pistola. In casi come questo è possibile per l'Arma procedere d' ufficio.

 

LUIGI CAPASSO CON LA FAMIGLIA LUIGI CAPASSO CON LA FAMIGLIA

Ma la perplessità che più angoscia resta il mancato intervento. Perché i negoziatori hanno preferito per nove lunghissime ore la strada del colloquio? Eppure avevano modo, come hanno dimostrato le foto con teleobiettivo e come ha sottolineato il nostro Tinti, di agire con una certa facilità.

 

Non intendiamo accusare nessuno, tantomeno i carabinieri che tutti i giorni svolgono un mestiere difficile, prezioso e anche poco pagato per il pericolo che comporta. Però qualcosa non ha funzionato né prima della strage, quando erano chiari i segnali che Capasso fosse squilibrato e violento, né durante quella mattina del 28 febbraio. Quando nessuno ha agito fino al momento in cui il collega si è suicidato.

LUIGI CAPASSO CON LA FAMIGLIA LUIGI CAPASSO CON LA FAMIGLIA

 

A questo proposito qualcuno parla di «cameratismo malato», di una brutta storia di provincia in cui, piuttosto che credere alle vittime, si è preferito coprire le magagne. Fino alle estreme conseguenze. Non vorremmo che questo qualcuno avesse ragione.

 

 

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