“CHIEDO PERDONO PER LA PEDOFILIA NELLA CHIESA: E’ UNA MOSTRUOSITÀ” - PAPA BERGOGLIO CHIEDE SCUSA ALLE VITTIME DEI PRETI NELLA PREFAZIONE DEL LIBRO DI DANIEL PITTET - PER LA PRIMA VOLTA, IL VATICANO POTREBBE CONDANNARE E RIDURRE ALLO STATO LAICALE UN ALTO PRELATO, MONSIGNOR APURON, ACCUSATO DI AVER MOLESTATO DEI CHIERICHETTI NEGLI ANNI '70

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1 - PEDOFILIA NELLA CHIESA, IL PAPA: «UNA MOSTRUOSITÀ, CHIEDO PERDONO»

Da www.ilmessaggero.it

 

PAPA BERGOGLIO CON ARCIVESCOVO APURON PAPA BERGOGLIO CON ARCIVESCOVO APURON

«Si tratta di un'assoluta mostruosità, un peccato terribile, che contraddice tutto quello che la Chiesa insegna». Lo dice Papa Francesco nella prefazione del libro di Daniel Pittet - oggi sulla Bild in esclusiva - sulle giovani vittime di abusi sessuali subiti da religiosi. Il pontefice chiede perdono a tutti: «Alcune vittime si sono alla fine addirittura tolte la vita. Questi morti pesano sul mio cuore come sulla mia coscienza e sull'intera chiesa. Alle loro famiglie vorrei esprimere il mio amore, il mio dolore e chiedere in tutta umiltà il loro perdono».

 

«Come può un prete, al servizio di Cristo e della sua Chiesa, arrivare a causare tanto male? Come può aver consacrato la sua vita per condurre i bambini a Dio, e finire invece per divorarli in quello che ho chiamato 'un 'sacrificio diabolicò, che distrugge sia la vittima sia la vita della Chiesa?», sottolinea ancora il Papa.

 

ARCIVESCOVO ANTHONY SABLAN APURON ARCIVESCOVO ANTHONY SABLAN APURON

2 - SCANDALO IN VATICANO, UN VESCOVO SOTTO PROCESSO CANONICO PER PEDOFILIA

Michele M. Ippolito per www.fanpage.it

 

Per la prima volta nella storia il Vaticano potrebbe condannare un vescovo accusato di pedofilia: se ritenuto colpevole, potrebbe essere dimesso allo stato laicale, subendo la più grave sanzione per un religioso comminata dalla Chiesa. A finire sotto processo è Anthony S. Apuron, di 72 anni, l’arcivescovo di Guam, una isola dell’Oceano Pacifico. Apuron era, forse, l’uomo più potente dell’isola: “avere problemi con Apuron voleva dire avere problemi con Dio” ha detto uno dei suoi accusatori.

 

Le norme canoniche sono chiare: solo la Congregazione per la Dottrina della Fede può indagare su arcivescovi e vescovi, per questo il processo deve tenersi a Roma. Norme che sono state rafforzate, a tutela delle possibili vittime, sotto il pontificato di Benedetto XVI e che vengono seguite anche da papa Francesco. Al momento, non si conosce lo stato né la tempistica della procedura, che avrà conseguenze esclusivamente sotto il punto di vista canonico e non civile, cioè non comporterà una condanna al carcere a danno dell’arcivescovo. La conclusione del processo era attesa per l’inizio dell’estate, ma sembra che i tempi si siano allungati.

 

ARCIVESCOVO ANTHONY SABLAN APURON ARCIVESCOVO ANTHONY SABLAN APURON

Monsignor Apuron, che tuttora è a capo dell’arcidiocesi di Agana anche se il Vaticano lo ha già privato di ogni potere reale, deve rispondere di decine di accuse di stupro ed abuso sessuale nei confronti di chierichetti, avvenuti soprattutto negli anni Settanta. Oltre cento i casi finora denunciati a Guam, una isola con circa 180mila abitanti, in cui l’85 percento della popolazione è cattolica ed in cui si trovano 26 parrocchie. La Chiesa cattolica, dunque, ha un enorme potere nell’isola pacifica. Quattordici i religiosi coinvolti dalle accuse. Finora monsignor Apuron ha negato ogni implicazione personale, dicendo no a qualsiasi ipotesi di accordo con le presunte vittime o di patteggiamento nelle numerose cause civili che lo riguardano.

 

Negli scorsi mesi papa Francesco ha spedito a Guam il cardinale Raymond Leo Burke per effettuare delle investigazioni. E’ evidente che il risultato del processo canonico influirà enormemente nella direzione che prenderanno le cause civili che, in realtà, vanno molto a rilento perchè un giudice dopo l’altro, in un territorio così piccolo, ha dovuto rinunciare a presiedere la corte avendo legami diretti con l’Arcidiocesi, con l’arcivescovo o con le vittime.

PAPA BERGOGLIO CON ARCIVESCOVO APURON PAPA BERGOGLIO CON ARCIVESCOVO APURON

 

Qualsiasi sia la conclusione del processo, monsignor Michael Jude Byrnes, che sta sostituendo Apuron nelle sue funzioni, ha già spiegato che è impossibile che quest’ultimo torni alla guida della Chiesa di Guam. “Sarebbe un disastro” ha detto, riferendosi al fatto che ormai il danno di immagine all’Arcidiocesi ha raggiunto dimensioni enormi. “Sono convinto – ha continuato – che questa arcidiocesi non riuscirà a trovare pace finchè non sarà chiaro che Apuron non è più il vescovo.” In realtà, i tentativi di far rimuovere Apuron dal Vaticano sono stati infruttuosi: a Roma si pretende che ci sia una formale condanna prima di costringerlo a farsi da parte.

 

Intanto, negli scorsi giorni, è scoppiato uno scandalo nello scandalo. Uno degli inviati del Vaticano a Guam per indagare sul caso Apuron, è stato a sua volta accusato di molestie sessuali. Si tratta di padre Justin Wachs, che nel 2014 avrebbe toccato le parti intime di altro uomo e gli avrebbe inviato messaggi dal testo spinto. Padre Wachs, che aveva l’incarico di incontrare gli abitanti di Guam che avevano accusato Apuron si è subito dimesso dall’incarico ed è rientrato a Roma.

 

ARCIVESCOVO ANTHONY SABLAN APURON ARCIVESCOVO ANTHONY SABLAN APURON

“E’ una orribile rottura del patto di fiducia, questo potrebbe gettare il processo canonico in uno stato di limbo. – ha detto il rappresentante di una associazione che cura gli interessi di vittime di pedofilia, il Survivor Network of those Abused by Priests – Come si può credere che sia un processo giusto se questi sono gli uomini che se ne devono occupare? Alle vittime era stato detto che gli uomini che li interrogavano in assenza dei loro avvocati erano degni di fiducia.”

 

 

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