“PARTITI 20 SECONDI IN ANTICIPO, CI DISPIACE” - IN GIAPPONE UNA COMPAGNIA FERROVIARIA SI E' SCUSATA CON I PASSEGGERI PER NON AVER RISPETTATO L’ORARIO DI PARTENZA (COME IN ITALIA...) - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

Letizia Tortello per la Stampa

 

Tsukuba Express Tsukuba Express

«Siamo sinceramente dispiaciuti per l’inconveniente». I manager della compagnia ferroviaria Tsukuba Express, che gestiscono la linea da Tokyo alla città di Tsukuba, si sono cosparsi il capo di cenere, perché un treno martedì non è partito in orario. In ritardo? Nient’affatto. È partito in anticipo, e di ben 20 secondi. Praticamente, non se ne è accorto nessuno, ma i manager hanno sentito il bisogno di giustificarsi.

 

Il treno era programmato per le 9:44:40 ora locale, e invece ha lasciato la stazione alle 9:44:20. L’errore è capitato perché, dice la compagnia, lo staff non ha controllato adeguatamente il tabellone degli orari. L’azienda ha anche aggiunto che nessun cliente si era lamentato della partenza anticipata dalla stazione di Minami Nagareyama, che si trova a Nord di Tokyo, ma ha preferito scusarsi comunque.

 

train pusher alla stazione di tokyo train pusher alla stazione di tokyo

Una scena non proprio simile a quelle a cui siamo abituati in Italia, non tanto per le scuse, che arrivano puntualmente, quanto per la precisione svizzera, ribattezzata in «giapponese», con cui arrivano i nostri convogli.  La linea Tsukuba Express preleva i passeggeri ad Akihabara, a Est di Tokyo, per portarli a Tsukuba in circa 45 minuti.

 

Ed è assai raro, per i treni giapponesi, che costituiscono una delle migliori linee ferroviarie, partire fuori dall’orario stabilito. La linea principale Tokaido è la più trafficata linea ferroviaria gestita dalla JR in Giappone, e collega le città di Tokyo e Kobe. Trasporta in media 150 milioni di passeggeri l’anno.

shinkansen shinkansen

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…