“QUESTI NERI ASPETTANO SOLO QUALCHE SPORCACCIONA” - SECONDO REPORTAGE DALLA PADOVA PORCELLA DOVE GIOVANI AFRICANI SI VENDONO ALLE ANZIANE IN CAMBIO DI POCHI EURO E UN PO’ DI CIBO: “CHIEDONO 15-20 EURO PER UN RAPPORTO E POI VOGLIONO…” - UN BARISTA RACCONTA: “OGNI TANTO NE VEDO QUALCUNO CHE SI METTE A…”

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Alessandro Gonzato per “Libero quotidiano”

 

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Nella casbah della stazione di Padova, nelle vie e nelle piazze che la circondano, succede di tutto. Spaccio, scippi e violenze di ogni genere sono all'ordine del giorno. Siamo in Veneto, nel civilissimo Nordest. Ma qui, di civile, c'è poco o niente. È sufficiente scendere dal treno per accorgersene. Nel quartiere Arcella, a cui si accede da una delle due uscite della ferrovia al termine di un sottopassaggio, la percentuale di immigrati supera il 30 per cento. Per strada ci sono solo africani. Ogni tanto sbuca qualche cinese.

 

Su una vetrina di un ufficio di via Avanzo, la prima strada in cui ti imbatti dopo aver salito le scalette che portano fuori dalla ferrovia, c'è un volantino affisso dal comitato padovano di zona che protesta contro le politiche d'accoglienza del Comune guidato dal Pd. Ma da qualche tempo qui c'è anche un altro fenomeno che sta prendendo piede oltre a quello dell' accoglienza indiscriminata.

SESSO CON UN NERO SESSO CON UN NERO

 

Alcuni profughi, veri o presunti che siano, si prostituiscono. Non solo femmine ma anche maschi. Ragazzotti neri, alti, robusti e dalle scarpe firmate si concedono per pochi euro o per una camicia alle donne di una certa età. Lo fanno sia col buio che alla luce del sole. Le signore si avvicinano o vengono avvicinate dagli africani, scambiano qualche parola e poi spariscono con loro in qualche stradina nascosta. Nel tardo pomeriggio vediamo una coppia scendere per via Menabuoi ed entrare in una palazzina malandata.

 

MOVIMENTI SOSPETTI

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Lei, capelli argentati e ben vestita, avrà 60 anni. Lui, pantaloni larghi e zainetto sulle spalle, potrebbe essere suo nipote. Escono dopo una ventina di minuti e prendono direzioni opposte. Imbocchiamo di nuovo il sottopassaggio e ci spostiamo dall' altro lato della stazione. Troviamo una camionetta di militari, l'unica. I soldati sono al corrente del meretricio innescato dagli africani ma non possono farci niente.

 

Le loro consegne sono altre. In Corso del Popolo, davanti al McDonald's, l'assembramento di giovani immigrati è impressionante. A fianco c'è via Cairoli, stradina che un avventore del bar Pedavena, un signore di mezza età, ci indica come uno dei luoghi di incontro tra gli africani e le signore padovane.

 

«Abito qui vicino e se sto un po' alla finestra li vedo. Alcuni vendono droga, altri adescano le donne mature o sono loro che vengono qui apposta. Si dice che gli immigrati chiedano alle donne 15-20 euro o qualche regalo». All'imbocco della via, seduti su dei cubi di cemento, ci sono alcuni africani. Tutti armeggiano con lo smartphone. «Sono in attesa di qualche vecchia sporcacciona» ci dice un giornalaio.

 

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La portavoce comunale di Fratelli d'Italia, Marina Buffoni, ci porta sotto a un grattacielo in cui, dice, sopra a un piano adibito a bed and breakfast regolare, c' era un appartamento di clandestini in cui succedeva di tutto: «Era un disastro. Per fortuna polizia e carabinieri sono riusciti a sgomberarlo». Dall'altra parte della strada un gruppetto di ragazzotti di colore sta discutendo animatamente. Uno si mette a urlare. Si spintonano. Quello che urlava ferma una donna sulla cinquantina. Lei lo allontana.

 

«AREA DESALVINIZZATA»

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Poco dopo un'altra signora comincia a camminare in modo sospetto dietro a un africano. Saranno distanti da noi un centinaio di metri ma il passaggio del tram ce li fa perdere. Vicino all' hotel Monaco, un vecchio tre stelle abbandonato, c'è un manifesto logoro che dice: «Area desalvinizzata».

 

Rientriamo in stazione e parliamo con un cameriere del Bricco Cafè. «Secondo me qualche immigrato viene in cerca anche qui» ci dice «ogni tanto ne vedo qualcuno che si mette a parlottare con delle anziane: di solito le donne non si fanno avvicinare dai profughi. Da un po' di tempo invece ci sono movimenti strani».

 

2 - “IO LECCO PATATA, TU COMPRI BISTECCA”. A PADOVA SI DIFFONDE LO SCAMBIO SESSUALE “IN NATURA” TRA GIOVANI SENEGALESI ALLA RICERCA DI CIBO E SIGNORE (MA ANCHE MOLTI UOMINI) CHE SOGNANO LA BLACK ANGUILLA. TUTTO E' INIZIATO UN ANNO FA MA DA GENNAIO E' ESPLOSO

 ECCO DOVE E COME SI ADESCANO, LE TIPICHE CONTRATTAZIONI E GLI APPROCCI DELLE 'MILF'

 

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ldquo-io-lecco-patata-tu-compri-bistecca-rdquo-padova-si-diffonde-171470.htm

 

 

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