“SIGNORA, NON CI SERVE GENTE COME LEI”– PARLA ULISSE, IL NONNETTO SARDO CHE HA DATO UNA LEZIONE ALLA TURISTA INCIVILE CHE VERSAVA L’OLIO DEL TONNO IN MARE: “L'ALTRO GIORNO MOLTI SONO VENUTI A STRINGERMI LA MANO. MA SONO UN NORMALE CITTADINO. DI EROICO HO SOLO IL NOME…”

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Federica Seneghini per il Corriere della Sera

ULISSE PIDDIU ULISSE PIDDIU

 

Ulisse Piddiu, il video della sua sfuriata contro la turista che ha sciacquato una scatoletta di tonno in mare sul sito del «Corriere» è stato visto oltre 400 mila volte. Quando ha scoperto di essere diventato famoso?

 

«Appena tornato a casa. Avevo ancora il cappello di paglia in testa e la sdraietta del mare in mano. Mi ha suonato un vicino. Mi ha mostrato il telefonino e mi ha detto: "Ma sei tu?"».

 

Ma la signora alla fine si è scusata?

«No. Ha continuato a prendere il sole tranquilla. Ci tenevo a farle capire bene il mio punto di vista, ma ero in ritardo per il coro. Sa, sono tenore nel coro polifonico di Carbonia. Dovrebbe venire a sentirci una volta. Siamo bravi».

 

Non era la prima volta che assisteva a episodi simili, immagino.

ulisse piddiu ulisse piddiu

«Macché. In 68 anni ne ho viste tante. Appena due giorni prima due ragazzi hanno sotterrato dei resti di ricci sotto la sabbia. E un sacco di gente poi si è punta con le spine».

 

L' altro giorno si è proprio infuriato.

«Soprattutto perché in spiaggia era pieno di bambini, inclusi i figli della signora. Bisognerebbe dare loro il buon esempio. Con mio nipote Federico, che ha otto anni, faccio sempre del mio meglio».

 

Era lì con lei?

«Sì. Dopo la sfuriata l' altro giorno mi è venuto vicino e mi ha detto: "Hai ragione tu, nonno". Mi dispiace non possa vedere com' era la Sardegna quando ero giovane io».

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Com' era?

«In acqua era pieno di pesci. In mezzo alle dune passavano i conigli. Pensi che a Porto Pinetto quando ero giovane andavo in campeggio dopo la scuola. Con il mio compagno di banco piantavamo la tenda nella sabbia. Una volta abbiamo catturato un polpo e l' abbiamo mangiato in un panino. C' eravamo solo noi. E il silenzio. Oggi il mare è vuoto. E in mezzo alla sabbia trovi i pannolini sporchi dei bambini».

 

Prima non capitava?

«Prima la gente non sapeva niente. Oggi comportamenti del genere non sono più ammissibili».

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Colpa dei turisti?

«Colpa degli incivili».

 

C' è speranza?

«Mi conforta sapere che tanti la pensano come me».

 

Come fa a esserne sicuro?

«L' altro giorno molti sono venuti a stringermi la mano. Hanno applaudito tutti. Tranne la signora, ovviamente».

 

Che possiamo fare?

«La responsabilità è nostra. Io nei giardinetti di fronte a casa mia al mare, a Sant' Antioco, ho piantato pure le palme».

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Le palme?

«Sì, sì. E gli ulivi, i fiori, qualche albero da frutto. Ho messo pure un' altalena per i bambini. Tutto a spese mie, si intende. Sono in pensione, tempo libero ne ho. E, visto che il Comune non fa niente, piuttosto che vedere la monnezza davanti alla finestra preferisco fare da me».

 

In molti l' hanno definita un eroe. È così che si sente?

«Guardi, di eroico ho solo il nome, Ulisse. Per il resto sono solo un normale cittadino».

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Tenga duro, Ulisse.

«Lo farò, ne può star sicura»

 

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