LI HA DAVVERO UCCISI IL FIGLIO? CONTINUA IL MISTERO SU BENNO, IL GIOVANE DI BOLZANO ACCUSATO PER LA SPARIZIONE DEI GENITORI - I CADAVERI NON SI TROVANO E I PUBBLICI MINISTERI HANNO TANTI DUBBI SUL SUO COMPORTAMENTO, SULLA MANCATA PREOCCUPAZIONE PER LA MADRE E IL PADRE ANCHE DOPO MOLTE ORE DALLA LORO ASSENZA - C'È UNA RAGAZZA, INDAGATA PER FAVOREGGIAMENTO, DIVENTATA PEDINA DELL'INCHIESTA DOPO AVER PORTATO I VESTITI DELL'UOMO IN PROCURA: HA DETTO DI AVERLI LAVATI PERCHÉ...

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Giusi Fasano per il "Corriere della Sera"

 

peter neumair e laura perselli peter neumair e laura perselli

Ventidue giorni di mistero. Laura Perselli, 68 anni, e suo marito Peter Neumair, 63, mancano dal pomeriggio del 4 gennaio. Telefonini staccati, nessun messaggio di addio, nessuno li ha più visti vivi. Li ha davvero uccisi il figlio Benno come pensa la Procura di Bolzano? E se fosse così allora dove sono finiti i cadaveri?

 

benno neumair in palestra benno neumair in palestra

Su un ponte a sud della città sono state trovate tracce del sangue di lui, Peter. L'assassino, quindi, si presume abbia buttato Peter e la moglie nella corrente dell'Adige proprio da quel punto. A meno che non sia un depistaggio, certo. Però non era per nulla scontato che i carabinieri arrivassero a quella macchia gialla sulla neve e al sangue che si era depositato al di sotto.

 

un foto di benno neumair un foto di benno neumair

Quindi è molto probabile che la coppia sia stata trascinata via dall'acqua che in quei giorni era tumultuosa per le piogge abbondanti. Possibile che nessuno dei due corpi o brandelli dei loro vestiti si siano impigliati da qualche parte per decine di chilometri?

 

i genitori di benno neumair i genitori di benno neumair

Dal ponte con le tracce di sangue alla diga dei Mori (dove una grata li avrebbe fermati) ci sono circa 80 chilometri lungo i quali è in corso da giorni una ricerca meticolosa, con la «pesca» di zainetti, giacche, scarpe, maglie. Niente che sia appartenuto a loro, finora.

 

benno neumair benno neumair

E Benno? È indagato - da libero - per omicidio volontario e occultamento di cadavere e da quando hanno sequestrato la casa dei suoi genitori è ospitato da amici, lontano da sua sorella Madè e dai suoi parenti che - va detto - nelle loro testimonianze sembra non lo abbiano difeso a spada tratta.

 

Anche loro, come i pubblici ministeri Igor Secco e Federica Iovene, avrebbero molti dubbi sulla versione data da lui subito dopo la scomparsa. Sul suo comportamento, sulla sua mancata preoccupazione per la madre e il padre anche dopo molte ore dalla loro assenza.

 

benno neumair col padre benno neumair col padre

Lui sostiene di aver visto sua madre alle 18.30 del giorno 4, suo padre non era a casa con lei. Dice di essere uscito a fare un giro in bicicletta e di essere rientrato dopo circa un'ora, verso le 20. Loro non c'erano. Ha chiamato sua madre una sola volta, lei non ha risposto ed è finita lì. Perché non ha insistito? Come mai non si è preoccupato che né lei né lui lo richiamassero?

 

Il suo racconto (da testimone) continua con la serata dall'amica a casa della quale ha poi dormito. Dice che dopo le 21 ha preso la Volvo dei suoi genitori ed è andato da lei. Non un'azione scontata, perché altri raccontano che l'auto non la prendeva quasi mai (i suoi non volevano) e spesso si muoveva invece con i mezzi pubblici.

 

coniugi scomparsi e benno neumair coniugi scomparsi e benno neumair

Al volante della Volvo percorre il ponte Roma in direzione sud e, pochi minuti dopo - alle 21.32 - il suo cellulare non dà più segni di vita. Spento. Per quale motivo? Quando lo riaccende sono le 21.57 e il segnale lo colloca a un paio di chilometri dal ponte con le tracce di sangue.

 

«Sono andato a un laghetto di pescatori che sta da quelle parti» ha raccontato lui nella sua testimonianza della prima ora. Una specie di personale posto del cuore dove, avrebbe aggiunto poi, «mi sono fermato a fumare uno spinello prima di andare a casa della mia amica».

 

benno neumair al mare benno neumair al mare

Lei, indagata per favoreggiamento, è diventata una pedina dell'inchiesta soltanto l'altro giorno quando si è presentata in Procura con un avvocato e ha consegnato i vestiti che lui aveva addosso quella sera. Ha detto che aveva con sé il cambio e li aveva lasciati lì, e siccome erano sporchi di sudore lei li ha poi lavati (ora sono in mano ai Ris di Parma).

 

E poi c'è l'acqua ossigenata che Benno ha comprato assieme a un'altra amica dopo il giorno 4: al negoziante ha chiesto un solvente «per togliere le macchie di sangue». Perché?

 

Il giorno 5 sua sorella, disperata perché i genitori erano introvabili, è arrivata a Bolzano da Monaco di Baviera preoccupatissima. Benno giura di essere tornato a casa all'alba a prendere il cane ed essere andato a Renon, nella loro seconda casa. «La porta della stanza era chiusa, pensavo dormissero», ha detto alla sorella. Zero telefonate, zero preoccupazione. Come se tutta quell'assenza fosse normale.

 

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