1. MA COME FA L'ITALIA A STARE IN EUROPA QUANDO ANCHE I SUOI TRIBUNALI SONO ABUSIVI?
2. SUCCEDE A GELA, DOVE SONO RISULTATE IRREGOLARI LE PROCEDURE DI ESPROPRIO DELL'AREA SCELTA PER LA COSTRUZIONE E I PROPRIETARI HANNO VINTO IL RICORSO AL TAR
3. TUTTO INIZIA NEL 2007 QUANDO LA GIUNTA COMUNALE GUIDATA ALLORA DAL GOVERNATORE DELLA SICILIA ROSARIO CROCETTA INDIVIDUA UNA ZONA ACCANTO ALLA RAFFINERIA DELL'ENI DI PROPRIETÀ DELLE FAMIGLIE CALAFIORE E SCIASCIA. ECCO TUTTO L’INCREDIBILE PAPOCCHIO

Condividi questo articolo


Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

IL TRIBUNALE DI GELA IL TRIBUNALE DI GELA

 

A Gela, una delle capitali dell' abusivismo, perfino il Tribunale è stato costruito in maniera illegittima. E il tempio della legalità rischia, per assurdo, di essere abbattuto perché "abusivo". Una vicenda paradossale iniziata ai tempi della giunta Crocetta e finita lunedì scorso con un' ordinanza shock del Consiglio di giustizia amministrativa, che apre le porte perfino alla possibile demolizione di un edificio inaugurato appena cinque anni fa: il nuovo Tribunale di Gela, appunto.

CROCETTA CROCETTA

 

Nel 2007 la giunta comunale guidata allora dal governatore Rosario Crocetta individua un' area accanto alla raffineria dell' Eni di proprietà delle famiglie Calafiore e Sciascia, molto note in città. Il Comune avvia un primo esproprio, riconoscendo un indennizzo che da subito i privati contestano. Quest' ultimi ricorrono al Tar e vincono in primo e secondo grado perché, si scopre, le procedure di esproprio fatte dall' amministrazione sarebbero illegittime.

 

IL TRIBUNALE DI GELA IL TRIBUNALE DI GELA

Il pasticcio continua e poco dopo il Consiglio di giustizia amministrativa stabilisce che i privati devono avere un risarcimento e nomina un commissario. A sua volta il commissario, attraverso la perizia di un consulente, stima in 7 milioni la cifra del risarcimento: 3,5 milioni per il valore del terreno, e altri 3,5 milioni per il danno subito da un' occupazione «illegittima». Ma i privati non demordono e chiedono indietro il terreno.

 

Ed ecco che lunedì scorso i giudici amministrativi se da un lato invitano a ridurre la quantificazione del risarcimento, dall' altro indicano tre strade: quella di un accordo, che appare impossibile, quella di un nuovo esproprio che avrebbe comunque dei costi, almeno 3 milioni, soldi che il Comune non ha.

 

IL TRIBUNALE DI GELA IL TRIBUNALE DI GELA

Oppure, scrivono i giudici, «il commissario ad acta dovrebbe porre in essere l' attività esecutiva materiale, ossia la demolizione del palazzo di giustizia, in danno delle amministrazioni intimate ma con onore di anticipazione delle spese a carico dei ricorrenti». Decisione che deve avvenire entro il 2017. Insomma, i Calafiore e gli Sciascia potrebbero rientrare in possesso dei terreni e abbattere il palazzo di giustizia per poi farsi risarcire le spese dal Comune.

 

Una scelta «meramente teorica », ma lì sul tavolo. Il palazzo della legalità, costruito su «un' area abusivamente occupata», è il paradosso dei paradossi in una città che è tra le capitali indiscusse dell' abusivismo. Un pasticcio che rischia di costare caro alle già disastrate casse del Comune e del ministero.

IL TRIBUNALE DI GELA IL TRIBUNALE DI GELA Rosario Crocetta Rosario Crocetta

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…