IL MIRACOLO AL CONTRARIO: ANDARE A MEDJUGORJE SANI E TORNARE ACCIACCATI - IL VATICANISTA MESSORI FINÌ IN UNA SCARPATA TORNANDO DAL SANTUARIO (PROVA CON LOURDES)

E’ vicino il verdetto vaticano sulle apparizioni di Medjugorje, e la decisione non sarà indolore: se negativo, milioni di pellegrini si sentiranno truffati. Se positivo, sarà uno smacco per la Chiesa - “Finimmo in una scarpata, fummo tirati su dai pompieri, poi sommariamente medicati da medici divenuti brutali quando scoprirono delle Bibbie nei nostri bagagli. Ci vollero tempo e terapie adeguate per rimette le cose a posto”

Condividi questo articolo


Vittorio Messori per il "Corriere della Sera"

vittorio messorivittorio messori

È vicino il verdetto vaticano sulle apparizioni di Medjugorje. La decisione non sarà indolore. Se negativa, il danno pastorale sarà immenso, visti i milioni di pellegrini che si scopriranno vittime di un inganno. Se positiva, sarà devastante per il diritto canonico che lascia ai vescovi il giudizio su presunti fatti sovrannaturali avvenuti nella loro diocesi.

Léon Bloy - il «cattolico belva», come amava definirsi - gridava che non c'è fede nell'andare a Lourdes come malati che sperano nella guarigione. Fede, ululava, è solo quella di chi, sano, vada a bagnarsi alla Grotta pregando di ammalarsi, possibilmente di un morbo ripugnante, per partecipare così meglio alla croce del Cristo. Paradosso che mi è capitato talvolta di citare a chi mi chiedeva di dire la mia su Medjugorje.

In effetti fui tra i primi a recarmi in quella pianura allora semideserta, al centro della quale si ergeva un chiesone parrocchiale costruito da poco e chiaramente eccessivo per il luogo. Dimensioni da santuario, che insospettivano: quasi che i committenti francescani avessero voluto creare lo spazio adeguato per folle di pellegrini. Non ero mosso, in quel blitz, dal fervore del devoto bensì dalla curiosità del giornalista: volevo vedere cosa stesse succedendo in un posto sconosciuto sul quale, negli ambienti cattolici, giravano da qualche tempo strane voci.

Vittorio MessoriVittorio Messori

Al ritorno, però, l'auto sulla quale ero ospite slittò sulla neve attraversando l'Istria, finimmo in una scarpata, fummo tirati su con le funi dai pompieri, poi sommariamente medicati da medici divenuti brutali quando scoprirono delle Bibbie nei nostri bagagli. Ce ne andammo malridotti, insalutati, con lesioni tamponate alla bell'e meglio. A casa, quando mi riuscì di arrivarci, discendendo dal letto caddi a terra per un violento capogiro che si sarebbe poi ripetuto ad ogni levata. Nell'auto che più volte si ribaltava, avevo battuto la testa, ci vollero tempo e terapie adeguate per rimette le cose a posto.

Insomma, qualcosa che mi fece ritornare alla mente il paradosso di Bloy, nonostante non avessi certo pregato di partire in gran forma, da quel quarantenne che ero, e di tornare con la testa fasciata come da un turbante e acciaccato al punto da dover camminare reggendomi a un bastone. In cambio, va detto, ebbi un privilegio che - per tanti pellegrini entusiasti di oggi - è degno di «santa invidia»: essere, cioè, tra i pochi che, ammassati nella piccola sagrestia della chiesa, assistettero all'estasi - vera o presunta che fosse - di tutti e sei gli allora bambini o adolescenti e tra coloro che ebbero modo di scambiare qualche parola, in un misto di lingue, sia con i «veggenti» che con i francescani che mostravano ancora stupore nonché timore per le attenzioni di cui erano oggetto da parte della polizia politica del regime.

MAdonna di MedjugorjeMAdonna di Medjugorje

È un aspetto che spesso si dimentica: Tito era morto da un anno, i successori già annusavano lo sfascio che si sarebbe poi verificato e, dunque, per salvarsi, invece di allentare i freni li stringevano, anche a proposito di lotta antireligiosa. Non erano di certo tempi favorevoli, quelli, per chi avesse voluto organizzare una sceneggiata di false apparizioni dal Cielo, utilizzando per giunta ben sei piccoli e piccolissimi: troppi e troppo giovani per giocare in modo attendibile una commedia che il primo interrogatorio di una polizia famosa per la brutalità poteva smascherare.

Se mi capita, lo dicevo, di narrare l'aneddoto del mio «miracolo rovesciato» (partire sano e tornare malridotto) è anche per cercare di attutire, con un sorriso, le passioni - a favore o contro - che spesso esplodono quando si parla di Medjugorje .

Passioni che hanno, peraltro, una loro giustificazione. In effetti, in una prospettiva cattolica, non si esagera definendo drammatico il dilemma. Da un lato si dice: la Chiesa non trascura, da ormai 33 anni (l'inizio dei fatti è del 1981) di riconoscere e dare autorità ufficiale a quelle che la Gospa , la signora, la Madre del Cristo, annuncia come le ultime apparizioni della storia e che sono gravide di esortazioni, di consigli, di messe in guardia? Ma, dall'altro lato si replica: la Chiesa non è forse colpevole per non essere intervenuta, dopo tanti anni, per smascherare una superstizione e, forse, una truffa contro le quali hanno tuonato con parole terribili i vescovi della diocesi, senza riuscire a stroncare un pellegrinaggio che ha ingannato e inganna milioni di ingenui fedeli?

MADONNA DI MEDJUGORJEMADONNA DI MEDJUGORJE

Ma, seppure con i suoi tempi, la Chiesa ha finito col muoversi. Proprio la settimana scorsa, dopo quasi quattro anni di lavoro, la Commissione d'inchiesta presieduta dal cardinal Camillo Ruini ha presentato il suo voluminoso fascicolo alla Congregazione per la dottrina della fede. Questa esaminerà il tutto e presenterà le sue conclusioni al Papa cui spetterà, ovviamente, la decisione.

Se si è atteso così a lungo - e se ancora si attenderà - il motivo principale sta certamente nel fatto che le «apparizioni» sono ancora in corso e che dunque è impossibile giudicarle, non sapendo come andrà in futuro. Dunque, per ora ci si è limitati a provvedimenti (peraltro poco seguiti dai devoti, qualche vescovo e almeno un paio di cardinali compresi) di divieto di pellegrinaggi «ufficiali», organizzati e guidati dal clero. Ma ciò che preoccupa la Santa Sede è che, in ogni caso, la decisione non sarà indolore. Se negativa , il danno pastorale sarà immenso, visti i milioni di pellegrini recatisi a Medjugorje da tutto il mondo e che si scopriranno vittime di un inganno.

tommasi-sara-medjugorjetommasi-sara-medjugorje medjugorjemedjugorje

Se positiva , sarà devastante per il diritto canonico che lascia ai vescovi del luogo il giudizio su presunti fatti sovrannaturali nella loro diocesi. A Medjugorje ci si trova di fronte al rifiuto categorico e polemico dei presuli che si sono succeduti a Mostar, capoluogo ecclesiastico. Smentendoli, la Chiesa dovrebbe smentire la sua stessa legge e la sua gerarchia, con conseguenze gravissime.

È facile prevedere che, alla fine, si starà per un interlocutorio non constat de supernaturalitate : non consta (sinora) della soprannaturalità dei fatti. Ci si asterrà, a noi pare sicuro, dal secco e definitivo constat de non supernaturalitate : consta (con certezza) che i fatti non sono soprannaturali. Così, in attesa di eventi nuovi e chiarificatori, suggerisce la Chiesa, i cattolici continuino a raccogliere gli abbondanti frutti spirituali da un albero che - va pur detto - si è rivelato davvero fecondo.

SARA TOMMASI A MEDJUGORIESARA TOMMASI A MEDJUGORIE medjugorje brosio koll topmedjugorje brosio koll top

Preghino, si confessino, si accostino alla eucaristia, lasciando per ora da parte la questione delle origini. Gli scettici - ad essi pure, va detto, non mancano gli argomenti da opporre ai convinti - potranno riflettere su quanto mi disse un famoso mariologo: «Non so se, all'inizio, la Madonna ci fosse davvero, a Medjugorje. Ciò che constato, vedendo queste folle devote che l'hanno invocata e l'invocano da più di trent'anni, ciò che vedo è che ora c'è, che non può non esserci».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO