NICCOLO’ BETTARINI È FINITO IN OSPEDALE CON UNDICI COLTELLATE SULLA PARTE SUPERIORE DEL CORPO, SULLA MANO E SU UN BRACCIO, E LA LESIONE DI UN NERVO PER CUI, A BREVE, SARÀ OPERATO - LA LITE E’ INIZIATA IN DISCOTECA, E SI E' TRASCINATA FUORI, A CAUSA DI DIVERGENZE TRA GLI AGGRESSORI E UN AMICO DEL 19ENNE CHE RISALGONO A TRE SETTIMANA FA - UN TESTIMONE: “SEMBRAVANO ANIMALI, FORSE ERANO DROGATI” - UNO DEGLI AGGRESSORI E’…

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NICCOLO BETTARINI NICCOLO BETTARINI

1 - DIFENDE UN AMICO DOPO UNA LITE IN DISCOTECA UNDICI COLTELLATE AL FIGLIO DI VENTURA E BETTARINI

Monica Serra per “la Stampa”

 

«Stanotte è arrivata la telefonata che nessuna mamma vorrebbe mai ricevere. Per fortuna Niccolò è fuori pericolo. È un miracolo». Più volte nel corso della giornata la conduttrice tv Simona Ventura ha tranquillizzato i fan sui social dal corridoio del reparto di Chirurgia generale dell' ospedale Niguarda.

 

NICCOLO BETTARINI NICCOLO BETTARINI

«Volevo rassicurare tutti: mio figlio Niccolò non è in pericolo di vita». Ma non sono mancati lo spavento e l' apprensione per il primogenito, avuto dal matrimonio con l' ex terzino di Fiorentina e Sampdoria, Stefano Bettarini. Niccolò, per gli amici Nick, 19 anni, aspirante calciatore e già molto attivo e popolare sui social, alle 5 del mattino, mentre cercava di difendere un amico, è stato aggredito da un gruppo di uomini all' uscita della discoteca Old Fashion, in pieno centro, vicino alla Triennale.

SIMONA VENTURA E NICCOLO BETTARINI SIMONA VENTURA E NICCOLO BETTARINI

 

Ed è finito in ospedale con undici coltellate sulla parte superiore del corpo, sulla mano e su un braccio, e la lesione di un nervo per cui, a breve, sarà operato. La lite esplosa per «futili motivi» nel locale spesso frequentato da vip - pare delle divergenze tra gli aggressori e un amico del 19enne che risalgono a tre settimana fa - si è trascinata all' esterno, con un epilogo che, solo per fortuna, non si è trasformato in tragedia.

 

«Li ho riconosciuti, tre di loro sembravano drogati, hanno 30, 40 anni, e uno aveva gli occhi azzurri. Spero che in galera ci stiano anni», racconta uno degli amici della vittima sentito in Questura, mentre aspetta gli altri sul marciapiede di via Fatebenefratelli. Un altro ragazzo aggiunge: «Sembravano animali».

 

NICCOLO E STEFANO BETTARINI NICCOLO E STEFANO BETTARINI

Gli ascolti sono andati avanti per diverse ore davanti agli agenti della Squadra mobile, diretti da Lorenzo Bucossi, che conducono le indagini coordinate dal pm Elio Ramondini. Incrociando le testimonianze dei ragazzi coi filmati delle telecamere di videosorveglianza interne ed esterne alla discoteca, quattro uomini sono stati identificati e portati in Questura. Interrogati fino a tarda sera, non è escluso che vengano fermati nella notte.

 

"Tentato omicidio" Il fascicolo è stato aperto per tentato omicidio ma al vaglio ci sarebbero anche le accuse di rissa e lesioni. La posizione più grave è quella di Davide C., 30 anni, già finito in carcere e con diversi precedenti alle spalle.

 

NICCOLO BETTARINI NICCOLO BETTARINI

Sarebbe stato lui ad accoltellare ripetutamente Niccolò. Dai controlli effettuati nel corso della giornata dalla Digos, qualcuno tra gli aggressori sarebbe un militante di estrema destra, vicino a «Lealtà Azione», agli «Irriducibili» dell' Inter e ai tifosi della curva dell' Hokey Milano.

La dinamica dell' aggressione è poco chiara. Dietro ci sarebbero delle divergenze tra uno dei quattro uomini e un amico di Niccolò, con lui all' Old Fashion.

 

NICCOLO BETTARINI NICCOLO BETTARINI

Il gruppo si sarebbe avvicinato al ragazzo per schiaffeggiarlo. Bettarini Jr si sarebbe messo in mezzo per aiutare l' amico ma la sicurezza avrebbe allontanato tutti dal locale.«Niccolò era tranquillo, dalle immagini delle 33 telecamere che abbiamo non c' è nessuno che ha litigato con lui», assicura Roberto Cominardi, titolare della discoteca. «Dal momento che lo conoscono tutti, lo avrebbero riferito se qualcuno avesse avuto a che dire con lui». Cominardi racconta che i filmati mostrano il giovane che si allontana, guarda alcune persone che stavano litigando e se ne va. Il litigio prosegue fuori, davanti a un chiosco di panini. Qualcuno tira fuori il coltello, che ancora non è stato trovato, e colpisce undici volte il 19enne che finisce in ospedale: è in prognosi riservata ma non rischia la vita.

 

2 - IL LATO OSCURO DELLA SOCIETÀ SQUARCIATO DALLE LAME

Antonio Scurati per “la Stampa”

 

STEFANO E NICCOLO BETTARINI E SIMONA VENTURA STEFANO E NICCOLO BETTARINI E SIMONA VENTURA

"Milano vicina all' Europa. Milano che banche, che cambi!", cantava il compianto Lucio Dalla. Milano città di accoltellati e di accoltellatori, raccontano le cronache di oggi (e di domani).

Sì, perché questo è il dato di realtà su cui riflettere, la "cosa" traumatica con cui dobbiamo fare i conti, questa è la notizia.

 

Tralasciamo deliberatamente il coinvolgimento dei belli, ricchi e famosi, ignoriamo metodicamente l' uso e l' abuso che dell' accadimento faranno i pettegoli digitali dei social, i voyeur tecnologici, gli sciacalli sedentari delle vite altrui e, forse, le stesse vittime di questa violenza, spinte dalla compulsiva ricerca delle scintillanti superfici mediatiche. Dimentichiamo tutto questo, per una volta, dimentichiamo pure i nomi, i cognomi, i volti fotogenici.

STEFANO E NICCOLO BETTARINI E SIMONA VENTURA STEFANO E NICCOLO BETTARINI E SIMONA VENTURA

 

Il crudo dato di realtà, liberato dall' involucro di una celebrità facilissima ed effimera, è questo: un ragazzo di diciannove anni è stato brutalmente accoltellato con svariati fendenti all' uscita di una discoteca rinomata in pieno centro a Milano. Il fatto di sangue è avvenuto a due passi dal Palazzo dell' Arte, istituzione di prestigio internazionale, capolavoro di architettura, sede del Museo del Design, vanto di quella Milano che ama rappresentarsi come evoluta, ultramoderna, europea, sofisticata, civilissima e squisitamente esangue.

 

La domanda Trascuriamo deliberatamente anche la cosiddetta "dinamica" dell' accadimento, al momento ancora oscura e, per altro, simile a mille altre: una lite in discoteca è sfociata in un crimine violento.

 

NICCOLO BETTARINI NICCOLO BETTARINI

Questo, e solo questo, nella sua nudità didascalica, ci deve interpellare: all' uscita delle discoteche alla moda delle nostre città alla moda, la ge nte si prende a coltellate. Oggi siamo venuti a saperlo perché la vittima del coltello - cui rivolgiamo i nostri migliori auguri - è a suo modo celebre ma, come dicevamo, non dobbiamo lasciarci distrarre da questo aspetto.

 

Il punto cruciale è che gli accoltellamenti in simili situazioni sono frequenti, abituali, quasi all' ordine del giorno (anzi, della notte). Il punto è che sotto la patina scintillante della vita notturna delle nostre città scintillanti cova la violenza ferina. La città del lavoro, del progetto, del futuro, la città adulta a quell' ora dorme o, talvolta, già si prepara a un' alba operosa e, intanto, le discoteche, centri pulsanti della città dei ragazzi, si trasformano in ancestrali fosse di combattimento, in antri lussuosi di scatenamento di pulsioni sessuali e aggressive.

 

SIMONA VENTURA E NICCOLO BETTARINI SIMONA VENTURA E NICCOLO BETTARINI

La brutalità In questo schizofrenia notturna alligna, indubbiamente, una componente atavica. Si palesa qui lo spettro di una brutalità primigenia che la civiltà può solamente sedare, blandire, mai sopprimere. E, infatti, anche in questo caso, i testimoni descrivono gli accoltellatori come "animali". C'è, però, anche qualcos' altro, qualcosa di più sinistro, di più inquietante.

 

L'animalità dell'uomo non spiega tutto. Ricondurre tutto a essa significa cavarsela a buon mercato. Questo genere di violenze, questi accoltellatori da febbre del sabato sera sono anche il frutto della nostra civiltà, del suo scintillante, vacuo trionfo, non solo della sua resa.

NICCOLO' BETTARINI CON GINEVRA LAMBRUSCHI NICCOLO' BETTARINI CON GINEVRA LAMBRUSCHI

E' la nostra civilizzazione schizoide che dobbiamo interrogare se vogliamo una risposta riguardo alla violenza da discoteca, è il nostro stile di vita. Quel coltello brandito nel parcheggio dell' Old Fashion è il lato oscuro di una società per la quale la vita si riduce interamente allo stile di vita.

 

 

 

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